Con la fine dell’anno è atteso il decreto ministeriale che fisserà gli incrementi su tutta la rete autostradale italiana a partire dal primo gennaio del 2023.
Negli anni passati l’incremento dei pedaggi è sempre stato praticamente automatico, ma dopo il crollo del Ponte Morandi, nell’agosto del 2018, le tariffe sono state congelate per quattro anni.
Per il momento, le società concessionarie non si sbilanciano e aspettano che siano i ministeri delle Infrastrutture e dell’Economia, ad autorizzare le richieste di aumento che verranno presentate dalle aziende, con la decisione finale che passerà sul tavolo della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Tra le richieste di aumento ci sono quelle di Autostrade per l’Italia, un aumento dell’1,5% sull’intera rete.
Altra richiesta è quella del gruppo Gavio, il secondo gestore nazionale per rete interessata.
Tra le altre richieste c’è quella della Teem (Tangenziale est esterna di Milano) che punta a un +3,5%.
Il governo valuterà le richieste analizzando anche i Pef delle singole società, ovvero i piano economico-finanziari che si basano soprattutto sul piano di investimenti previsto.
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