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ISEE UNIVERSITA’ 2023

L’Isee università 2023 è tra gli adempimenti fondamentali da fare per beneficiare della riduzione delle tasse universitarie per l’anno scolastico 2023/2024, ed è indispensabile per tutti gli studenti universitari che vogliono ottenere borse di studio o avere accesso agli alloggi universitari.

Rispetto alla dichiarazione Isee richiesta in via ordinaria, la Dsu relativa alle prestazioni di diritto allo studio universitario deve contenere una voce specifica, nonché il codice fiscale dello studente.

I documenti necessari ai fini della richiesta Dsu e quindi del calcolo modello Isee per l’università sono i seguenti:

  • stato di famiglia;
  • codice fiscale;
  • documento d’identità valido;
  • ultima dichiarazione dei redditi (modello Unico o modello 730);
  • certificazione dei redditi (Certificazione Unica, ex Cud);
  • contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato;
  • saldo contabile dei depositi bancari e postali;
  • estratti conto con giacenza media annuale dei depositi bancari e postali al 31/12/2021;
  • azioni o quote detenute presso società od organismi di investimento collettivo di risparmio;
  • dati patrimonio immobiliare così come risultanti da visura catastale;
  • contratto di assicurazione sulla vita.

Sarà importante specificare, al Caf o al commercialista, che il modello Isee richiesto dovrà essere valido ai fini delle prestazioni di diritto allo studio universitario.

L’Isee deve contenere il codice fiscale del membro della famiglia al quale le agevolazioni si applicano e la dicitura indicante che l’Isee si applica alle prestazioni a favore del diritto allo studio.

Presentazione dell’Isee all’università, prima, per essere inquadrati in fascia bisognava presentare la dichiarazione Isee presso i Caf convenzionati con l’Università.

Da alcuni anni, il modello Isee viene acquisito direttamente dalle università accedendo alla banca dati dell’Inps. Questa deve essere trasmessa online, accedendo alla propria pagina. È un passo fondamentale, senza l’autorizzazione l’Università non ha il permesso per accedere alla propria dichiarazione Isee ai fini delle prestazioni agevolate al diritto allo studio.

Lo studente può anche decidere di non presentare la dichiarazione Isee. Ovviamente, questo è altamente sconsigliato per studenti che appartengono alle fasce basse di contribuzione.

SISMABONUS 2023

Il sisma bonus è l’agevolazione fiscale prevista per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 finalizzata a favorire e incentivare la messa in sicurezza e l’adeguamento antisismico degli edifici presenti nel territorio italiano.

La detrazione riconosciuta è pari al 50% della spesa sostenuta per l’adozione di misure antisismiche su edifici che ricadono nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3). La detrazione va calcolata su un importo complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno, con aliquote differenziate in base alla tipologia di intervento.

L’importo del sisma bonus riconosciuto per i lavori effettuati nel 2019 e fino al 2024 segue i criteri che seguono:

  • sisma bonus al 50% per interventi che non apportano miglioramenti di classe sismica;
  • sisma bonus al 70% per interventi che apportano miglioramenti di una classe sismica;
  • sisma bonus all’80% per interventi che apportano miglioramenti di due classi sismiche.

Per i condomini l’importo del sisma bonus è incrementato del 5%, con la possibilità quindi di arrivare all’85% nel caso di miglioramenti di due classi sismiche.

Le spese che comportano oltre alla riduzione del rischio sismico anche la riqualificazione energetica potranno beneficiare di un bonus potenziato:

  • per i lavori finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è possibile richiedere una detrazione dell’80%, se i lavori determinano il passaggio a 1 classe di rischio inferiore;
  • la detrazione sarà pari all’85% della spesa sostenuta se gli interventi determineranno il passaggio a 2 classi di rischio inferiore.

In questo caso la detrazione sarà ripartita in 10 quote annuali di pari importo e il limite di spesa in questo caso sarà fino a 136mila euro di importo moltiplicato per il numero di unità immobiliari di ciascun edificio.

Ricordiamo inoltre che per ambedue le tipologie di intervento è possibile optare per la cessione del credito, ricevendo quindi in un’unica soluzione l’importo della detrazione riconosciuta. È stato il decreto Rilancio nel 2020 a estendere questa possibilità al resto dei bonus edilizi, gli unici due bonus esclusi dalle alternative alla detrazione sono l’agevolazione per i mobili e quella per i giardini.

