SICUREZZA DEL LAVORATORE

SICUREZZA DEL LAVORATORE

L’articolo 2087 del codice civile stabilisce che il datore di lavoro deve preservare l’integrità psicofisica dei dipendenti attuando tutte le misure necessarie a garantire la loro salute.

Quando il datore di lavoro non garantisce la sicurezza, e la situazione in azienda è pericolosa per la salute del dipendente, questi può rifiutarsi di lavorare.

E se a tale comportamento dovesse conseguire il licenziamento disciplinare, il lavoratore potrebbe impugnarlo e ottenere dal tribunale la reintegra sul posto, a tal proposito è necessario inviare al datore di lavoro, entro 60 giorni dalla comunicazione del licenziamento, una lettera generica di contestazione con cui il dipendente manifesti l’intenzione di opporsi al licenziamento.

Nei successivi 180 giorni l’avvocato che difende il lavoratore deve depositare in tribunale il ricorso contro il licenziamento.

Il provvedimento del giudice che dichiara illegittimo il licenziamento, dispone l’automatica reintegra sul posto, oltre al risarcimento del danno pari alle mensilità che, nel frattempo, il lavoratore avrebbe dovuto percepire. 

Ovviamente alla base del rifiuto di svolgere le proprie mansioni vi deve essere una grave violazione da parte del datore di lavoro, tale da pregiudicare seriamente la salute del dipendente.

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