Spesso accade che, i consumatori, a seguito di un’offerta particolarmente conveniente, decidono di stipulare dei contratti con l’Ente per i servizi offerti.
Accede però che dopo un po’ di tempo l’azienda con cui si è sottoscritto il contratto comunica che il costo del servizio tenderà ad aumentare.
Ma quali sono le motivazioni? Spesso non sono ben chiare così come le modalità di recesso dal contratto. Possiamo subito dire che non si tratta di una pratica illecita dal momento che l’azienda ha il diritto di modificare il contratto ma questo deve essere fatto in seguito a reali esigenze.
Ciò che è invece importante è che il consumatore deve essere avvertito per tempo ovvero almeno 30 giorni prima della modifica. In questo caso l’utente deve avere la possibilità anche di poter recedere gratuitamente. Purtroppo non sempre le cose vanno come appena descritte.
Molte aziende di energia elettrica o gas inventano scuse tali da non permettere al consumatore di recedere dal contratto. La più ricorrente è quella in cui sostengono di non aver ricevuto alcuna comunicazione da parte del cliente circa la volontà di recedere dal contratto.
Può accadere che l’azienda faccia “orecchie da mercante” di fronte alla richiesta di recesso dal contratto da parte del contribuente.
È consigliabile, in questo caso, inviare un reclamo scritto direttamente all’azienda allegando la documentazione pertinente.
RIVOLGITI AL CONSULENTE CIVICO DEL TUO QUARTIERE/CITTA’ OPPURE COMPILA IL MODULO SOTTOSTANTE PER ESSERE RICONTATTATO.