Mia, ovvero “Misura di inclusione attiva”.
Il Reddito di cittadinanza cambiare pelle, cambia la durata, e ci sarà la divisione in due categorie con quote a scalare:
- famiglie con occupabili, con almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età.
- famiglie povere senza persona occupabili, con almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile.
Per i primi il tetto massimo di sussidio sarà di 375 euro mentre per le seconde l’importo base sarà di 500 euro.
La misura dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri ed essere attiva già a settembre.
Scaduta la prestazione del Reddito di Cittadinanza, si potrà presentare domanda per la Mia.
Le famiglie povere continueranno a ricevere un sussidio, il cui importo base (per un single) sarà di 500 euro al mese, come nel Reddito, nel caso in cui il beneficiario debba pagare l’affitto, il Reddito prevede fino a 280 euro al mese, con la Mia questa quota potrebbe modificarsi sulla numerosità del nucleo familiare.
Ma la stretta maggiore colpirà gli occupabili, si prevede l’assegno base ridotto a 375 euro.
Il nuovo sussidio, non si potrà più chiedere a ripetizione, come il Reddito, ottenendo ogni volta altri 18 mesi di assistenza.
Per le famiglie senza occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata massima della Mia si ridurrà a 12 mesi.
Il tetto per aver diritto al Mia, dovrebbe scendere dagli attuali 9.360 euro percepiti con il Reddito di cittadinanza a un massimo di 7.200 euro, un taglio di oltre 2mila euro.
Più controlli, sulla decadenza dal beneficio per chi non rispetta gli impegni previsti dai patti di inserimento al lavoro o di inclusione sociale, che poi saranno la maggioranza, affidati ai Comuni, e quelle sui reati per chi dichiara il falso o lavora in nero pur prendendo il sussidio.
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