Archivio per Categoria PREVIDENZA

CONTRIBUTI PER IL RISCATTO DELLA LAUREA

Il riscatto della laurea permette a coloro che hanno conseguito un titolo di studio universitario di pagare i contributi Inps per gli anni di studio a fini pensionistici.
Per poter accedere a questa possibilità è necessario che si verifichino determinate condizioni, prima fra tutte quella di aver effettivamente conseguito il titolo di studio.
Possono essere riscattati gli anni dei corsi di:

  • diploma universitario di durata di 3 anni;
  • diploma di laurea;
  • laurea triennale;
  • laurea specialistica;
  • laurea magistrale;
  • diploma di specializzazione post-laurea di durata superiore ai 2 anni;
  • dottorato di ricerca.

Ai sensi dell’articolo 10 del Tuir, si tratta di contributi deducibili dal reddito complessivo.

Per poterli inserire all’interno del modello 730 di quest’anno è quindi necessario:

  • accedere alla propria sezione personale del portale dell’Agenzia delle Entrate;
  • selezionare il modello precompilato del 730/2023 e scegliere di modificarlo;
  • andare a selezionare il quadro E.
  • Oppure, tramite il proprio intermediario abilitato (commercialista o consulente fiscale).

Questo tipo di contributi devono infatti essere inseriti all’interno del quadro E, nel rigo E21, denominato “Contributi previdenziali e assistenziali”, e sono deducibili fino a concorrenza del reddito complessivo.

Se gli anni di laurea sono stati riscattati a favore di terzi o per un soggetto «inoccupato» a carico, le somme versate saranno da considerarsi un onere detraibile per il contribuente che le ha versate.

In questo caso infatti al soggetto che ha sostenuto la spesa spetta la possibilità di usufruire di una detrazione d’imposta pari al 19% 

Per poter accedere a questa opzione bisogna comunque andare a compilare il quadro E, seguendo queste istruzioni:

  • all’interno del quadro E bisogna andare a indicare le informazioni richieste;
  • queste informazioni relative al riscatto degli anni di laurea per terzi si possono inserire nei righi dall’E8 all’E10;
  • il codice da applicare è 32, riservato appunto alle “spese relative ai contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico”.

Tale procedura dovrà essere applicata da un genitore che è andato a versare per il riscatto della laurea del figlio fiscalmente a carico, dopo che questo ha conseguito la laurea.

Nel caso in cui, però, il laureato sia già iscritto a forme previdenziali obbligatorie, allora la deduzione sarà senza limiti.

DETRAZIONE 730/23023

Farmaci che si possono portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Nel 2023 la detrazione del 19% viene calcolata per l’importo che supera la franchigia di 129,11 euro. L’acquisto di medicinali può essere detratto solo se certificato grazie al cosiddetto “scontrino parlante”, ovvero la fattura o lo scontrino fiscale.

Nello scontrino parlante devono essere specificati i seguenti dati:

  • la natura del prodotto acquistato;
  • la quantità del prodotto acquistato;
  • il codice alfanumerico (identificativo della qualità del farmaco) posto sulla confezione del medicinale;
  • il codice fiscale del destinatario.

Le spese sostenute dal contribuente possono essere detratte anche se sostenute per i seguenti familiari, anche se non fiscalmente a carico:

  • coniuge;
  • generi e nuore;
  • figli, compresi quelli adottivi;
  • suoceri e suocere;
  • discendenti dei figli;
  • fratelli e sorelle (anche unilaterali);
  • genitori (compresi quelli adottivi);
  • nonni e nonne.

Sono invece esclusi dalla detrazione gli integratori, anche quando vengono prescritti da un medico. Per le spese mediche sostenute all’estero, il dichiarante dovrà conservare lo scontrino parlante anche se la spesa non è avvenuta in Italia.

Per le spese mediche che non vengono modificate non vi è l’obbligo di conservazione della documentazione, l’obbligo permane, per le spese mediche e sanitarie che vengono modificate nella dichiarazione precompilata.

BONUS UNDER 36

Il primo nuovo bonus riguarda i Neet, ovvero circa 1,6 milioni di giovani sotto i 30 anni. Viene introdotto un incentivo del 60% della retribuzione a favore dei datori di lavoro che li assumono nel periodo che va dal primo giugno al 31 dicembre del 2023. Il bonus si cumula a quello per l’assunzione di under 36, ma in questo caso sarà del 20% della retribuzione.

