NOVITA’ MUTUI: PASSAGGIO DAL VARIABILE AL FISSO

NOVITA’ MUTUI: PASSAGGIO DAL VARIABILE AL FISSO

Il Governo corre ai ripari con la re-introduzione di una norma per consentire il passaggio dal variabile al fisso.

La finalità è sostenere tutti i consumatori che hanno chiesto un prestito per la casa e che ora si trovano a dover pagare rate molto pesanti, con il tasso Euribor.

La norma rilanciata dal Governo Meloni consente di rinegoziare il tasso del proprio mutuo con la banca, passando dal variabile al fisso, in presenza di particolari condizioni (finanziamento fino a 200.000 euro, Isee fino a 35.000 euro, nessun ritardo nel pagamento delle precedenti rate).

Ma sarà davvero conveniente?

Vediamo di seguito alcuni calcoli di passaggio dal mutuo variabile al fisso per capire quanto costa la rata mensile.

Per cambiare in fisso, si parte dall’Eurirs a 20 anni al 2,57%, che è più basso rispetto a quello a 10 anni, al 2,84%. Con la somma dello spread si ha il 4,04%, ovvero una di 877,39 euro (rata più bassa perché la parte di rimborso di capitale risulterà minore, a 391,63 euro).

Se, invece, il mutuo variabile trentennale è stato da poco sottoscritto e restano quindi almeno 29 anni di pagamenti, si deve prendere in considerazione l’Eurirs a 10 anni e quello a 25 anni.

Poiché quest’ultimo è più basso (2,33%) diventa il riferimento base al quale aggiungere lo spread dell’Euribor.

Si tratta di un 1% per i variabili indicizzati all’Euribor a 3 mesi e di circa un 1,2% per quelli indicizzati all’Euribor a 1 mese.

Alla fine, il tasso fisso è al 3,33%. 

I nuovi tassi calcolati come fissi risultano quindi inferiori a quel 6% del mutuo variabile che ci si aspetta con la politica Bce.

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