NASPI 2023

NASPI 2023

Anche nel 2023 chi perde il lavoro può richiedere l’indennità di disoccupazione conosciuta come Naspi.

Nel 2023 è stata accertata una rivalutazione pari al 7,3%, nel 2022, la Naspi è stata pari al 75% dell’importo dello stipendio medio, qualora pari o inferiore a 1.250,87€. 

L’importo della Naspi è destinato ad aumentare, per sapere di quanto, bisognerà però attendere la relativa circolare con cui l’Inps ne svelerà le cifre.

Per disoccupati si intende quei soggetti privi d’impiego che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.

Con “involontariamente” si comprendono anche coloro che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa, come pure i lavoratori licenziati per motivi disciplinari, rientrano nei casi in cui si parla di perdita involontaria del lavoro anche:

  • dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità,
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro,
  • risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile con i mezzi pubblici in 80 minuti o più;
  • licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione.

Altro requisito è quello per cui sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, non vengono più richiesti, invece, i 30 giorni di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi: questo requisito è stato definitivamente abolito dalla legge di Bilancio 2022.

Detto ciò ricordiamo che l’indennità di disoccupazione spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, nei suddetti lavoratori sono compresi anche:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Continuano a non poter accedere alla prestazione, invece, i:

  • dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
  • lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
  • lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la Naspi.

La durata dell’indennità di disoccupazione è calcolata in base alla storia contributiva del beneficiario, ma sulla base di quanto previsto dalla normativa di riferimento e da ultimo con il decreto 150/2015 ha una durata massima di 24 mesi.

La domanda di Naspi va effettuata entro 68 giorni, pena decadenza, dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Per il licenziamento per giusta causa il suddetto termine decorre dal 38° giorno la data di cessazione.

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