Archivio mensile Gennaio 26, 2024

ISA 2024: COSA CAMBIERÀ

Tra le novità del Decreto Legislativo semplificazioni adempimenti tributari, si prevedono semplificazioni per gli ISA. Gli indici sintetici di affidabilità sono dei questionari che hanno sostituito gli “studi di settore” e si applicano agli esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo che svolgono, come attività prevalente, una di quelle per le quali risulta approvato un relativo modello ISA.

Le modifiche introdotte con gli articoli da 5 a 7 del Dlgs in oggetto, riguardano l’articolo 9 bis del DL n 50/2017. Si prevede che, l’attività di revisione degli indici sintetici di affidabilità fiscale tenga conto di analisi finalizzate alla riorganizzazione e razionalizzazione degli stessi indici per rappresentare adeguatamente la realtà dei comparti economici cui si riferiscono e cogliere le evoluzioni della classificazione delle attività economiche ATECO.

Nell’ottica di semplificare l’adempimento, l’Agenzia delle entrate rende disponibili agli intermediari, gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente, acquisiti direttamente o pervenuti da terzi, per l’acquisizione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli indici.

Con provvedimento del direttore dell’Agenzia sentito il Garante per la protezione dei dati personali, sono individuati gli elementi e le informazioni da fornire al contribuente, le fonti informative e le modalità con cui tali dati sono messi a disposizione dello stesso contribuente. Con i provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate di approvazione dei modelli degli indici sintetici di affidabilità fiscale, sentito il Garante, sono definiti i dati su cui si fonda l’analisi funzionali alla revisione degli indici sintetici di affidabilità fiscale, ed inoltre alla eliminazione delle informazioni non indispensabili ai fini del calcolo, dell’elaborazione o dell’aggiornamento e sarà implementato l’invio di dati precompilati da parte dell’Agenzia stessa.

Infine per l’anno 2024 i programmi informatici di ausilio alla compilazione e alla trasmissione dei dati sono resi disponibili entro il mese di aprile del periodo d’imposta successivo a quello al quale gli stessi sono riferibili.

LIMITE UTILIZZO CONTANTE A 5.000 EURO PER IL 2024

La Legge di Bilancio 2024 non ha previsto novità per la soglia di utilizzo della moneta contante. Resta, pertanto, in vigore l’ultima modifica normativa che innalzava tale limite a 5000 a partire dal 1 gennaio 2023.

La soglia di pagamento in contante trova applicazione per tutte le operazioni effettuate tra persone fisiche o tra persone giuridiche. Pertanto il suddetto limite trova applicazione anche per gli enti collettivi e le società. Questo significa che privati, professionisti ed imprese potranno acquistare beni e/o servizi in contente per un valore non superiore a 5.000 euro. Ogni transazione superiore a tale soglia, richiederà un pagamento tracciabile. Tuttavia, resta comunque sempre possibile effettuare il pagamento in parte in contanti in parte con altri strumenti tracciabili, come il bonifico oppure l’assegno. La soglia di utilizzo di denaro contante riguarderà sia per i pagamenti in unica soluzione che rateali.

Le sanzioni previste per la violazione di denaro contante sono quelle previste dal D.Lgs. n. 90/17. Si prevede una sanzione di importo pari all’importo fissato come limite di utilizzo del contante. Inoltre, in caso di superamento della soglia, sono previste sanzioni sia a carico di chi effettua il pagamento irregolare che per chi lo riceve, ma anche per chi omette di segnalare le irregolarità alle direzioni territoriali. In questo caso, trova applicazione la sanzione che va da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 15.000 euro. Infine, in caso di prelievi di denaro contante superiori alla soglia, l’istituto può chiedere all’utente di giustificare l’operazione. In base alla risposta dell’utente, la banca deciderà se segnalare o meno l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) di Banca d’Italia ai fini antiriciclaggio.

