Archivio per Categoria PREVIDENZA

BONUS OCCHIALI

Per l’acquisto di occhiali da vista e lenti a contatto correttive effettuati dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 è possibile ottenere un voucher del valore di 50 euro oppure un rimborso dello stesso importo.

la piattaforma per accedere al bonus occhiali è stata aperta solo dal giorno 5 maggio 2023, per gli acquisti fatti in precedenza è possibile ottenere un rimborso, mentre per gli acquisti che si vogliono effettuare dal 5 maggio in poi, si ottiene in voucher da spendere presso gli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa.

Nel caso in cui l’acquisto sia stato già effettuato e quindi si deve chiedere il rimborso, è bene affrettarsi infatti questa opportunità è aperta solo fino al giorno 3 luglio 2023.
Nel caso in cui si richieda il voucher è bene ricordare che lo stesso deve essere speso nell’arco di 30 giorni dall’emissione.
Il rimborso si può ottenere solo se l’acquisto è avvenuto presso esercizi accreditati e avviene tramite conto corrente sul proprio IBAN comunicato in piattaforma al momento della domanda.

Viene riconosciuto a persone appartenenti ad un nucleo, anche unifamiliare, con un reddito Isee inferiore a 10.000 euro.

Per gli acquisti online, di occhiali e lenti a contatto è necessario presentare istanza sulla piattaforma messa a disposizione dal ministero della Salute.

Per accedere occorre autenticarsi con la propria identità digitale: Spid, Cie o Cns.
Per conoscere gli esercizi accreditati, anche per spendere online il bonus occhiali da vista è possibile accedere anche alla lista degli esercizi accreditati, l’elenco si trova in piattaforma si trova alla voce “Dove spendere il buono”.

DETRAZIONE FIGLI A CARICO, E ASSEGNO UNICO, COSA CAMBIA

Molti si chiedono: cosa succede alle detrazioni e alle deduzioni delle spese sostenute per i figli a carico? Si possono ancora far valere?
A questa domanda ha risposto l’Agenzia delle Entrate con la circolare 4/E/2022, in essa sono state illustrate tutte le modifiche alle detrazioni per i figli a carico introdotte dal decreto legislativo 230 del 2021 istitutivo dell’Assegno unico.

A decorrere dal 1° marzo 2022 i sostituti di imposta, cioè datori di lavoro o altri soggetti che versano le imposte per conto del contribuente, non possono più riconoscere in busta paga le detrazioni per i figli a carico fino al compimento di 20 anni e 364 giorni.
I genitori possono però continuare a fare valere le detrazioni e le deduzioni per le spese sostenute in favore dei figli fiscalmente a carico e il regime agevolato previsto dal welfare aziendale.

L’articolo 10 comma 4 del decreto 230 del 2021 prevede una modifica sostanziale dell’articolo 12 del Tuir (Testo Unico Imposte sul Reddito). Il nuovo testo stabilisce che dal 1° marzo 2022:

  • cessano di avere efficacia le detrazioni per figli a carico minori di 21 anni e delle maggiorazioni delle detrazioni per i figli minori di tre anni e con disabilità (Tuir articolo 12, comma 1, lettera C);
  • è abrogata la detrazione per le famiglie numerose (Tuir articolo 12 comma 1 bis).

L’Agenzia delle entrate nella circolare 4/E/2022, a pagina 23, sottolinea che il decreto Sostegni Ter, istitutivo dell’Assegno unico, ha inserito all’articolo 12 del Tuir il comma 4 Ter, il quale stabilisce che per i figli minori di 21 anni (fiscalmente a carico) continuano a spettare le detrazioni e le deduzioni previste per gli oneri e spese sostenute nel loro interesse, di conseguenza le stesse possono essere fatte valere all’interno del modello 730/2023.

In particolare trovano applicazione detrazioni e deduzioni per le spese:

  • per asilo nido e istruzione in generale (chi si avvale del bonus nido, non può portare in detrazione le spese sostenute per l’iscrizione al nido, si tratterebbe infatti di una doppia agevolazione);
  • scolastiche e universitarie;
  • per svolgimento di attività sportive;
  • per abbonamenti a mezzi pubblici;
  • mediche e sanitarie per i figli.

