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COSE’ IL BONUS MUSICA?

Le imprese che si occupano dell’organizzazione di spettacoli dal vivo o eventi di promozione musicale possono ora accedere al bonus musica 2023. Le istanze devono essere presentate dal 15 maggio al 14 luglio 2023.

Previsto dal decreto legge 91 del 2013 e prevede un credito di imposta per soggetti che si occupano di promozione della musica e realizzazione di spettacoli dal vivo. 

Ha lo scopo di rilanciare il sistema musicale italiano e riconosce alle imprese produttrici di fonogrammi e di videogrammi musicali e a favore delle imprese organizzatrici e produttrici di spettacoli di musica dal vivo un bonus pari al 30% dei costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione, digitalizzazione e promozione di registrazioni fonografiche o videografiche musicali.

Tali somme sono riconosciute sotto forma di credito di imposta, quindi potranno essere utilizzate in compensazione al momento del versamento di imposte.

Per l’anno 2023 le istanze possono essere presentate dal giorno 15 maggio 2023 al giorno 14 luglio 2023.
L’istanza può essere trasmessa solo telematicamente ed è necessario avere a disposizione un indirizzo di posta elettronica certificata e una firma digitale del legale rappresentante dell’impresa richiedente.
Una volta presentata la domanda online, sarà necessario procedere anche all’invio con Raccomandata con ricevuta di ritorno del supporto fisico dell’opera per la quale si richiede il beneficio fiscale.

La raccomandata deve essere inviata al seguente indirizzo: Direzione generale Cinema e audiovisivo – Servizio I – Tax credit Musica con indicazione «Allegato istanza credito d’imposta, art. 7 comma 6, del D.L.91/2013 – D.I. 13 agosto 2021».
Per eventuali necessità di chiarimenti riguardanti l’istruttoria è possibile scrivere all’indirizzo: taxcreditmusica@cultura.gov.it

NUOVI SOSTEGNI

Mancano ormai pochi mesi all’addio della misura in sostegno, Reddito di Cittadinanza, alcune Regioni però, si stanno muovendo in autonomia per garantire il proseguimento dello strumento di sostegno. 

Come già sappiamo, il Reddito di Cittadinanza verrà sostituito dall’Assegno di inclusione e il supporto per la formazione il lavoro, ma molti nuclei familiari e soggetti oggi beneficiari rischiano di rimanere comunque esclusi dai nuovi strumenti.

Pertanto a questo proposito hanno affrontato la questione del Reddito di Cittadinanza la Regione Toscana, la Regione Campania, la Regione Puglia il Comune di Roma.

La Regione Toscana, ha già presentato delle misure, che si spera vengono accolte, per non tagliare fuori circa 3.800 persone da luglio e 26 mila dal 2024 (secondo le stime Irpet) da sostegni sostitutivi al reddito di cittadinanza. Anche la regione Puglia, così come Campania ed Emilia Romagna, ha presentato la proposta di una formula alternativa al Reddito di Cittadinanza.

La giunta capitolina del Comune di Roma, ha approvato tre bandi, per un finanziamento di 240.000 euro per il periodo di maggio-dicembre 2023, da destinare a chi percepiva il Reddito di Cittadinanza.

Un modo per non lasciare senza sostegni le migliaia di persone che percepiscono il Reddito di Cittadinanza.

PENSIONI

Riforma delle pensioni, la Corte dei Conti ha le idee chiare sulla legge Fornero: sì alle modifiche, no agli stravolgimenti.

Si pensa difatti a migliorarla: si potrebbe puntare infatti su alcune misure di flessibilità come l’Ape sociale, la quale oltre a dover essere prorogata – è in scadenza il 31 dicembre prossimo – si potrebbe anche rafforzare, ad esempio includendo un maggior numero di lavoratori.

Ricordiamo che l’Ape sociale è l’anticipo pensionistico che si rivolge ai lavoratori fragili: i disoccupati di lungo periodo, i caregivers (chi si occupa di lavori di cura), i disabili e chi ha svolto lavori gravosi per gran parte della carriera, possono approfittare di questo strumento per smettere di lavorare all’età di 63 anni (con 30 anni di contributi, 36 anni nel caso dei gravosi), beneficiando nel contempo di un’indennità sostitutiva di cui si fa carico lo Stato.

