Con la sua visita in Algeria, Meloni ha avviato il Piano Mattei, per rendere l’Italia sempre più indipendente dal gas russo e trasformare il Paese in un hub energetico del Mediterraneo.
L’obiettivo è abbassare i prezzi in bolletta, dopo continui aumenti estenuanti di gas e luce per i cittadini italiani.
Meloni ha in mente quindi un piano strutturato che segue le orme del governo Draghi.
I primi mattoncini di questo piano sono stati messi con le cinque intese firmate durante la visita ufficiale della presidente Meloni ad Algeri: la dichiarazione congiunta per rafforzare le relazioni fra i due Paesi, ma soprattutto i quattro accordi privati, tra cui i due fra Eni e Sonatrach, su idrogeno e riduzione dei gas serra.
Alla fine quello che si dovrebbe creare è un’Italia ponte tra un Mediterraneo ricco di fonti di energia e un nord Europa che ha bisogno di gas e idrogeno in maniera stabile e a prezzi bassi.
Per rendere il piano efficiente l’Italia deve prima risolvere “il collo di bottiglia” nei gasdotti che sono sul nostro territorio, la “strettoia” dei gasdotti attraverso la dorsale adriatica, tra Campania, Abruzzo e Molise, consente infatti il passaggio al massimo di 126 milioni di metri cubi al giorno di metano. Snam ha lanciato un apposito piano di espansione, ma si attende ancora l’ok di Arera.
Meloni pensa a nuovi rigassificatori al Sud, andando contro eventuali proteste dei sindaci.
Se si risolveranno questi problemi e si procederà con nuove infrastrutture l’Italia azzererà le forniture dalla Russia.
Così si passera dai 21 miliardi di metri cubi di gas garantiti dall’Algeria nel 2021 a 28 entro due anni.
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