La circolare altresì specifica che continuano a trovare applicazione le disposizioni contenute nell’articolo 51 del Tuir comma 2. Quindi non concorrono a formare il reddito imponibile le elargizioni che possono essere fatte rientrare nel welfare aziendale e che possono essere godute dai figli di età inferiore a 21 anni.

Detrazioni in busta paga, la prima cosa da sottolineare è che nulla cambia per i familiari fiscalmente a carico e di età superiore a 21 anni. In questo caso continuano ad applicarsi le detrazioni per i familiari a carico previste dall’articolo 12 del Tuir.

Le detrazioni per i figli fiscalmente a carico in questo caso spettano se gli stessi non hanno un reddito autonomo, il limite è di 4.000 euro l’anno per i figli che non superano i 24 anni di età e 2.840,51 euro per i figli che superano tale età.

Per i figli di età inferiore a 21 anni e fiscalmente a carico, invece, per i primi due mesi del 2022 (gennaio e febbraio) trovano applicazione, per quote mensili, le detrazioni e le deduzioni previste per i figli a carico.

In questo caso spetta al datore di lavoro/sostituto di imposta computare in busta paga le detrazioni per carichi di famiglia relative ai primi due mesi dell’anno in corso e dal primo marzo nella versione modificata. Ecco perché si parla di doppio calcolo.

L’Agenzia delle entrate ha inoltre precisato che si può fare richiesta degli ANF e AF (Assegni per il Nucleo Familiare e Assegni Familiari) in presenza di nuclei familiari composti esclusivamente dai coniugi, ad esclusione del coniuge legalmente separato.

Il sostituto di imposta quindi è tenuto a:

  • per le famiglie che godono dell’assegno unico, effettuare il calcolo di quanto spettante come ANF per i primi due mesi del 2022. L’assegno unico, a differenza degli ANF, è versato dall’Inps;
  • per i figli che percepiscono l’assegno unico universale devono inoltre riconoscere le detrazioni per i figli a carico previste dall’articolo 12 del Tuir per i primi due mesi del 2022;
  • per tutti i figli fiscalmente a carico devono riconoscere le detrazioni per le spese sostenute in favore dei figli che danno diritto alle detrazioni;
  • per i figli che non godono dell’assegno unico universale devono provvedere anche alle detrazioni per figli fiscalmente a carico;
  • devono riconoscere gli ANF per i nuclei in cui siano presenti solo coniugi oppure in presenza di fratelli/sorelle, nipoti (in linea collaterale e non retta) nel nucleo.

ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA

Il governo ha annunciato una serie di misure per sostenere le popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione che ha provocato danni ingenti e vittime. Tra gli interventi previsti, la sospensione dei termini di versamenti e adempimenti tributari, sia per le persone fisiche che per le imprese, il differimento dei contributi previdenziali e assistenziali e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori agricoli a tempo determinato. 

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato che il provvedimento sarà varato nel prossimo Consiglio dei ministri di martedì, ha aggiunto che saranno previsti anche meccanismi di sospensione per i sostituti d’imposta, che devono applicare ritenute su diverse tipologie di reddito.

Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato che tra le misure in via di definizione ci sono anche il differimento dei termini per gli adempimenti per il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per gli operai a tempo determinato impiegati in agricoltura.

Ha precisato che c’è la necessità di una attenta ricognizione delle aziende e delle tipologie di realtà interessate per delineare bene gli interventi nel prossimo decreto del Governo.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha proposto la sospensione delle udienze civili e penali e la sospensione dei termini per gli adempimenti contrattuali, delle cambiali e di tutti gli atti aventi forza esecutiva. 

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiesto al governo un intervento straordinario per la ricostruzione.

Imprese e privati colpiti dall’alluvione, in ogni caso, possono già richiedere alle banche la sospensione delle rate dei mutui per 12 mesi. 