Importante ricordare che per fruire delle detrazioni è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico “dedicato”, bancario o postale, anche “on line”, dal quale risulti:

  • la causale del versamento;
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

BONUS VISTA

Il cosiddetto “Bonus vista” è una misura di sostegno prevista dalla legge di bilancio, consiste in 50 euro una tantum per l’acquisto di occhiali da vista e lenti a contatto correttive.

Il bonus è fruibile in due forme:

  • Come rimborso su acquisti già effettuati, dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023, tramite l’accredito dei 50 euro sull’IBAN comunicato al momento della domanda.
  • Come voucher utilizzabile entro 30 giorni dall’erogazione nei negozi convenzionati, il cui elenco sarà disponibile sull’applicazione del Ministero

Il bonus è rivolto a di nuclei familiari con ISEE non superiore a 10.000 euro, che dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023 hanno acquistato o acquisteranno occhiali da vista o lenti a contatto correttive. L’INPS verificherà la soglia ISEE dei soggetti richiedenti.

Il bonus è richiedibile ed erogabile una sola volta per ciascun membro del nucleo familiare.

Per chi fosse interessato dovrà fare richiesta del bonus tramite piattaforma web, che sarà resa disponibile a partire dal 13 febbraio 2023 e fino al 31 dicembre 2023.

Per la richiesta sono previsti i seguenti passaggi:

  • L’accesso alla piattaforma dovrà avvenire tramite SPID, CIE o CNS
  • All’atto della domanda dovranno essere inseriti tutti i dati e la modulistica richiesti (IBAN e copia della fattura o della documentazione commerciale attestante l’acquisto per il rimborso della cifra)
  • Verrà verificata la sussistenza dei requisiti
  • Se i requisiti risulteranno presenti, la disponibilità del bonus verrà segnalata nell’area riservata.

Il voucher sarà utilizzabile per 30 giorni dopo l’emissione, mentre il rimborso verrà accreditato sull’IBAN indicato nella domanda.

NUOVO BONUS 80 EURO

Nuovo bonus 80 euro in busta paga, risultato di una semplificazione delle aliquote.

A oggi il sistema in vigore per tassazione e aliquote Irpef è così organizzato in 4 scaglioni:

  • reddito fino a 15mila euro – aliquota al 23%;
  • reddito compreso tra i 15mila – 28mila euro – aliquota al 25%;
  • reddito compreso tra i 28mila – 50mila euro – aliquota al 35%;
  • reddito oltre i 50mila euro – aliquota al 43%.

Attualmente l’ipotesi più probabile per la riforma prevista dal Governo Meloni, sembra prevedere un passaggio da 4 a 3 aliquote.

Ipoteticamente, quindi, la nuova organizzazione in tre scaglioni sarebbe così suddivisa in:

  • chi possiede un reddito di 15mila euro con un’aliquota del 23%;
  • chi possiede un reddito compreso tra 15mila-50mila euro con un’aliquota del 27%;
  • chi possiede un reddito oltre i 50mila euro con un’aliquota del 43%.

Il taglio principale delle tasse comporterebbe quindi un bonus in busta paga e questo, è ormai chiaro, riguarderebbe soprattutto lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che del settore privato, e pensionati nella fascia compresa tra i 28 -50mila euro. 

 Stando a quanto riportato da alcune fonti del Mef, la riforma dovrebbe essere approvata entro l’estate e quindi dall’estate 2023 questa categoria di lavoratori potrebbe trovarsi con il bonus sullo stipendio.

BONUS CASA 2023

Quali sono le novità per i bonus casa 2023. Il pacchetto degli incentivi per i lavori in casa è molto corposo: i cittadini possono usare i bonus previsti per ristrutturare, acquistare mobili ed elettrodomestici, puntare alla riqualificazione energetica dell’edificio o migliorarne la sicurezza antisismica.

Bonus ristrutturazione, detrazione del 50% sulle spese sostenute fino a un massimo di 96mila euro. La legge di Bilancio dello scorso ha prorogato il bonus fino al 31 dicembre 2024 senza modifiche sostanziali rispetto alla struttura attualmente in vigore.

Elenco delle spese ammesse:

  • interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori o montacarichi, installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi);
  • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..);
  • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
  • interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici;
  • interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica;
  • interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante);
  • installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
  • monitoraggio di vetri anti-infortunio;
  • installazione corrimano;
  • sostituzione di porte interne.

