La rendita catastale non è altro che un valore fiscale utilizzato per determinare il valore di un immobile, quale può essere un fabbricato, un appartamento o un locale commerciale.
Essa viene definita, sostanzialmente, sulla base di due elementi: la dimensione dell’immobile (numero dei vani, la superficie e la volumetria) e la zona censuaria del Comune in cui è ubicato insieme alla sua tipologia.
La rendita catastale permette di calcolare il valore fiscale dell’immobile in base al quale vengono determinate l’imposizione diretta e l’IMU (Imposta municipale unica sugli immbili).
Essa determina anche il valore catastale ai fini dell’imposta sulle successioni e donazioni o delle imposte ipotecaria e catastale.
Essa è quindi importante ai fini fiscali al fine di determinare il reddito dei singoli immobili.
L’attribuzione della rendita catastale avviene entro 30 giorni dal rilascio della certificazione di agibilità da parte del Comune. Il proprietario dell’immobile, attraverso l’ausilio di un tecnico, è obbligato a chiedere all’Agenzia del Territorio l’attribuzione della rendita catastale al proprio immobile. È possibile ottenere i dati catastali anche direttamente dall’atto di compravendita dell’immobile (rogito) o chiedendo una visura catastale gratuita.
La rendita catastale viene rivalutata ai fini della determinazione delle imposte da pagare, ad esempio, per l’IMU la rivalutazione consiste nell’aumento del 5% del valore catastale.
A seconda della destinazione d’uso del fabbricato, difatti, il valore si ottiene moltiplicando la rendita catastale per un coefficiente prestabilito che varia in relazione alla destinazione d’uso dell’immobile e alla categoria catastale di appartenenza.
È importante sapere che esiste un altro parametro che viene utilizzato per determinare la rendita catastale ed è la cosiddetta “classe catastale”, un valore che serve a differenziare ulteriormente gli immobili appartenenti allo stesso gruppo catastale in quanto prende in considerazione la rifinitura, l’ampiezza dei vani e la dotazione di servizi.
Altro parametro è la “Consistenza Catastale” dell’immobile, che determina la sua grandezza. Essa è espressa con unità di misura diverse a seconda della categoria di appartenenza.
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