Lo stato di emergenza in conseguenza a quanto avvenuto è stato dichiarato per 12 mesi a partire dal 1° maggio 2023 per i territori delle province di Modena, Bologna, Reggio Emilia, Ferrara, Ravenna E Forlì-Cesena colpiti dall’alluvione.

L’ordinanza prevede la sospensione per 12 mesi delle rate dei mutui relativi a :

  • edifici inagibili;
  • edifici sgomberati;
  • gestione di attività commerciale o economica svolta negli stessi edifici.

La sospensione si ottiene presentando una autocertificazione dei danni subiti e possono richiederla i titolari fino a quando l’edificio non risulti di nuovo abile (e non oltre la data di cessazione dello stato di emergenza).

FARMACI ACQUISTATI ONLINE, DETRAZIONE

Affinché si possa ottenere la detrazione farmaci 2023 per gli acquisti online è necessario rivolgersi ai soggetti autorizzati al commercio online di medicinali. L’elenco delle farmacie online autorizzate alla vendita è disponibile sul sito del Ministero della Salute.

Gli acquisti effettuati devono rientrare nella categoria di quelli per i quali è prevista la possibilità di ottenere la detrazione farmaci. Ad esempio, se attraverso la farmacia online si acquistano cosmetici, non si potrà usufruire della detrazione.

Per gli integratori non è prevista la possibilità di detrazione, infatti la Risoluzione 256/E dell’Agenzia delle entrate del 2008 considera gli integratori come prodotti non medicinali 

Per ottenere la detrazione per le spese sostenute presso le farmacie online ci sono due strade, la prima consiste nell’accettare che la farmacia online invii direttamente all’Agenzia delle entrate la fattura dei prodotti acquistati. In questo modo la spesa è già nella disponibilità dell’Ade ed entrerà nel modello 730/2023 precompilato.

In alternativa si può richiedere la ricevuta o scontrino parlante. Da questo si deve desumere chi ha effettuato l’acquisto (codice fiscale), l’importo e la tipologia di prodotto acquistato, in questo modo è possibile determinare se trattasi di un prodotto per il quale è prevista la detrazione delle spese sanitarie.

BONUS PRIMA CASA 2023

Il Governo di Giorgia Meloni fino alla fine del 2023 ha confermato il bonus casa per gli under 36.
Il bonus prima casa consente inoltre di ottenere:
• per le compravendite non soggette a Iva, esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale;
• per le compravendite soggette all’Iva oltre all’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, si ottiene un credito di imposta pari al valore dell’Iva versata.

Affinché si possa accedere è necessario che si verifichino ulteriori condizioni, in particolare:
• il beneficiario non deve essere titolare (anche in comunione con il coniuge) di diritto di proprietà, uso, diritto di abitazione o usufrutto su altro immobile nello stesso territorio;
• il beneficiario non deve aver acquistato già un immobile usufruendo dell’agevolazione;
• occorre avere la residenza nel Comune in cui è ubicato l’immobile che si vuole acquistare oppure trasferire la stessa nell’arco di 18 mesi.

Al verificarsi delle condizioni viste, si può accedere al Fondo se l’acquisto ha ad oggetto un immobile ricadente nelle seguenti categorie catastali:
• abitazione di tipo civile A/2;
• abitazione popolare A/4;
• ultrapopolare A/5;
• rurale A/6;
• abitazione economica A/3;
• villini A/7;
• abitazioni e alloggi tipici dei luoghi A/11.
• Sono di conseguenza escluse le abitazioni di lusso.
Si è detto che il Fondo di garanzia copre fino all’80% del costo dell’immobile, ma comunque per poter ottenete l’agevolazione del Bonus prima casa, il finanziamento non deve superare i 250.000 euro.

Per ottenere il bonus, è necessario presentare la domanda alla banca o intermediario finanziario indicando di voler usufruire di tale agevolazione. Si ricorda che non tutte le banche aderiscono e di conseguenza occorre chiedere in modo specifico se consentono di accedere al Bonus prima casa.
Naturalmente alla banca occorre consegnare tutti i documenti generalmente previsti per tale tipologia di atto quindi:
• documenti che attestino il reddito;
• planimetria dell’immobile che si vuole acquistare
• documenti di riconoscimento e codice fiscale.

