L’assegno unico per figli a carico è “universale”: ciò significa che spetta indipendentemente dalla situazione economica.
Ne hanno diritto anche le famiglie con alto con un importo minimo che spetta sempre.
Anche per coloro che presentano domanda senza Isee, oppure chi non lo rinnova entro la fine di febbraio. Nel dettaglio, ne risulterà un importo minimo così calcolato:
- quota base figli minori: salita da 50 a 54,10 euro;
- quota base figli maggiorenni: salita da 25 a 27 euro;
- maggiorazione figli successivi al secondo: salita da 15 a 16,20 euro;
- senza Isee, invece, non spetta la maggiorazione per le famiglie dove entrambi i genitori lavorano.
Gli stessi importi spettano a chi ha un Isee superiore a 43.240 euro.
Pertanto è bene ricordare che ci sono delle maggiorazioni che non dipendono dall’Isee, per le quali spetta sempre l’importo massimo, ad esempio, per i figli con disabilità, non legate al reddito e quest’anno salite a:
- 113,50 euro per i figli non autosufficienti;
- 102,70 euro per i figli con disabilità grave;
- 91,90 euro per i figli con disabilità media.
Laddove invece la mamma abbia meno di 21 anni, la maggiorazione è sempre pari a 21,60 euro.
Chi non ha fatto in tempo a farlo entro il mese scorso può ancora recuperare, preferibilmente entro il 30 giugno 2023 così da avere diritto anche agli arretrati. Per chi invece richiederà l’Isee dopo il 1° luglio, il ricalcolo – e i conseguenti arretrati – spetterà solamente dal mese successivo.
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