La presentazione del modello 730 consente al Fisco di effettuare il calcolo esatto delle imposte dovute dal contribuente, sulla base dei redditi percepiti e delle detrazioni fiscali riconosciute.
Qualora il ricalcolo delle imposte dovute evidenzi un credito per il contribuente, quest’ultimo avrà diritto a un rimborso Irpef.
Nel dettaglio, ci sono sei slot temporali, e sei diverse periodicità per l’accredito dei rimborsi Irpef.
I primi a ricevere la somma riconosciuta – calcolata in base all’imposta dovuta, detrazioni e deduzioni fiscali – sono coloro che hanno presentato il modello 730 entro il 31 maggio 2023, per questi il rimborso Irpef arriverà nel mese di luglio e, per i lavoratori dipendenti, direttamente in busta paga.
Infatti, entro il 15 giugno 2023 i datori di lavoro riceveranno i prospetti di liquidazione relativi ai modelli 730 presentati entro il termine del 31 maggio, consentendo così di pagare il rimborso direttamente a luglio.
Pertanto il calendario da prendere come riferimento è il seguente:
- entro il 15 giugno dovranno essere comunicati i risultati finali delle dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
- il 29 giugno, per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
- il 23 luglio, per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
- il 15 settembre, per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
- il 30 settembre, per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.
I rimborsi emersi dal modello 730 saranno erogati sul primo stipendio utile, a partire dal mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione.
Stesse tempistiche anche per i conguagli a debito.
Il termine mobile per rimborsi e conguagli si applicherà anche ai pensionati: l’Inps e tutti gli enti pensionistici effettueranno le operazioni di addebito o accredito a partire dal secondo mese successivo a quello di ricezione del prospetto di liquidazione. Ciò significa che per i pensionati il rimborso non arriverà prima di agosto 2023.
Regole specifiche sono inoltre previste per i rimborsi Irpef di chi presenta il modello 730 senza sostituto d’imposta.
L’Agenzia delle Entrate provvederà (per importi per un massimo di 1.000 euro) a inviare una comunicazione al titolare del rimborso per 730 invitandolo a presentarsi presso un ufficio postale per la riscossione dell’importo a conguaglio Irpef in contanti.
Per importi superiori a 1.000 euro comprensivi d’interessi sarà emesso invece un assegno emesso da Poste Italiane.
Quando arriva il rimborso in questo caso? L’Agenzia delle Entrate fa in modo che l’accredito avvenga entro il 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi, con la possibilità che questo termine slitti di qualche mese in caso d’importi elevati. Il termine ultimo è marzo 2024.
Più lunghi i tempi per coloro che presentano dichiarazione dei redditi senza sostituto d’imposta con il modello Redditi Pf, il rischio è che bisognerà aspettare fino all’anno dopo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi, persino oltre il 30 marzo 2024
Pagare il debito d’imposta emerso dal modello 730/2023, le opzioni riservate per ripianare i conti con il fisco sono i seguenti: addebito su conto corrente mediante indicazione del proprio Iban o versamento mediante modello F24 dell’Agenzia delle Entrate.
Per i contribuenti senza sostituto d’imposta che hanno utilizzato un intermediario (Caf, commercialista) per presentare il 730 possono operare il conguaglio anche versando l’importo mediante F24 ricevuto dall’intermediario abilitato.