Ad esempio, se un quarantenne subisce una lesione di grado del 10% ha diritto a 16.200 euro una tantum di risarcimento, al posto di 14.767 euro (infortuni avvenuti fino al 31 dicembre 2022): 1.433 euro in più, un aumento di circa il 10%. Se la lesione comporta un’invalidità permanente al 100% il ristoro diventa una rendita che, da gennaio, sale a 26 mila euro annui al posto dei 17.976.
La bozza di decreto Lavoro, aggiorna le tabelle per l’indennizzo del danno biologico.
La rivalutazione riguarda la prestazione erogata dall’Inail per ristorare le conseguenze subite dal lavoratore, a seguito di infortuni o malattie professionali, alla propria integrità psicofisica, c.d. danno biologico. La prestazione, tecnicamente, è chiamata «indennizzo».
L’indennizzo è di due tipi in base al grado di lesione:
– capitale: per infortuni o malattie professionali con invalidità dal 6 al 15%;
– rendita: per infortuni o malattie professionali con invalidità da 16 al 100%.
L’adeguamento dal 2023.
La novità è prevista all’art. 21: indennizzi del danno biologico, in capitale e in rendita, attraverso la sostituzione delle relative tabelle oggi in vigore.
L’assegno sociale nel 1999 era pari a 500.000 delle vecchie lire, circa 258 euro; nel 2022 è 469,03 euro (quasi il doppio). Poiché nonostante tutte le rivalutazioni nel tempo il Punto Inail risulta oggi ancora disallineato rispetto all’assegno sociale, il decreto Lavoro provvede ad aggiornarlo parametrandolo a tre volte l’assegno sociale del 2022 e usando basi tecnico-demografiche attuariali più recenti (dm 22 novembre 2016). Una particolarità emerge osservando la rivalutazione della tabella degli indennizzi in rendita (lesioni a partire dal 16%): i nuovi importi, rispetto ai valori in vigore (dal 1° luglio 2022), vengono rivalutati in maniera non lineare: l’aumento è calante dal 17% (lesione al 16%) al 6% (lesione al 52%), per poi risalire al 45% (lesioni al 100%).
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