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE 2024

Con il messaggio n. 258 del 19 gennaio 2024, l’Inps si rivolge agli ex percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC), ai quali l’Assegno unico e universale per i figli a carico (AUU) è stato erogato come quota integrativa dello stesso RdC. Da marzo 2024, tutte le famiglie che hanno ottenuto l’accredito dell’Assegno unico sulla carta di pagamento elettronica del Reddito di Cittadinanza (carta RdC) dovranno presentare una nuova domanda per accedere alla prestazione, compresi i nuclei ai quali nel 2023 è stato sospeso il Reddito di Cittadinanza.

Si ricorda che la domanda di AUU e l’ISEE aggiornato possono essere presentati entro il termine del 30 giugno 2024, senza perdita degli arretrati, che saranno corrisposti con successivo conguaglio. In assenza dell’ISEE in corso di validità, l’importo dell’AUU sarà calcolato a partire dal mese di marzo 2024 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.

Per poter garantire una puntuale erogazione degli importi, è necessario controllare l’esattezza del codice IBAN del conto corrente o della carta prepagata, che dovrà essere intestato o cointestato a chi richiede la prestazione.

BONUS MAMME LAVORATRICI 2024

Con la Legge di Bilancio 2024, è stato emanato un esonero totale del versamento dei contributi sociali a carico delle lavoratrici, chiamato bonus mamme lavoratrici. Nel triennio tra il 2024 e il 2026 le destinatarie saranno le mamme con tre o più figli di cui almeno uno minorenne, mentre per il solo 2024 anche le madri con due o più figli, in questo caso con almeno uno di età inferiore a 10 anni.

Il bonus mamme lavoratrici 2024 si traduce in uno sgravio contributivo che varia a seconda della condizione della lavoratrice dipendente, specialmente in riferimento alla durata del beneficio che, nel dettaglio, dura dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 per lavoratrici madri con tre o più figli. In questi casi è previsto un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. Questo, nel limite massimo annuo di 3mila euro riparametrato su base mensile. La soglia anagrafica del figlio indicata riguarda le mamme con 3 o più figli.

Invece per le lavoratrici con 2 o più figli la decontribuzione del 100% viene applicata fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo e solo per tutto il 2024.

L’esonero si applica dunque ai contributi IVS per chi lavora nel settore privato e ai contributi FAP per chi ha un’occupazione nel pubblico impiego. L’agevolazione però è rivolta solo a mamme che sono dipendenti pubbliche o private con un contratto a tempo indeterminato in essere. Non è necessario fare alcuna richiesta per ottenere il bonus, questo sarà riconosciuto e attivato automaticamente dal datore di lavoro.

ADDIO 730 PRECOMPILATO 2024

La novità del Decreto n.1 dell’8 gennaio 2024 “Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari“, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore lo scorso 13 gennaio, attesta che il modello 730 precompilato verrà sostituito dal modello 730 semplificato. Verrà chiesto a pensionati e lavoratori dipendenti di confermare soltanto i dati presenti nel database dell’Agenzia delle Entrate, anziché compilare le voci in forma precompilata.

In sostanza il nuovo modello dichiarativo è basato su sezioni già compilate del modello dichiarativo, sulla base delle informazioni in possesso dell’Agenzia delle entrate. Queste informazioni saranno appunto inserite nella nuova Dichiarazione dei redditi semplificata dal 2024, e verrà chiesto al contribuente di confermare o meno dati e numeri. Qualora siano errati o non conformi si avrà la possibilità di modificarli seguendo un iter guidato.

A decorrere dal 2024 tali informazioni sono accessibili direttamente dai contribuenti titolari dei redditi di lavoro dipendente e assimilati di cui al comma 1 del decreto legislativo n. 175 del 2014, in un’apposita area riservata del sito internet della predetta Agenzia, mediante un percorso semplificato e guidato. I dati confermati o modificati vengono riportati in via automatica nella dichiarazione dei redditi, che il contribuente può presentare direttamente in via telematica.

Secondo la norma, la modifica prevede che in via sperimentale l’Agenzia delle entrate renda disponibili al contribuente, in modo analitico, le informazioni in proprio possesso, che possono essere confermate o modificate.