Il FMI (Fondo Monetario Internazionale), oltre a bocciare la flat tax e a criticare i ritardi dell’Italia in merito all’utilizzo delle risorse stanziate con il Pnrr, guarda anche alla crisi demografica del nostro Paese, nonché all’invecchiamento della popolazione, dando anche indicazioni su quelle che dovranno essere le scelte future in merito alle pensioni. Il FMI, quindi, mette il risalto il fatto che per le pensioni l’Italia spende di più rispetto alla media europea. Ricordiamo che in Italia la pensione di vecchiaia fissa l’età di pensionamento a 67 anni, ma ci sono tante opzioni di flessibilità che abbassano l’età effettiva della pensione in Italia. Il FMI invita l’Italia a evitare “nuove uscite anticipate”, chiedendo di mettere in stand-by il progetto di riforma in programma nel 2024, con il governo che sta valutando la possibilità di estendere Quota 41, prorogare Quota 103 e far ritornare Quota 96. L’indicazione del FMI non è vincolante per l’Italia ma il governo dovrà comunque tener conto di queste indicazioni. Ad oggi, quindi, la strada che porta alla riforma delle pensioni appare sempre più ripida. Il FMI ha, inoltre, messo in risalto anche i problemi che possono scaturire dalla crisi demografica e dall’invecchiamento della popolazione, due fattori con cui l’Italia deve fare i conti. Fattori che possono incidere negativamente sulla produttività ma anche sulla capacità di finanziare il sistema sanitario e la spesa pensionistica. Il Fondo ha anche invitato l’Italia ad approvare le riforme e gli investimenti utili ad aumentare la produttività e ad ammodernare l’economia, tenendo conto che nei prossimi 25 anni la forza lavoro è destinata ad abbassarsi del 30%. Bisognerà trovare un modo per aumentare la partecipazione al lavoro anche innalzando l’età del pensionamento, se serve.
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