Se il potenziamento dell’Ape sociale avrebbe il via libera da parte dell’Agenzia delle Entrate, non si potrebbe dire altrimenti del restyling della legge Fornero, dal quale invece – sempre secondo il parere non vincolante della Corte dei Conti – il governo dovrebbe esimersi.

Secondo la Corte dei Conti è il momento di dire basta alle Quote: d’altronde Quota 100 – in vigore tra il 2019 e il 2021 – nonostante un’adesione “non proprio massiccia” ha comunque avuto delle ricadute negative sulla spesa pensionistica. Mentre le misure che l’hanno sostituita non hanno avuto il successo che si sperava: lo scorso anno, infatti, appena 10 mila persone hanno approfittato di Quota 102 per anticipare l’accesso alla pensione e andarci a 64 anni.

Una situazione che di fatto richiederà anche una maggiore attenzione ai giovani, favorendo “carriere più continue e livelli salariali più sostenuti” così da fornire loro una copertura previdenziale adeguata, obiettivo che potrà essere raggiunto anche con un maggior sostegno alla previdenza integrativa.

BONUS TV

Per la rottamazione della televisione e del decoder è un bonus pensato per un acquisto allo scopo di rottamare l’elettrodomestico obsoleto e affrontare con un sostegno economico l’acquisto di una tecnologia più nuova.

Ne possono beneficiare i cittadini con Isee non superiore a 20.000 euro e la cittadinanza italiana. Invece il “bonus decoder a casa” è destinato agli over 70, con pensione non superiore a 20.000.

Il bonus Tv nel tempo è stato ampliato, ha cambiato forma e con il decreto del 2021 il bonus aveva previsto anche uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto del nuovo televisore per un massimo di 100 euro. Lo stesso tipo di bonus era valido per l’acquisto anche di un decoder, per un valore più basso di 50 euro. In ogni caso non solo non è chiaro se il bonus Tv tornerà davvero, ma non è neanche certo che avvenga con le stesse modalità, gli stessi requisiti o la stessa cifra previsti in passato.

Possiamo però ricordare come funziona il bonus, cioè come ottenerlo. Infatti basta compilare un modulo di autodichiarazione per certificare lo smaltimento, cioè la rottamazione della vecchia televisione o consegnare la televisione in un’isola ecologica autorizzata prima del nuovo acquisto. Con la convalida della rottamazione, cioè il modulo, il cliente potrà recarsi al negozio e ricevere lo sconto.

BONUS MATERASSI

Il bonus rientra nell’agevolazione per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici, noto come bonus mobili. L’aliquota della detrazione è del 50%, su una soglia di spesa massima di 10.000 euro. Il limite di spesa è stato abbassato quest’anno (per le spese fino al 31 dicembre 2023, infatti, la soglia di spesa agevolata è di 8.000 euro) sui quali spetta la detrazione al 50%.

Il bonus si può usare solo tramite detrazione in dichiarazione dei redditi, tramite dieci quote annuali di pari importo. Insieme al bonus giardini è l’unico per cui non si può scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura.

La detrazione del 50% delle spese sostenute spetta quando si sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’edificio, e attenzione: la detrazione spetta a chi ha pagato i lavori di recupero del patrimonio edilizio. Questo significa che se un coniuge paga i lavori di ristrutturazione e l’altro paga arredamento ed elettrodomestici, la detrazione non spetta a nessuno dei due.

Per l’acquisto dei materassi non è richiesta la comunicazione ENEA, adempimento invece necessario se si comprano forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici.

DECRETO ALLUVIONE APPROVATO

Sospensione dei versamenti tributari e contributivi:

Dal 1° maggio dal 31 agosto sono sospesi i termini per i versamenti degli adempimenti tributari e contributivi. La sospensione si applica anche a versamenti derivanti da cartelle esattoriali in scadenza a partire dal 1° maggio 2023.

Superbonus 110% per unifamiliari:

Slitta anche il termine ultimo per finire gli interventi previsti dal Superbonus 110% per le villette unifamiliari ma solo se gli interventi stessi sono effettuati su unità immobiliari che si trovano nei territori interessati dall’alluvione.
I termini, in questo caso, slittano dal 30 settembre al 31 dicembre 2023 per portare a termine i lavori che permettono di fruire del Superbonus ancora al 110%.

Differimento rate mutui:

Anche il singolo cittadino può chiedere la sospensione del mutuo se l’immobile per cui si paga è stato oggetto di danni da parte dell’alluvione. La sospensione è per un massimo di 12 mesi (o se precedente fino al ritorno dell’agibilità o abitabilità dell’immobile).

