IRPEF 2023

IRPEF 2023

Irpef è l’acronimo di imposta sul reddito delle persone fisiche, ed è per l’appunto un’imposta che viene pagata dai contribuenti,

chi è residente in Italia e lavora in Italia;

chi è residente in Italia e lavora all’estero;

chi non risiede in Italia, ma lavora qui.

L’imposta fino al 2021 si è basata su un sistema di 5 scaglioni e altrettante aliquote, che vanno da un minimo del 23% a un massimo del 43%.

Fino al 31 dicembre 2021 l’Irpef prevedeva 5 scaglioni di reddito, e a ognuno viene applicata un’aliquota di tassazione che aumenta all’incrementarsi del reddito.

L’accordo trovato sulla nuova Irpef, invece, prevede un’imposta su 4 aliquote (e quindi 4 scaglioni):

1° scaglionefino a 15mila euro23%
2° scaglioneda 15.000 a 28mila euro25%
3° scaglioneda 28.000 a 50mila euro35%
4° scaglioneoltre i 50mila euro43%

L’aliquota del 41% è stata cancellata, e si è intervenuto sulle due centrali, abbassandole dal 27 al 25% e dal 38 al 35%.

Il governo guidato da Meloni però vuole un ulteriore taglio, passando così a tre aliquote Irpef: una transizione sempre più verso una tassazione piatta, proprio come accade per le partite Iva che scelgono di applicare il regime forfettario. Senza riferimenti circa le fasce di reddito è complicato farsi un’idea su come cambiano le tasse da pagare, ma si può ipotizzare che il primo scaglione potrebbe essere esteso, così da rendere un po’ più equa l’imposizione fiscale.

I redditi medio-alti, quindi quelli del terzo scaglione, sono quelli che beneficeranno di un vantaggio maggiore secondo le ultime proiezioni MEF.

ra i 40 e 45mila euro di reddito lordo annuo il risparmio è del 7,5% per i dipendenti, del 3,9% per gli autonomi e del 4,2% per i pensionati.

Tra 35 e 40mila euro di reddito il risparmio è leggermente minore, è pari al 5,2% per i dipendenti, al 3,1% per gli autonomi, e al 3,5% per i pensionati.

Tra 45 e 50mila euro, il taglio dell’Irpef si traduce in un risparmio del 5,5% per i lavoratori dipendenti, del 4,6% per i pensionati e del 4,3% per gli autonomi. Per i contribuenti del terzo scaglione il risparmio può superare i 700 euro all’anno.

Irpef 2023 e partite Iva, Il passaggio a quattro aliquote Irpef dal 2023 porterà a un risparmio sulle tasse per le partite Iva secondo lo schema di seguito:

  • 62 euro annui per i redditi fino a 15mila euro;
  • 142 euro annui per i redditi fino a 25mila euro;
  • 371 euro per i redditi fino a 35mila euro.

Anche nel caso dei lavoratori autonomi la riforma fiscale risulta più conveniente per chi ha redditi alti, fino a 50mila euro, che secondo i calcoli dovrebbero risparmiare circa 810 euro all’anno.

Le novità sulla no tax area, nome non tecnico che si usa per indicare la soglia di reddito entro la quale non sono dovute le tasse. Attualmente si seguono queste soglie:

  • per i lavoratori dipendenti è 8.145 euro annui;
  • per i pensionati 8.130 euro all’anno;
  • per i lavoratori autonomi è fissata a 4.800 euro annui.

Chi si trova in queste fasce di reddito non è che non paga le tasse, ma l’imposta non è dovuta per effetto delle detrazioni applicate, che siano per lavoro dipendente, autonomo o per la pensione.

A essere esonerati dal pagamento dell’Irpef sono i contribuenti che fanno parte della no tax area, cioè si trovano in quella fascia di reddito in cui la persona è esente da imposizione fiscale. Non si tratta di un’esenzione fissata dalla legge, ma è il risultato dell’applicazione delle diverse detrazioni per lavoro dipendente o pensione o da lavoro autonomo,

Non si deve pagare l’Irpef nei seguenti casi:

  • per i redditi da pensione che non superano i 7.500 euro annui. Se il pensionato è over 75, il limite per l’esenzione sale a 8mila euro annui (ma solo se non si hanno altri redditi al di fuori della pensione);
  • per i redditi da fabbricati che fruttano fino a 500 euro annui;
  • per i redditi da terreni che fruttano fino a185,92 euro;
  • per i redditi da lavoro dipendente, se non superano gli 8mila euro annui;
  • per i redditi da lavoro autonomo, se non superano i 4.800 euro annui.

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