TASSE SULLA PRIMA CASA

TASSE SULLA PRIMA CASA

Molti contribuenti si chiedono quali tasse debbano essere pagate sulla prima casa. Sul di essa, infatti, vi è una tassazione agevolata che parte dal momento del suo acquisto.
In caso di acquisto di prima casa, le imposte da versare sono diverse a seconda se si acquisti con o senza IVA.
Se si acquista da un venditore privato o da una impresa che vende in esenzione di IVA si avranno:
– imposta di registro proporzionale al 2% del valore di acquisto,
– imposta ipotecaria fissa di 50 euro,
– imposta catastale in misura fissa di 50 euro.
Se si acquista da una impresa con vendita soggetta a IVA si avranno:
– IVA al 4%,
– imposta di registro fissa a 200 euro,
– imposta ipotecaria fissa di 200 euro.
Ricordiamo che chi ha acquista la prima casa, ha la possibilità di portare in detrazione gli interessi passivi pagati sulle rate del mutuo, i costi sostenuti per il notaio e i costi per gli intermediari immobili.
Le agevolazioni sulla prima casa proseguono anche dopo il suo acquisto. Infatti, su di essa non è dovuta l’IMU tranne se l’immobile in questione non rientri in una categoria di lusso. Sono considerate categorie di lusso le categorie catastali A1(abitazione di tipo signorile ubicata in zone di pregio) A8(ville caratterizzate dalla presenza di giardini e parchi edificati in zone urbanistiche) e A9( castelli e palazzi storici).
Sulla prima casa è, invece, dovuta la TARI.
L’Irpef è l’imposta sul reddito delle persone fisiche calcolata sui redditi prodotti nell’anno di imposta del contribuente. Concorrono a determinare il reddito anche tutte le voci che possono rappresentare un valore economico quindi anche la rendita catastale degli immobili. Essa va indicata all’interno dei quadro “Terreni e fabbricati“ del modello 730 e del modello redditi delle persone fisiche. Per l’abitazione principale verrà inserito il codice 1 e viene riconosciuta la deduzione fiscale IRPEF dal reddito complessivo fino all’ammontare della rendita catastale della casa e delle su pertinenze. La rendita quindi non concorre a determinare il reddito imponibile. La deduzione, riconosciuta solo se l’immobile è di proprietà, viene calcolata tenendo in considerazione la quota del possesso e il periodo dell’anno in cui l’immobile è adibito ad abitazione principale.
Se il contribuente possiede due immobili, uno adibito a abitazione principale e l’altro usato da un proprio familiare, la deduzione che gli verrà riconosciuta sarà solo sull’immobile usato come abitazione principale.

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