La sospensione dei pagamenti delle utenze domestiche è stata già deliberata da Arera e, quindi, attiva già prima del decreto in questione.

Si prevede, anche, per le Università di svolgere attività didattica ed esami a distanza per gli studenti impossibilitati alla presenza. Inoltre, sempre per le Università, si prevede l’esonero del versamento di tasse e contributi per gli studenti universitari interessati dall’alluvione.

Misure per il lavoro:

Cassa integrazione emergenziale fino a un massimo di 90 giorni.
Sono, stati stanziati 298 milioni di euro per introdurre una indennità una tantum, fino a 3.000 euro, per collaboratori e titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale e dei lavoratori autonomi, che abbiano dovuto sospendere l’attività a causa degli eventi alluvionali.

BONUS TENDE DA SOLE

La Legge di Bilancio 2022 ha previsto la proroga al 31 dicembre 2024 dell’ecobonus ordinario per i lavori di riqualificazione energetica, confermando la detrazione pari al 50% per le schermature solari (art. 14 del D.L. 63/2013).

l’ecobonus copre anche le spese per l’acquisto e la posa in opera di tende da sole, che rientrano tra le schermature solari agevolabili al 50%, fino ad un massimo di 60.000 euro di spesa, che corrispondono a 30.000 euro di costo detraibile dall’Irpef scaglionato su 10 anni.

Il bonus del 50% spetta per l’acquisto e la posa in opera di schermature solari e/o chiusure tecniche mobili oscuranti elencate nell’allegato M al D.Lgs. 311/2006, ossia:

  • tende esterne (EN 13561), come ad esempio tende da sole o tende a rullo;
  • chiusura esterne (EN 13659), come ad esempio persiane, veneziane, frangisole;
  • chiusure interne (EN 13120), come ad esempio i rulli avvolgibili.

I requisiti tecnici per accedere all’ecobonus

Innanzitutto, le schermature devono essere:

  • applicate in modo solidale con l’involucro edilizio e non liberamente montabili/smontabili dall’utente;
  • a protezione di una superficie vetrata;
  • installate all’interno o all’esterno della superficie vetrata;
  • mobili;
  • schermature “tecniche”.

Bonus tende da sole 2023, sconto in fattura del 50% o cessione del credito?

Interviene su tale disciplina il decreto legge 11 del 2023 che ha abolito la possibilità di ottenere l’accesso allo sconto in fattura e alla cessione del credito per lavori iniziati dopo il 17 febbraio 2023.
Ciò implica che a partire da tale data, i committenti potranno usufruire dei bonus fiscali esclusivamente attraverso le detrazioni fiscali, in 4 o 10 anni.

Gli adempimenti: comunicazione ENEA entro 90 giorni: i contribuenti dovranno trasmettere la scheda descrittiva dell’evento, nella quale bisognerà indicare i requisiti e le caratteristiche specifiche dell’intervento effettuato.

Tra i documenti da trasmettere vi sono inoltre:

  • Codice alfanumerico Cpdi e mail dell’Enea col codice
  • asseverazione di un tecnico abilitato;
  • schede tecniche dei componenti;
  • Marcatura CE, che ne garantisce l’efficienza energetica;
  • ricevute dei bonifici;
  • fatture delle spese;
  • Attestazioni di prestazione per la trasmissione solare totale.

Chi può chiedere l’agevolazione, può essere richiesta:

  • dai proprietari di singole unità immobiliari residenziali, compresi i familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado);
  • dai proprietari di parti comuni di edifici residenziali (condomini)
  • dai soggetti che sostengono le spese di riqualificazione energetica (Ecobonus o Superbonus 110%);
  • da chi è titolare di un diritto reale sulle unità immobiliari costituenti l’edificio.

BONUS TRASPORTI

Il bonus trasporti 2023 ha avuto notevole successo, fonti ufficiali rendono noto che la metà dei fondi stanziati è già stato richiesto, meglio affrettarsi quindi per evitare di rimanere senza.

Il bonus trasporti 2023 prevede un voucher di 60 euro da utilizzare per l’acquisto di biglietti e abbonamenti per il trasporto pubblico nazionale, locale, regionale, interregionale o per un unico viaggio con i mezzi pubblici. 

La piattaforma per la richiesta del bonus trasporti in teoria è aperta fino al 31 dicembre 2023, ma di fatto, rende noto il ministero del Lavoro sul proprio sito, dopo meno di un mese sono già state avanzate richieste per un controvalore di 41.000 euro.