Ecobonus ordinario per i lavori di riqualificazione energetica (orientati quindi al risparmio non solo energetico ma anche in bolletta), in vigore fino al 31 dicembre 2024. L’agevolazione permette di portare in detrazione dal 50 al 75% delle spese sostenute in base al tipo di intervento:

  • 50% per infissi, biomassa e schermature solari;
  • 65% per le rimanenti tipologie di spese;
  • dal 70% al 75% se l’intervento è su parti comuni condominiali che non comportino modifiche volte a ridurre il rischio sismico.

Possono beneficiare della detrazione tutti i contribuenti, che risultino possessori di un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica.

Superbonus al 90 o al 110%. Le eccezioni sono due: la prima riguarda i condomini che hanno presentato la Cila (comunicazione di inizio lavori) semplificata entro il 31 dicembre, ma bisogna anche che delibere siano state approvate entro e non oltre il 18 novembre.

La seconda eccezione riguarda le villette, che potranno usare il superbonus al 110% fino al 31 marzo 2023 (poi l’aliquota scenderà al 90%) solo se in possesso di due requisiti:

  • si deve trattare dell’abitazione principale;
  • il reddito di riferimento non può superare i 15mila euro annui.

Bonus mobili ed elettrodomestici consiste in una detrazione del 50% su una spesa massima di 10mila euro, che sarebbe stata dimezzata dal 1° gennaio 2023. La legge di Bilancio invece è intervenuta, aumentando la soglia a 8mila euro, con l’aliquota di detrazione sempre al 50%: il bonus mobili nel 2023 quindi ammonta a un massimo di 4mila euro. Nel 2024, invece, il bonus scenderà a 5mila euro.

La legge di Bilancio 2023 proroga anche la detrazione del 75% delle spese documentate e rimaste a carico del contribuente per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La detrazione varrà per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025.

Bonus case green con Iva al 50%. Consiste nella detrazione del 50% dell’importo corrisposto per l’Iva per gli acquisti di unità immobiliari a destinazione residenziale ad alta efficienza energetica.

Bonus giardini anche nel 2023. Consiste nella detrazione Irpef del 36% fino a un massimo di 36mila euro sui costi sostenuti per la sistemazione e la realizzazione di:

  • pertinenze o recinzioni;
  • impianti di irrigazione;
  • pozzi;
  • coperture a verde;
  • giardini pensili.

Il bonus verde copre anche l’acquisto di piante o arbusti e il compenso per il giardiniere che si è occupato di grandi potature.

Bonus idrico consiste in un contributo fino a 1.000 euro per le spese relative alla sostituzione di rubinetti e sanitari.

Possono accedere allo sconto le persone fisiche maggiorenni residenti in Italia, proprietarie dell’abitazione o titolari di altri diritti reali o personali di godimento, già registrati alla data di presentazione dell’istanza, per edifici esistenti e singole unità immobiliari.

La manovra 2022 non cambia la possibilità di usare i bonus casa tramite cessione del credito e sconto in fattura. È stato il decreto Rilancio nel 2020 a estendere questa possibilità al resto dei bonus edilizi, opzioni che prima erano destinate solo al superbonus 110%.

Gli unici due bonus che non potranno essere usati con le alternative alla detrazione sono l’agevolazione per i mobili e quella per i giardini.

CARTA ACQUISTI PER SPESE ALIMENTARI, SANITARIE E BOLLETTE

Dal primo gennaio sono disponibili sul sito del Mef i moduli per richiedere la Carta Acquisti che consente ai cittadini di età pari o superiore ai 65 anni e ai genitori di bambini di età inferiore ai tre anni, di ottenere un contributo di 80 euro ogni due mesi per le spese alimentari, sanitarie e per il pagamento delle bollette di luce e gas.

I destinatari del contributo possono effettuare acquisti attraverso una carta elettronica di pagamento presso negozi alimentari, supermercati, farmacie, parafarmacie, nonché pagare le bollette di luce e gas negli uffici postali e usufruire della tariffa elettrica agevolata. 

La domanda può essere presentata negli Uffici postali compilando il modulo sulla base dei requisiti richiesti.

BONUS MOBILI

Il bonus mobili ed elettrodomestici consiste nella detrazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di arredi.

La legge di Bilancio cambia i limiti di spesa per l’agevolazione, ma solo per l’anno 2023, che fino al 31 dicembre 2022 è di 10mila euro.