Altra novità, i beneficiari del nuovo Assegno d’inclusione, che sostituirà il Reddito di cittadinanza nel 2024: i datori di lavoro che li assumono a tempo indeterminato avranno un esonero del 100% dei contributi previdenziali, mentre per le assunzioni a termine si scende al 50%. In entrambi i casi il bonus durerà 12 mesi e il limite annuo è fissato a 8mila euro per l’indeterminato e a 4mila euro per il tempo determinato.

Un altro bonus è previsto per i beneficiari dell’Assegno di inclusione che apriranno, nei primi 12 mesi di fruizione del sostegno, un’attività autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa. Il bonus corrisponde a sei mensilità dell’assegno, con un limite fissato a 500 euro mensili.

Diverse sono le misure per agevolare i giovani nell’acquisto della casa, prevista la garanzia all’80% del Fondo Consap sui mutui sulla prima casa per gli under 36. L’obiettivo di questa misura è di incentivare i mutui al 100% per chi non ha liquidità. Con l’aumento dei tassi d’interesse il ricorso a questo strumento è diminuito.

Esistono poi le agevolazioni fiscali per gli under 36 che hanno un Isee inferiore ai 40mila euro: sono valide per gli atti di acquisto di una prima casa stipulati entro la fine del 2023.

Le compravendite sono esenti dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale. Inoltre sugli acquisti soggetti a Iva viene riconosciuto un credito d’imposta uguale all’Iva corrisposta al venditore.

Casa, i bonus per i giovani in affitto, sono previsti alcuni aiuti, a partire dalle detrazioni fiscali per gli studenti fuori sede e per gli inquilini a basso reddito. Per gli studenti fuori sede nel 2022 l’agevolazione ha aiutato 232mila contribuenti, con uno sconto medio di 313 euro. Per le altre detrazioni va considerato che rientrano anche persone meno giovani: il bonus medio è stato di 181 euro, sempre nel 2022. È probabile che questo valore sia più alto per gli under 31, per i quali sono previsti bonus da 991 a 2mila euro.

Bonus per l’istruzione dei giovani, sulle borse di studio per gli studenti universitari sono in chiaroscuro: nell’anno accademico 2021/2022 son diminuite, ma l’importo sarà in crescita il prossimo anno. Inoltre è stata adeguata la soglia Isee, a 26.306 euro.

Bonus cultura e tempo libero, da 500 euro: App18 può essere utilizzata per acquistare libri, biglietti di spettacoli teatrali, concerti e cinema, ingressi ai musei, corsi e tante altre attività culturali. Nel 2024 il bonus verrà sostituito da due card virtuali da 500 euro ciascuna: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito. 

Altro incentivo, Carta Giovani, che fa parte di un circuito europeo che permette ai giovani di sfruttare sconti in tutti il continente. La carta si può richiedere sull’App Io ed è riservata ai residenti in Italia tra i 18 e i 35 anni: si può usufruire di sconti in diversi ambiti, come viaggi, sport, cultura, bollette, mobilità e altro ancora.

INCENTIVI 2023

▶Bonus casa al 50%, permette di avere una detrazione al 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024. In questa agevolazione rientrano anche le installazioni dei pannelli fotovoltaici sul tetto, sul balcone o sulla facciata di casa con relativi sistemi di accumulo. Il limite massimo di spesa agevolabile è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare, ma è interessante sapere che questo tipo di intervento traina anche il bonus mobili.

▶Superbonus, senza più cessione del credito e sconto in fattura. La detrazione al 110% resta solo per gli interventi su villette e solo per le spese effettuate entro la fine di settembre 2023. Per tutti gli altri immobili l’aliquota si riduce al 90% fino al 31 dicembre 2023.

▶Bonus al 90% per il fotovoltaico, per i proprietari di una prima abitazione o per i condomini che vogliono installare il fotovoltaico residenziale esiste, poi, una detrazione al 90% ma solo per chi ha un reddito annuo che non supera i 15.000 euro tramite quoziente familiare (si sommano i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare dividendo, poi, il risultato per tutti i componenti). Le seconde case e gli affittuari non rientrano nel beneficio.

