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BONUS ACQUA POTABILE

La legge di bilancio ha rinnovato anche per il 2023 il Bonus acqua potabile, ed è possibile fare domanda dal primo al 28 febbraio.

 Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

L’importo massimo su cui calcolare l’agevolazione è fissato a 1.000 euro per ciascun immobile,  5.000 euro, per le persone fisiche, per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Come richiedere il bonus, va comunicato l’ammontare delle spese, all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo, tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia, all’interno della sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.

BONUS ACQUA: CHI HA DIRITTO?

Il Bonus acqua non è altro che un’agevolazione fiscale, voluta dal Ministro dell’Ambiente, che prevede agevolazioni e sconti sulle bollette idriche per le famiglie in situazioni di disagio.

A differenza del bonus sociale per luce e gas che sono gestiti a livello nazionale, il bonus idrico è di competenza invece delle singole Regioni.

I principi generali per poter richiedere il bonus idrico sono stati stabiliti dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Quindi le Regioni non sono del tutto libere, ma devono sottostare ad alcuni principi e regole imposte dall’ARERA.

Lo sconto previsto dal bonus idrico si aggira intorno al 20-30% del totale della bolletta dell’acqua per le famiglia bisognose.

Per poter usufruire di questo bonus è necessario essere intestatario di una fornitura idrica oppure risiedere in un condominio a cui è intestato un contratto per la fornitura d’acqua.

Chi si vede riconosciuto il bonus idrico potrà avere anche altre agevolazioni fiscali come quelle relative al bonus luce e gas.

Hanno diritto a ricevere il Bonus Sociale le famiglie con ISEE non superiore a 8.265 euro, le famiglie numerose ﴾4 figli a carico﴿ con ISEE non superiore a 20.000 euro o se si appartiene a un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.

La procedura è automatica dal 1° gennaio 2021. È sufficiente che ciascun cittadino presenti la Dichiarazione Sostitutiva Unica ﴾DSU﴿ per ottenere l’attestazione ISEE utile per le differenti prestazioni sociali agevolate ﴾es.: assegno di maternità, mensa scolastica, bonus bebè ecc.﴿ e il bonus verrà erogato in bolletta automaticamente.

Il pagamento del bonus idrico  avviene tramite assegno circolare intestato al componente del nucleo familiare che ha presentato la DSU e recapitato all’abitazione del nucleo familiare.

Ricordiamo che il decreto-legge n. 21  del 21 marzo 2022, il cosiddetto “Decreto Ucraina”  ha previsto che  per il periodo dal 1 aprile al 31 dicembre 2022  il  valore ISEE di accesso ai bonus sociali elettricità  e gas è fissato a 12mila euro invece che 8.265.

Attenzione però:  la soglia ISEE per usufruire del Bonus idrico resta invariata. 

IMPORTO IN BOLLETTA ELEVATO: COME FARE SE NON SI RIESCE A PAGARLO?

Quando ci troviamo di fronte ad una bolletta di importo elevato la prima cosa che ci chiediamo è: come riuscirò a pagarla? Successivamente la domanda lecita è: sarà corretta o c’è un errore in fattura?

Se non si tratta di una bolletta di conguaglio, è probabile che sulla nostra fattura siano stati addebitati un numero di metri cubi superiori al normale consumo. Qualora  le nostre abitudini di consumo sono rimaste invariate, è possibile che si tratti di un contatore malfunzionante.

In questo caso conviene presentare reclamo al gestore del servizio  e chiedere una verifica del contatore.

Qualora  si tratti di un conguaglio di quanto consumato ma non addebitato precedentemente, per verificare che gli importi siano corretti, conviene rivolgersi a  sempre a degli esperti che possano  controllare  l’esattezza dei consumi e dirci come procedere.

Verificata la correttezza del conguaglio, se non si ritiene di poterlo pagare in una unica rata, si può richiederne la rateizzazione.

Il numero delle rate concesse dal gestore dipende dal periodo di riferimento del conguaglio.

COME VERIFICARE LA CORRETTEZZA DELL’IMPORTO RIPORTATO ALL’INTERNO DELLA BOLLETTA DELL’ACQUA?

Se abbiamo n dubbio circa la fattura ricevuta e vogliamo verificare che ciò che ci è stato fatturato sia realmente il consumo pagato, si consiglia come prima cosa di controllare che i metri cubi addebitati siano corretti e  che essi corrispondano a quanto effettivamente registrato sul proprio contatore. Se sommariamente essi corrispondono, si può ritenere che l’importo addebitato sia giusto.

Qualora invece, i metri cubi addebitati in bolletta sono lontani da quelli registrati dal contatore, è necessario intervenire.