La soglia limite viene aumentata a 8mila euro per il 2023, con l’aliquota di detrazione sempre al 50%: il bonus mobili nel quindi ammonta a un massimo di 4mila euro. Nel 2024, invece, il bonus scende a 5mila euro (con la possibilità di portarne in detrazione 2.500).

L’aliquota della detrazione rimane al 50% per l’acquisto di:

  • forni di classe non inferiore alla A;
  • lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie di classe non inferiore alle E;
  • frigoriferi, congelatori e altre apparecchiature dotate di etichetta energetica di classe non inferiore alla F;

Rimane anche il “gemellaggio” col bonus ristrutturazione, cioè per usufruire del bonus mobili è necessario effettuare interventi di recupero del patrimonio edilizio dal 1° gennaio.

Questo significa che i contribuenti che hanno avviato un intervento edilizio entro il 31 dicembre 2021 oggi sono tagliati fuori dal bonus mobili, ma potranno usufruire dell’agevolazione per gli interventi nuovi avviati da ora alla fine dell’anno.

Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.

Il bonus elettrodomestici rientra tra gli interventi soggetti all’obbligo di trasmissione dei dati all’Enea, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 e in vigore anche negli anni successivi.

E’ obbligatorio comunicare i dati relativi alle spese sostenute per l’acquisto di:

  • forni;
  • frigoriferi;
  • lavastoviglie;
  • piani cottura elettrici;
  • lavasciuga;
  • lavatrici.

La scadenza per l’invio è fissata a 90 giorni dalla data di collaudo.

I documenti che bisognerà aver cura di conservare sono i seguenti:

  • ricevuta del bonifico;
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

ECOBONUS 2023

Superbonus, tramite il quale si possono fare i lavori di riqualificazione energetica degli edifici: con le modifiche della manovra, dal 2023 sarà al 90%, possibilità di usufruire dell’ecobonus in tre modi: come detrazione in dichiarazione dei redditi, tramite lo sconto in fattura oppure con la cessione del credito, con le aliquote ordinarie:

  • 50% per infissi, biomassa e schermature solari;
  • 65% per le rimanenti tipologie di spese.

Nel caso in cui l’intervento sia effettuato su parti comuni condominiali che non comportino modifiche volte a ridurre il rischio sismico, l’importo di detrazione Irpef potrà variare dal 70% al 75%.

Nel caso in cui gli interventi e le spese di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica interesseranno l’intero involucro dell’edificio, l’ecobonus potrà salire al 70% (nel caso in cui i lavori incidano sul 25% della superficie complessiva del condominio), mentre sarà del 75% se la riqualificazione energetica sarà finalizzata al miglioramento e al risparmio sulla spesa energetica sia estiva che invernale.

Uno dei requisiti necessari per richiedere la detrazione per la riqualificazione energetica è che l’intervento sia effettuato su immobili o edifici già esistenti, di qualsiasi categoria catastale.

L’ecobonus al 50% spetta per i seguenti lavori:

  • interventi relativi alla sostituzione di finestre comprensive d’infissi;
  • schermature solari;
  • caldaie a biomassa;
  • caldaie a condensazione;

L’aliquota sale al 65% per i seguenti interventi:

  • interventi di coibentazione dell’involucro opaco;
  • pompe di calore;
  • sistemi di building automation;
  • collettori solari per produzione di acqua calda;
  • scaldacqua a pompa di calore;
  • generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione;

 l’ecobonus va dal 70 all’85% per gli interventi di tipo condominiale. Attenzione: tale detrazione vale per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 con il limite di spesa di 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.

Qualora gli stessi interventi siano realizzati in edifici appartenenti alle zone sismiche 1, 2 o 3 e siano finalizzati anche alla riduzione del rischio sismico determinando il passaggio a una classe di rischio inferiore, è prevista una detrazione dell’80%.

Con la riduzione di 2 o più classi di rischio sismico la detrazione prevista passa all’85%. Il limite massimo di spesa consentito, in questo caso passa a 136.000 euro.

L’ecobonus può essere richiesto da tutti i contribuenti, anche i titolari di reddito di impresa, che risultino possessori di un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica.

Le spese sostenute devono essere pagate tramite moneta elettronica, e quindi essere tracciate.

BONUS RISTRUTTURAZIONE 2023

Bonus ristrutturazione: una detrazione del 50% delle spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, prorogato fino al 31 dicembre 2024.