▶Fotovoltaico gratis, il meccanismo di base prevede di installare i pannelli fotovoltaici senza spendere nulla ma quello che si produce sarà rivolto solo all’autoconsumo mentre quello che non si consuma sarà a disposizione della Regione che, vendendo l’energia, alimenta il fondo che sostiene, appunto, il reddito energetico.

BONUS E AGEVOLAZIONI PER OVER 67 SENZA PENSIONE

L’Assegno sociale, conosciuto anche come pensione sociale. Si tratta di un sostegno economico riconosciuto a coloro che raggiunta l’età pensionabile, 67 anni nel 2023, hanno un reddito pari a zero o comunque molto basso.

Nel 2023 il limite annuo entro cui stare per godere dell’Assegno sociale è pari 6.542,51 euro (13.085,02 euro per il reddito coniugale). L’importo mensile è pari a 503,27 euro ma ad averne diritto per intero sono solamente coloro che hanno un reddito pari a zero. Chi ha un reddito superiore a 0, ma comunque entro i 6.542,51 euro, avrà invece diritto a un Assegno sociale parziale, calcolato sottraendo dalla suddetta soglia il reddito percepito.

Pensione di cittadinanza, per il 2023 chi ha più di 67 anni e vive solo ha la possibilità di richiedere anche la Pensione di cittadinanza, sostegno economico che viene accreditato mensilmente su un’apposita carta prepagata e può essere speso per un elenco limitato di beni.

Il limite di reddito annuo per avere diritto alla pensione di cittadinanza è pari a 7.560 euro, mentre l’Isee non deve superare i 9.360 euro. Per quanto riguarda l’importo mensile vale quanto già detto per l’Assegno sociale: viene calcolato sottraendo dal limite di reddito quanto già percepito. Per chi ha reddito pari a zero, quindi, è di 630 euro mensili, a cui si aggiunge un rimborso delle spese sostenute per l’eventuale canone di affitto per la casa di abitazione fino a un massimo di 150 euro.

Carta acquisti, per chi ha più di 65 anni e ha un Isee e un reddito inferiore a 7.640,18 euro, spetta un’apposita Carta acquisti del valore di 40 euro mensili, ricaricati ogni 2 mesi.

Per chi invece ha più di 70 anni il limite reddituale è di 10.186,91 euro. La Carta acquisti può essere spesa in supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie, come pure per pagare le bollette di luce e gas.

Carta risparmio spesa, ricaricata con 380 euro circa da spendere entro il 31 dicembre 2023 per l’acquisto di beni di prima necessità presso i negozi che aderiscono all’iniziativa, ne avranno diritto coloro che hanno un Isee inferiore a 15 mila euro.

Chi prende Reddito, come pure Pensione, di cittadinanza, non ne potrà accedere.

Esenzione ticket familiare, chi ha più di 65 anni e un reddito basso non deve neppure preoccuparsi di pagare il ticket sanitario: con il codice E01, infatti, vengono considerati esenti gli over 65 che appartengono a un nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151,98 euro.

BONUS CONTRIBUTI GOLF E BADANTI 2023

La legge n. 234 del 2021 ha introdotto uno sgravio contributivo del 50% per le lavoratrici dipendenti che tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022 hanno fatto rientro al lavoro al termine del congedo obbligatorio di maternità. Ciò permette di tagliare della metà i contributi a carico della lavoratrice, senza impatti sulla pensione visto che è l’Inps a farsi carico dell’altro 50%, per un periodo di 1 anno.

Tale sgravio spetta anche alle lavoratrici domestiche per le quali però fino a oggi non erano note le modalità per farne richiesta.

Ciò significa che si potrà chiedere all’Inps il rimborso del 50% dei contributi versati nei 12 mesi successivi al rientro dalla maternità, i quali spettano direttamente alla lavoratrice.

D’altronde, dal momento che a oggi sono scaduti i termini di versamento per tutti i trimestri 2022, nonché anche per il primo trimestre 2023, chiedere il rimborso dei contributi è l’unica soluzione per avere diritto al rimborso dello sgravio.

Sarà compito dei datori di lavoro presentare la richiesta del bonus per conto della lavoratrice interessata. La procedura è disponibile nel portale MyInps.