BONUS PRIMA CASA 2023

Il Governo di Giorgia Meloni fino alla fine del 2023 ha confermato il bonus casa per gli under 36.

Il bonus prima casa consente inoltre di ottenere:

  • per le compravendite non soggette a Iva, esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale;
  • per le compravendite soggette all’Iva oltre all’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale, si ottiene un credito di imposta pari al valore dell’Iva versata.

Affinché si possa accedere è necessario che si verifichino ulteriori condizioni, in particolare:

  • il beneficiario non deve essere titolare (anche in comunione con il coniuge) di diritto di proprietà, uso, diritto di abitazione o usufrutto su altro immobile nello stesso territorio;
  • il beneficiario non deve aver acquistato già un immobile usufruendo dell’agevolazione;
  • occorre avere la residenza nel Comune in cui è ubicato l’immobile che si vuole acquistare oppure trasferire la stessa nell’arco di 18 mesi.

Al verificarsi delle condizioni viste, si può accedere al Fondo se l’acquisto ha ad oggetto un immobile ricadente nelle seguenti categorie catastali:

  • abitazione di tipo civile A/2;
  • abitazione popolare A/4;
  • ultrapopolare A/5;
  • rurale A/6;
  • abitazione economica A/3;
  • villini A/7;
  • abitazioni e alloggi tipici dei luoghi A/11.
  • Sono di conseguenza escluse le abitazioni di lusso.

Si è detto che il Fondo di garanzia copre fino all’80% del costo dell’immobile, ma comunque per poter ottenete l’agevolazione del Bonus prima casa, il finanziamento non deve superare i 250.000 euro.

Per ottenere il bonus, è necessario presentare la domanda alla banca o intermediario finanziario indicando di voler usufruire di tale agevolazione. Si ricorda che non tutte le banche aderiscono e di conseguenza occorre chiedere in modo specifico se consentono di accedere al Bonus prima casa.
Naturalmente alla banca occorre consegnare tutti i documenti generalmente previsti per tale tipologia di atto quindi:

  • documenti che attestino il reddito;
  • planimetria dell’immobile che si vuole acquistare
  • documenti di riconoscimento e codice fiscale.

RIMBORSO IRPEF

La presentazione del modello 730 consente al Fisco di effettuare il calcolo esatto delle imposte dovute dal contribuente, sulla base dei redditi percepiti e delle detrazioni fiscali riconosciute.

Qualora il ricalcolo delle imposte dovute evidenzi un credito per il contribuente, quest’ultimo avrà diritto a un rimborso Irpef.

Nel dettaglio, ci sono sei slot temporali, e sei diverse periodicità per l’accredito dei rimborsi Irpef.

I primi a ricevere la somma riconosciuta – calcolata in base all’imposta dovuta, detrazioni e deduzioni fiscali – sono coloro che hanno presentato il modello 730 entro il 31 maggio 2023, per questi il rimborso Irpef arriverà nel mese di luglio e, per i lavoratori dipendenti, direttamente in busta paga.

Infatti, entro il 15 giugno 2023 i datori di lavoro riceveranno i prospetti di liquidazione relativi ai modelli 730 presentati entro il termine del 31 maggio, consentendo così di pagare il rimborso direttamente a luglio.

Pertanto il calendario da prendere come riferimento è il seguente:

  • entro il 15 giugno dovranno essere comunicati i risultati finali delle dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
  • il 29 giugno, per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
  • il 23 luglio, per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
  • il 15 settembre, per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
  • il 30 settembre, per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.

I rimborsi emersi dal modello 730 saranno erogati sul primo stipendio utile, a partire dal mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione.

Stesse tempistiche anche per i conguagli a debito.

Il termine mobile per rimborsi e conguagli si applicherà anche ai pensionati: l’Inps e tutti gli enti pensionistici effettueranno le operazioni di addebito o accredito a partire dal secondo mese successivo a quello di ricezione del prospetto di liquidazione. Ciò significa che per i pensionati il rimborso non arriverà prima di agosto 2023.