Proprio per questo motivo è bene richiedere il prima possibile il bonus trasporti 2023.

Il voucher può anche essere richiesto per organizzare viaggi in futuro. Ad esempio è possibile richiederlo per acquistare il biglietto del treno per raggiungere la meta delle vacanze. Chi conosce già data e meta delle ferie estive può approfittarne per ottenere un buon risparmio.

Ricordiamo che il voucher deve essere utilizzato per un unico acquisto.

CARTA RISPARMIO, BONUS DA 382€

Contributo economico previsto dall’art. 1, commi 450 e 451 della legge 29 dicembre 2022 n. 197 (legge di Bilancio 2023), che potrà essere utilizzato per l’acquisto di soli beni di prima necessità, rivolto alle famiglie con Isee inferiore a 15 mila euro.

Ricordiamo, che questo contributo verrà riconosciuto in automatico (non sarà quindi necessario fare domanda) a partire dal mese di luglio. Saranno i Comuni a stilare la graduatoria sulla base delle informazioni che verranno rese note dall’Inps, informando le famiglie beneficiarie della possibilità di ritirare l’apposita carta direttamente presso gli uffici di Poste italiane. Carta che sarà precaricata con 382,50 euro, soldi utili per l’acquisto di un elenco limitato di prodotti.

Nel dettaglio:

  • carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole
  • pescato fresco
  • latte e suoi derivati
  • uova
  • oli d’oliva e di semi
  • prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria
  • paste alimentari
  • riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale
  • farine di cereali
  • ortaggi freschi, lavorati
  • pomodori pelati e conserve di pomodori
  • legumi
  • semi e frutti oleosi
  • frutta di qualunque tipologia
  • alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula)
  • lieviti naturali
  • miele naturale
  • zuccheri
  • cacao in polvere
  • cioccolato
  • acque minerali
  • aceto di vino
  • caffè, tè, camomilla

L’acquisto dei suddetti beni potrà avvenire esclusivamente presso gli esercizi commerciali autorizzati. Negozi alimentari e supermercati che intendono aderire all’iniziativa.

La Carta risparmio spesa – che verrà consegnata ai beneficiari dall’ufficio postale di zona – può essere utilizzata solamente per i pagamenti elettronici. I soldi a disposizione, quindi, non potranno essere prelevati in alcun caso.

Ed è importante sapere che è essenziale che almeno il primo pagamento venga effettuato entro il 15 settembre 2023; in caso contrario il beneficio non sarà più fruibile.

Non è invece fissata una scadenza per l’utilizzo.

NOVITA’ ASSEGNO UNICO

Sono cambiate le date di pagamento dell’assegno unico per figli a carico.

L’Inps ha fissato due nuove date di pagamento per l’assegno unico: la prima è compresa nel periodo che va dal 10 al 20 del mese e riguarda tutte le famiglie che rispetto al mese precedente non hanno subito variazioni dell’assegno unico. Diversamente, il pagamento “slitta” tra il 20 e il 30 del mese, a riceverlo in questo periodo sono coloro che subiscono variazioni dell’assegno unico rispetto al mese precedente in ragione di mutamenti delle condizioni del nucleo beneficiario e dell’Isee. 

Ad esempio, vale per chi nel mese precedente ha aggiunto un figlio appena nato alla domanda comunicando quindi all’Inps una variazione che oltre a incidere sull’importo avrà conseguenze anche sulla data di pagamento, anche in questo caso, però, la situazione tornerà a essere regolare dal mese seguente, altra circostanza riguarda la variazione dell’Isee: per chi nel mese precedente ha fatto richiesta di Isee corrente così da provare ad aumentare l’importo dell’assegno unico, oppure chi ha presentato una nuova Dsu perché nel frattempo è cambiato il nucleo familiare.

Quando bisogna preoccuparsi per un ritardo del pagamento?

L’Inps comunica che altri ritardi, potrebbero essere frutto di qualche altro tipo di problema, visto che da parte dell’Istituto c’è la garanzia che per tutti coloro che sono in regola e che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente l’accredito avviene sempre e comunque entro il 20. In caso contrario, quindi, è bene accertarsi – consultando la propria area personale oppure chiamando direttamente il servizio di contact center al numero verde Inps – che non ci siano altri tipi di impedimenti che bloccano il pagamento.