DETRAZIONE SPESE VETERINARIE

Le spese veterinarie rientrano tra quelle per le quali è possibile fruire di una detrazione nel modello 730/2023, però, vige l’obbligo di tracciabilità di pagamenti.

La detrazione spetta per le somme pagate per la cura dei propri animali domestici, detenuti legalmente, sia per compagnia che per pratica sportiva.

Rientrano tra le spese veterinarie detraibili:

  • le visite veterinarie;
  • gli interventi;
  • le analisi di laboratorio;
  • i farmaci veterinari.

Per quanto riguarda le spese del 2022 (quindi quelle a cui fa riferimento la dichiarazione dei redditi 2023) il limite stabilito è 550 euro.

Ricordiamo che la spesa sostenuta può essere portata in detrazione solo se supera la franchigia, cioè la soglia di 129,11 euro.

Quindi, si può usufruire della detrazione del 19% solo per le spese superiori alla soglia della franchigia ma senza che eccedano il limite di 550 euro.

La detrazione quindi si deve calcolare su 420,89 euro: facendo i calcoli, il bonus del 19% ammonta a 79,96 euro. Quindi:

  • se le spese sono inferiori alla soglia della franchigia di 129,11 euro non si ha diritto alla detrazione;
  • se le spese superano il limite di 550 euro, la detrazione spettante è quella massima di 79,96 euro;
  • se le spese sono comprese tra 129,11 e 500 euro, la detrazione va calcolata sulla quota che eccede la franchigia.

Le spese veterinarie sono indicate nel quadro E del modello 730/2023: gli importi vanno indicati nei righi da E8 a E10 con il codice 29.

BONUS SAR DISOCCUPATI, DA 780 A 1.000 EURO

Il bonus Sar, si aggiunge a Naspi e assegno di disoccupazione come altra forma di sostegno. Il bonus Sar, un bonus economico una tantum, che però non spetta a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici, ma a una platea di applicazione precisa.

Spetta solo a chi ha lavorato con contratti a somministrazione, ovvero ex interinale, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato. 

Altri requisiti per poter richiedere il bonus Sar sono, nel dettaglio:

  • (prima categoria) essere disoccupati/e con almeno 110 giorni di lavoro e che sono in stato di disoccupazione da almeno 45 giorni negli ultimi 12 mesi dall’ultimo giorno effettivo di lavoro in somministrazione;
  • (seconda categoria) essere disoccupati/e da non meno di 45 giorni, alla condizione che abbia terminato la procedura in Mancanza di Occasioni di Lavoro (MOL), disciplinata dall’articolo 25 CCNL Agenzie per il Lavoro;
  • (terza categoria) essere disoccupati/e da non meno di 45 giorni con almeno 90 giorni di lavoro maturati (360 ore lavorate se si tratta di contratti part-time misti, verticali o con MOG) negli ultimi 12 mesi dall’ultimo giorno di lavoro prestato in somministrazione.

Il bonus Sar si può richiedere ogni qual volta si presentano tutti i requisiti necessari. È quindi possibile ottenere il contributo di sostegno al reddito più volte. L’ammontare del beneficio varia da 780 euro a 1.000 euro lordi. Il bonus più basso spetta alla terza categoria sopra descritta, mentre il contributo massimo alle prime due categorie.

La domanda per ottenere il bonus Sar può essere inoltrata per via telematica. Attraverso il modulo presente sul sito Forma.Temp, tra il 106° e il 173° giorno successivo all’ultimo rapporto di lavoro in somministrazione è possibile compilare e inviare la domanda.

Nel dettaglio:

  • codice Fiscale o tessera sanitaria;
  • copia delle buste paga che confermano le giornate svolte in somministrazione (110 o 90 giornate maturate negli ultimi 12 mesi). Attenzione: è obbligatoria tra le buste paga quella di cessazione.
  • estratto Conto Previdenziale emesso dall’Inps dopo almeno 105 giorni dalla cessazione dell’ultimo giorno di lavoro (emesso dal 106° giorno), attestante i 45 giorni di disoccupazione;
  • eventuali certificati di malattia, infortunio o maternità;

Oppure, effettuarla tramite il proprio intermediario abilitato (Commercialista o Consulente fiscale).

Attenzione: in caso di dimissioni volontarie per giusta causa sarà necessario allegare la documentazione rilasciata dall’Inps che attesta il riconoscimento della Naspi.