Regole specifiche sono inoltre previste per i rimborsi Irpef di chi presenta il modello 730 senza sostituto d’imposta.

L’Agenzia delle Entrate provvederà (per importi per un massimo di 1.000 euro) a inviare una comunicazione al titolare del rimborso per 730 invitandolo a presentarsi presso un ufficio postale per la riscossione dell’importo a conguaglio Irpef in contanti.

Per importi superiori a 1.000 euro comprensivi d’interessi sarà emesso invece un assegno emesso da Poste Italiane.

Quando arriva il rimborso in questo caso? L’Agenzia delle Entrate fa in modo che l’accredito avvenga entro il 31 dicembre dell’anno in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi, con la possibilità che questo termine slitti di qualche mese in caso d’importi elevati. Il termine ultimo è marzo 2024.

Più lunghi i tempi per coloro che presentano dichiarazione dei redditi senza sostituto d’imposta con il modello Redditi Pf, il rischio è che bisognerà aspettare fino all’anno dopo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi, persino oltre il 30 marzo 2024

Pagare il debito d’imposta emerso dal modello 730/2023, le opzioni riservate per ripianare i conti con il fisco sono i seguenti: addebito su conto corrente mediante indicazione del proprio Iban o versamento mediante modello F24 dell’Agenzia delle Entrate.

Per i contribuenti senza sostituto d’imposta che hanno utilizzato un intermediario (Caf, commercialista) per presentare il 730 possono operare il conguaglio anche versando l’importo mediante F24 ricevuto dall’intermediario abilitato.

BONUS DISOCCUPATI

Diversi bonus e agevolazioni per chi oggi è senza lavoro: alcuni possono essere già richiesti, mentre altri sono in arrivo entro la fine dell’anno.

Dis-Coll, indennità di disoccupazione a cui invece possono accedere i collaboratori coordinati e continuativi in caso di cessazione di una o più collaborazioni, come pure agli assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio, e i giornalisti con contratto di collaborazione purché iscritti alla Gestione separata Inpgi.

Sar, indennità di disoccupazione rivolta ai lavoratori disoccupati che hanno avuto contratti di somministrazione a tempo determinato o indeterminato. Nel dettaglio, per avere diritto alla cosiddetta Sar bisogna rientrare in una delle seguenti categorie:

  • essere disoccupati da almeno 45 giorni e avere almeno 110 giorni di lavoro maturati;
  • aver concluso la procedura MOL (in mancanza di occasioni di lavoro);
  • avere almeno 90 giorni di lavoro negli ultimi 12 mesi dall’ultimo giorno effettivo di lavoro in somministrazione.

A chi rientra in una delle prime due categorie spetterà un importo lordo fino a 1.000 euro; nella terza categoria, invece, il sostegno sarà pari a 780 euro lordi.

Indennità di disoccupazione agricola, specifica per i lavoratori agricoli dipendenti, nonché per le figure equiparate, che spetta per un numero di giornate pari a quelle lavorate, entro il limite massimo di 365 giornate annue.

Requisiti essenziali per avere diritto all’indennità di disoccupazione agricola sono:

  • essere iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti;
  • almeno 2 anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria;
  • almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno a cui riferisce l’indennità e a quello precedente.

L’indennità, che viene pagata dall’Inps in un’unica soluzione, è pari al 40% della retribuzione di riferimento, da cui però viene trattenuto – per un massimo di 150 giorni – il 9% dell’indennità giornaliera di disoccupazione a titolo di contributo di solidarietà.

Supporto per la formazione e il lavoro, coloro che non prendono il Reddito di cittadinanza, sono disoccupati e non percepiscono nessuna delle indennità suddette, potranno godere di un sostegno economico del valore di 350 euro al mese per tutto il periodo in cui saranno impegnati in attività formative.

Lo Stato, quindi, interviene per supportare economicamente coloro che decidono di formarsi per acquisire nuove competenze, così da arricchire il proprio Curriculum e aumentare le possibilità di trovare un lavoro.

