LA CESSIONE DEL CREDITO

LA CESSIONE DEL CREDITO

Con il decreto legge 11 del 2023, decreto blocca cessioni, la cessione del credito è stata bloccata.
Se in Italia questa “pratica” è stata vista come un esperimento, altrove viene usata con costanza. La cessione del credito non è una pratica “nuova”: viene, infatti, utilizzata in modo ordinario negli Stati Uniti d’America per immettere liquidità nel sistema e per aiutare le famiglie con redditi bassi. Proprio per questo, il sistema può essere utilizzato, per analogia, anche in Italia nonostante le grandi differenzi tra il sistema fiscale italiano e il welfare italiano rispetto a quello statunitense. Negli U.S.A. al fine di favorire la transizione ecologica e di contrastare l’inflazione, nasce il programma Inflation Reduction Act (IRA) messo a punto dall’Internal Revenue Service (IRS), l’equivalente della nostra Agenzia delle Entrate. Il programma prevede un maxi piano di cessione del credito del valore di 370 miliardi di dollari il cui obbiettivo è quello di intervenire sulle emissioni inquinanti attraverso la produzione di energia pulita. L’obbiettivo è ridurre le emissioni di carbonio del 40% entro il 2030. È un programma molto simile al nostro Superbonus con la differenza è che IRA ha da subito determinato le risorse da mettere in campo. Questa “misura” è attualmente allo studio anche dell’Unione Europea proprio come strumento utile alla transizione ecologica. All’IRA viene affiancato un altro programma di cessione del credito, ovvero il programma EITC (Earned Income Tax Credit). In questo caso per i meno abbienti viene riconosciuto un credito fiscale rapportato al reddito prodotto e alla composizione del nucleo familiare. Si forma quindi una sorta di salvadanaio fiscale che i cittadini possono utilizzare per pagare le imposte. Poiché gli incapienti difficilmente matureranno dei debiti fiscali, le somme accantonate sono spesso utilizzate per altre finalità.
Le cessioni sono simili alle cessioni dei crediti da Superbonus applicate in Italia, ma la procedura è molto più semplice e le agenzie disposte ad acquistare sono più numerose. Per le imprese del settore edile le misure adottate negli Stati Uniti potrebbero essere la soluzione ideale perché denunciano uno stato di difficoltà causato dal decreto Blocca cessioni. Il superbonus ha contribuito in modo importante al rilancio dell’Italia in quanto rappresenta 1/3 del Pil nel 2022 e che le uscite dello Stato sono state compensate dalle maggiori entrate che hanno rappresentato una percentuale tra il 40% e il 70% del costo del provvedimento.

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