BONUS 380€

È in arrivo il bonus di 380 euro previsto dalla Legge di bilancio per aiutare le famiglie con Isee fino a 15.000 euro.

La carta risparmio spesa potrà essere utilizzata per acquistare i beni di prima necessità a partire da luglio 2023.

Nel dettaglio, con la Legge di bilancio 2023 sono stati finanziati a questo scopo 500 milioni di euro, distribuiti in 1.300.000 Postepay, ognuna per un importo da 382,50 euro.

I requisiti per poter beneficiare della carta risparmio spesa 2023 sono verificati dall’Inps e poi automaticamente comunicati ai Comuni per l’assegnazione ai beneficiari. In particolare, per poter accedere a questo bonus sono richiesti:

  • Un Isee inferiore o pari a 15.000 euro;
  • l’iscrizione di tutti i membri del nucleo familiare nell’Anagrafe della popolazione residente.

Il posto prioritario in assoluto è dato alle famiglie con Isee più basso, tenendo poi conto della seguente scala ordinata di priorità:

  • Famiglie composte da almeno 3 componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009;
  • nuclei familiari composti da almeno 3 componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005;
  • famiglie composte da almeno 3 componenti.

Bisogna poi considerare che sono esclusi dalla percezione della carta risparmio spesa i percettori di:

  • Reddito di cittadinanza;
  • reddito di inclusione o altre misure di inclusione sociale e/o sostegno alla povertà;
  • indennità di disoccupazione;
  • indennità di mobilità;
  • fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito;
  • cassa integrazione guadagni-Cig;
  • forme di integrazione salariale o di sostegno erogata dallo Stato.

A breve, dunque, i Comuni informeranno le famiglie percettrici che potranno ritirare la Postepay nominativa con il bonus presso gli uffici postali abilitati. Si ricorda che i 380 euro sono finalizzati al soddisfacimento delle esigenze primarie; dunque, potranno essere utilizzati esclusivamente per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità

DETRAZIONE AFFITTO 730/2023

I contribuenti che nel 2022 hanno sostenuto delle spese per pagare l’affitto possono portarle in detrazione nel modello 730/2023.

I contratti di locazione per cui è possibile ottenere un rimborso Irpef delle spese effettuate sono i seguenti:

  • Detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale;
  • Detrazione per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale locati con contratti in regime convenzionale (cedolare secca);
  • detrazioni per contratti stipulati da giovani di età compresa tra i 20 ed i 31 anni non compiuti;
  • Lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza per motivi di lavoro

Nel modello 730/2023 le detrazioni devono essere indicate nel quadro E “Oneri e spese” nei righi compresi tra E 71 e 72.
Gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale, per ottenere la detrazione spettante, devono compilare il modello 730/2023 al rigo E71.
Il codice 1 va indicato dai contribuenti che hanno stipulato o rinnovato il contratto di locazione di immobili destinati ad abitazione principale.
In questo caso, l’importo massimo della detrazione sarà di:

  • 300 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro;
  • 150 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15.493,72 e 30987,41 euro.

Il codice 2 è quello che devono usare gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale locati con contratti in regime convenzionale, ovvero secondo il regime della cedolare secca. Gli importi della detrazione sono pari a:

  • 495,80 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro;
  • 247,90 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15.493,72 e 30.987,41 euro.

Il codice 4 invece va utilizzato per i canoni di locazione spettante ai giovani per l’abitazione principale. Per “giovani” si intende di età compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti.
In questo caso le detrazioni sono pari al 20% del canone di locazione se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, l’importo della detrazione non può eccedere i 2.000 euro; essa non può essere inferiore a 991,60 euro.

Il rigo E72 è dedicato ai lavoratori dipendenti, che hanno trasferito la propria residenza nel comune dove lavorano o in uno di quelli limitrofi nei tre anni antecedenti quello di richiesta della detrazione.

La detrazione dell’affitto degli studenti fuori sede c’è una novità sulla distanza minima per avere accesso al rimborso Irpef.
Le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate specificano che per la dichiarazione dei redditi del 2023, quindi relativa alle spese del 2022, la distanza minima tra il comune di residenza e l’università deve essere di 100 chilometri, e comunque al di fuori della stessa provincia.