Il sostegno verrà riconosciuto per tutta la durata del corso, ma comunque per non più di 12 mensilità.

ALLARME PENSIONE

Con le regole di calcolo attuali, ossia con il sistema di calcolo contributivo, l’importo di tutti gli stipendi percepiti nel corso della carriera incide sul risultato finale. E meno si guadagna e maggiori sono i rischi di arrivare a una pensione inadeguata a tal punto che l’accesso alla pensione potrebbe essere persino negato.

Con le regole di calcolo attuali, ossia con il sistema di calcolo contributivo, l’importo di tutti gli stipendi percepiti nel corso della carriera incide sul risultato finale. E meno si guadagna e maggiori sono i rischi di arrivare a una pensione inadeguata a tal punto che l’accesso alla pensione potrebbe essere persino negato.

Molto dipende da due diversi fattori:

  • gli anni di lavoro;
  • l’età in cui si accede alla pensione.

Come prima cosa va detto che lavorando 12 mesi con uno stipendio netto di 1.000 euro equivale a una retribuzione lorda di circa 14.200 euro: ciò significa che ne vengono versati 4.686 di contributi.


Con un montante di 100 mila euro quanto si prenderà di pensione? Appena 5.723 euro per chi ci va a 67 anni ricorrendo alla pensione di vecchiaia, 5.931 euro per chi invece ne ritarda l’accesso a 68 anni.

Un importo molto basso: stiamo infatti intorno ai 440 euro mensili, sotto alla soglia della pensione minima.

Per godere di una pensione più alta bisognerebbe lavorare per più anni: con uno stipendio di 1.000 euro, e qualche aumento, per 30 anni di lavoro, infatti, si potrebbe arrivare a un montante contributivo di 150 mila euro, con una pensione annua quindi di 8.585 euro andando in pensione a 67 anni di età, ossia circa 660 euro al mese, con un importo del genere l’accesso alla pensione verrebbe persino negato, almeno non prima dei 71 anni di età.

C’è una regola, infatti, che impone coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1 gennaio 1996 e quindi rientrano interamente nel sistema contributivo a raggiungere un assegno almeno pari a 1,5 volte l’importo annuo dell’assegno sociale per poter andare in pensione a 67 anni di età.

Nel 2023 il valore annuo dell’assegno sociale è di 6.542,51 euro: ciò significa che si può accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni solo se si raggiunge una pensione annua di almeno 9.813,76 euro. 

DETRAZIONE SPESE UNIVERSITARIE 2023

L’iscrizione e la frequenza ai corsi di laurea e di formazione post laurea danno diritto a un rimborso IRPEF del 19% entro determinati limiti di spesa, che vengono stabiliti ogni anno dal ministero dell’Università e della Ricerca anche per la frequenza di atenei privati e non solo per quelli statali.

Gli importi da portare in detrazione in dichiarazione dei redditi 2023 variano in base all’area disciplinare di studio e anche in base all’area geografica in cui è situato l’Ateneo.

Per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle università non statali, sono detraibili in dichiarazione dei redditi 2023, seguendo le regole dell’articolo 15, comma 1, lettera e), del TUIR.

Per queste spese si ha diritto a una detrazione del 19% su dei limiti individuati ogni anno.

AREA DISCIPLINARE CORSI ISTRUZIONENORDCENTROSUD E ISOLE
Medica3.900 euro3.100euro2.900euro
Sanitaria3.900euro2.900euro2.700euro
Scientifico-tecnologica3.700euro2.900euro2.600euro
Umanistico-sociale3.200euro2.800euro2.500euro

Per i corsi post laurea, invece, di seguito la tabella di riferimento, e riguarda corsi di dottorato, di specializzazione, e i master di I e II livello:

SPESA MASSIMA DETRAIBILENORDCENTROSUD E ISOLE
corsi di dottorato di specializzazione e master universitari di I e di II livello3.900 euro3.100 euro2.900 euro

Nel caso dei corsi post laurea gli importi non variano in base all’area disciplinare, ma solo per zona geografica.