QUALI SONO I RISCHI QUANDO UN ASSEGNO RISULTA SCOPERTO?

QUALI SONO I RISCHI QUANDO UN ASSEGNO RISULTA SCOPERTO?

Il protesto di un assegno viene considerato dalla Banca d’Italia un atto di rilevanza giuridica pubblica che può essere accertato solo da un ufficiale giudiziario, come un notaio.

Quando un soggetto emette un assegno di importo maggiore rispetto alla cifra disponibile sul suo conto corrente scatta un procedimento, chiamato protesto, che al il fine di tutelare il creditore e garantirgli il pagamento di quanto gli è dovuto.

Il correntista che emette un assegno scoperto verrà iscritto nella lista nera dei protestati custodita dalla Centrale di allarme interbancaria.

Secondo la Corte di Cassazione la banca non è tenuta a comunicare a chi ha firmato l’assegno che il titolo è stato protestato.

Può capitare che l’assegno scoperto venga emesso pensando di avere a disposizione i soldi per il pagamento entro una certa data. Solitamente questo caso può capitare quando ci troviamo d’avanti ad un assegno fuori piazza, ovvero un assegno firmato in un Comune diverso da dove viene incassato. Il questo caso il debitore ha più tempo prima che l’assegno vada all’incasso per coprire la cifra sul conto corrente.

Chi emette un assegno scoperto rischia una sanzione pecuniaria da 516 a 6.197 euro.

Il debitore che emette l’assegno scoperto rischia il divieto di emettere assegni bancari e postali per una durata da due a cinque anni.

Attenzione però: quando l’importo dell’assegno protestato o di più assegni protestati emessi in tempi ravvicinati supera la cifra di € 51.645  o possono essere stabilite delle sanzioni accessorie come  l’interdizione dall’esercizio di un’attività professionale o imprenditoriale o  l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione.

È bene dunque, sapere a cosa si va incontro prima di firmare un assegno con una cifra che non copra la disponibilità sul nostro conto corrente bancario.

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