Nella situazione in cui si pensi ad un errore di fatturazione, è possibile inviare un reclamo alla società di fornitura acqua, richiedendo una rettifica dei consumi idrici o della tariffa applicata e richiedendo l’emissione di una nuova fatturazione.

È sempre bene inviare il reclamo tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo indicato in fattura, all’attenzione dell’ufficio reclami, inserendo in allegato la copia della bolletta dell’acqua.

All’interno del reclamo scritto è indispensabile comunicare i dati esatti rilevati alla lettura del contatore.

CONSUMI ANOMALI DI ACQUA: COME CONTESTARLI? 

Quando riceviamo una bolletta dell’acqua ci aspettiamo di leggere degli importi in linea con i  consumi idrici recenti. Può però capitare che l’importo indicato in bolletta sia nettamente superiore rispetto alla cifra che normalmente siamo abituati a pagare, cosa fare?

Solitamente a fine anno arriva il conguaglio della fornitura di acqua, ma ciò  dipende normalmente dalla zona e dalla Società erogatrice. Infatti, tale periodo potrebbe avvenire anche in periodi diversi. Questo vuol dire che, nel caso si riceva una bolletta dell’acqua con importo molto alto, la prima cosa da fare è quella di verificare se si tratta di un conguaglio dell’acqua. Se non è così, un altro consiglio è quello di provare a pensare se nei mesi precedenti si è presentato un consumo eccessivo  causa di motivi particolari.

Altra cosa da fare  è quella di controllare il contatore dell’acqua. Verificare se quest’ultimo continua a girare nonostante tutti i rubinetti chiusi. Se questo avviene potremmo trovarci di fronte ad una perdita di acqua. Solo successivamente, se le ipotesi descritte risultano negative,  si potrà cominciare a pensare ad un errore di fatturazione.

Quando ci sono tutti presupposti per contestare una bolletta, è fondamentale presentare reclamo al gestore del servizio idrico richiedendo una rettifica dei consumi idrici. Il reclamo deve sempre essere presentato in forma scritta attraverso i canali di contatto con i clienti previsti dalle singole società e che sono riportati in bolletta e sul sito web dell’azienda o tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Il gestore ha a disposizione 30 giorni solari di tempo per fornire al cliente una risposta scritta motivata.  Successivamente potrebbe aprirsi una procedura di Conciliazione Paritetica tra il cliente e l’Ente erogatore del servizio.

COME INVIARE UN RECLAMO IN CASO SI VERIFICHINO PERDITE D’ACQUA

Il servizio idrico è uno dei settori nei quali ha cominciato a registrarsi una notevole varietà di disservizi e problemi per i consumatori.

Saper leggere la bolletta dell’acqua è fondamentale per capire se si sta pagando il giusto e per inviare subito un reclamo in caso di disservizi ed errori di fatturazione.

I disservizi che si manifestano in misura più frequente sono:

  • problemi relativi ai ritardi nell’attivazione della fornitura;
  • fatture con consumi anomali e letture errate;
  • problemi legati al malfunzionamento del contatore;
  • disservizi relativi a interventi tecnici;
  • errori nelle volture;
  • maxi-conguagli.

Può a volte capitare che si verifichi una perdita d’acqua che viene registrata dal contatore ma di cui il consumatore non si accorge. Tale perdita viene definita “occulta” ed è la causa dell’emissione di fatture di importi esorbitanti.

E’ consigliabile, in questi casi, chiedere l’applicazione della “depenalizzazione tariffaria” in modo tale da ridurre l’importo da pagare.

Può inoltre capitare che si verifichino dei maxi-conguagli. In questo caso è necessario richiedere l’applicazione della prescrizione breve che è stata introdotta da poco anche nel settore idrico.

Questa prevede che gli importi oggetto di fatturazione possano esser solo quelli relativi ai consumi degli ultimi due anni.

Affinché ciò venga applicato è però indispensabile richiedere formalmente l’applicazione della prescrizione al venditore. La suddetta procedura avviene tramite i moduli e i canali che obbligatoriamente devono essere messi a disposizione nella fattura di conguaglio dal gestore.

Se si è vittima di disservizi il primo passo è sempre quello di inviare un reclamo scritto al gestore.

Quest’ultimo ha 40 giorni solari di tempo per rispondere in forma scritta e motivata al reclamo inviato dal consumatore.

Nel caso in cui non si riceve alcuna risposta o questa non è soddisfacente per il consumatore, il passaggio successivo è quello di attivare una conciliazione.

Trattandosi una procedura stragiudiziale, non è necessaria l’assistenza di un legale.

È sempre bene e consigliato richiedere comunque l’assistenza qualificata di un esperto.

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