Oltre alla detrazione Irpef, il contribuente ha anche altri vantaggi fiscali, come:

  • la possibilità di pagare l’Iva in misura ridotta;
  • la detrazione degli interessi passivi pagati sui mutui stipulati per ristrutturare l’abitazione principale;
  • le detrazioni per l’acquisto di immobili a uso abitativo facenti parte di edifici interamente ristrutturati e quelle per la realizzazione o l’acquisto di posti auto.

A essere prorogati senza modifiche sono:

  • l’ecobonus ordinario;
  • il bonus verde;
  • il sismabonus.

Degli interventi sono stati fatti sul bonus mobili, il cui tetto di spesa massima scende a 10.000 euro per il 2022, sul bonus facciate e sul superbonus 110%

Fino al 2024 quindi è possibile beneficiare della detrazione fiscale del 50% ed entro il limite di 96mila euro di spesa, e spetta anche per interventi relativi “alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali ad immobili residenziali, anche a proprietà comune”,

Dal 2025, salvo ulteriori proroghe, la detrazione passerà alla misura ordinaria del 36% su un importo massimo di 48mila euro.

La detrazione deve essere sempre ripartita in 10 rate annuali di pari importo.

Tra le regole, rimane obbligatoria la comunicazione all’Enea entro 90 giorni dalla data in cui si sono conclusi i lavori per gli interventi che comportano un risparmio energetico.

L’agevolazione fiscale può essere richiesta da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia, ossia:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Se è stato stipulato un contratto preliminare di vendita – compromesso – chi ha comprato l’immobile può usufruire del bonus se:

  • è stato immesso nel possesso dell’immobile;
  • esegue i lavori di ristrutturazione a proprio carico;
  • è stato regolarmente registrato il compromesso.

Documenti da conservare per richiedere la detrazione fiscale:

  • domanda di accatastamento;
  • ricevute di pagamento dell’imposta comunale ICI-IMU;
  • delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori (parti comuni edifici residenziali) e tabella della ripartizione delle spese;
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori;
  • concessioni, autorizzazioni allo svolgimento dei lavori o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà indicante data di inizio dei lavori e compatibilità con le spese ammesse al bonus ristrutturazioni.

Come pagare per poter usufruire del bonus, è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale. Nel bonifico dovranno essere indicati i seguenti dati:

  • causale del versamento: Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986;
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento.

BONUS CULTURA 18 ANNI, FINO A 1.000 €

Addio alla 18app, il bonus cultura viene sostituito da due diversi strumenti: la Carta cultura giovani e la Carta del merito.

A prevederlo è un apposito emendamento alla legge di Bilancio 2023, con il quale il bonus diciottenni viene cancellato già nel 2023 e sostituito da due differenti misure.

Si valuterà pertanto, tanto il merito quanto il reddito, e per chi soddisfa entrambi i requisiti vi è la possibilità di avere più soldi rispetto a oggi: non più 500 euro, come previsto dal bonus Cultura, bensì 1.000 euro.

Gli ultimi a beneficiare regolarmente del bonus 500 euro saranno i nati nel 2003, purché risultino registrati alla piattaforma 18app entro la data del 31 agosto 2022; questi avranno tempo fino al prossimo 28 febbraio per generare i buoni e spendere tutti i soldi a disposizione, tutti gli altri dovranno attenersi alle nuove regole, a seconda che si tratti della Carta cultura giovani o della Carta del merito.

Entrambe le carte potranno essere utilizzate solamente per consentire l’acquisto di:

•biglietti per le rappresentazioni teatrali, cinematografiche e spettacoli dal vivo;

•libri;

•abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale;

•musica registrata;

•prodotti dell’editoria audiovisiva;

•titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali.

Le due carte potranno essere utilizzate anche per sostenere i costi relativi alla frequenza a corsi di:

•musica;

•teatro;

•danza;

•lingua straniera.

Le due misure sono cumulabili tra loro, quindi chi soddisfa i requisiti per entrambe avrà a disposizione 1.000 euro.

La Carta cultura giovani, verrà riconosciuta a tutti i residenti in Italia, in possesso di regolare permesso di soggiorno laddove richiesto, che appartengono a un nucleo familiare con Isee in corso di validità non superiore a 35.000 euro.

La Carta del merito, invece, sarà destinata gli iscritti agli istituti d’istruzione secondaria superiore o equiparati che entro il compimento dei 19 anni hanno conseguito il diploma finale con votazione di almeno 100 centesimi.