Verrà riservato un trattamento di maggior favore a un nucleo familiare con due genitori maggiorenni, disoccupati, e un figlio minorenne, rispetto a uno composto da una sola persona che non lavora perché sta frequentando un corso di studi o formazione.
Pertanto il Reddito di cittadinanza non spettava a chi aveva un valore immobiliare superiore a 30.000 euro, con la Mia, questa verrà esclusa dal patrimonio immobiliare solamente se il valore Imu della stessa non supera i 150.000 euro, ovvero chi abita in una casa di un certo valore, anche se ereditata, non potrà comunque accedere alla Misura, indipendentemente dal reddito percepito.
Novità per i figli non conviventi, mentre la normativa del Reddito di cittadinanza stabiliva che il figlio maggiorenne non convivente con i genitori faceva parte del nucleo quando ha meno di 26 anni ed è nella condizione di essere a loro carico ai fini Irpef, a meno che non risulti coniugato e ha dei figli, con la Misura d’inclusione attiva il limite di età viene innalzato a 30 anni.
Quindi, mentre oggi bastava avere più di 26 anni per fare domanda da soli, con la Mia sarà riservata solamente agli over 30.
L’importo della Misura inclusione attiva verrà annualmente adeguato alle variazioni dell’indice del costo della vita, ma solo a decorrere dall’anno 2026.
Incentivi per chi inizia a lavorare, c’è il vantaggio che il reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico percepito entro 3.000 euro, e questa volta, non viene operata alcuna distinzione, quindi vale per tutti i tipi di attività, previsto anche per chi avvia un’attività da lavoro autonomo, infatti, il beneficiario fruisce senza variazione della Mia per altre 2 mensilità.
Inoltre, anche in questo caso non si tiene conto del reddito d’attività quando inferiore a 3.000euro.
Sanzioni più severe, già alla prima assenza al centro per l’impiego, scatta la decadenza della Misura, mentre per il Rdc era prevista solamente la decurtazione di una mensilità
Anche la mancata partecipazione alle iniziative del Gol, una non comunicazione necessaria ai fini del ricalcolo della Misura, e il rifiuto di un’offerta di lavoro congrua comportano la perdita del sostegno.
Con il RDC erano esclusi coloro che avevano compiuto i 65 anni di età, questo limite si riduce con il passaggio al Mia, in quanto anche chi ha meno di 65 anni ma ha compiuto i 60, non sarà obbligato a prendere parte a un percorso di accompagnamento al lavoro.
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