Non è insolito che, a seguito di una separazione, i figli diventino lo strumento della vendetta degli ex coniugi e che il genitore collocatario ostacoli le visite dell’altro genitore. Tuttavia se il calendario delle visite è stato fissato, anche genericamente, dal giudice l’ostruzionismo può avere conseguenze legali di carattere penale. Una recente corte della cassazione ricorda cosa succede se la madre non fa vedere i figli al padre. Ogni genitore ha il diritto- dovere di mantenere solidi legami con i figli rispettando il diritto alla bi-genitorialità tacitamente riconosciuto dalla Costituzione. Non ci si limita al solo mantenimento materiale ma bisogna garantire una presenza costante e amorevole. Il figlio divenuto maggiorenne può chiedere il risarcimento al genitore anaffettivo e indifferente che non abbia mai partecipato ai momenti più importanti della sua vita. Le visite concordate tra genitore e figlio sono un diritto e un dovere per il genitore. Nonostante non si possa imporre un incontro figlio- genitore, il genitore che subisce ostruzionismo può denunciare l’altro per la mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, reato sancito dall’articolo 388 del codice penale. La cassazione, con la sentenza n 47882/2023 ha stabilito che: il reato scatta anche in capo a chi elude un provvedimento del giudice assunto nella causa di separazione o divorzio personale dei coniugi o che concerni l’affidamento di minori o di altre persone incapaci. Il colpevole è punito qualora non ottemperi all’ingiunzione di eseguire il provvedimento con la reclusione fino a tre anni. L’imputato può evitare la condanna penale appellandosi al beneficio della “particolare tenuità del fatto” a patto che la condotta illecita non sia stata reiterata per più volte. Oltre alla denuncia, il padre o la madre che si vede ostacolare l’incontro con i figli, può anche agire dinanzi al tribunale civile per ottenere la collocazione presso di sé per i figli e l’affidamento esclusivo dei figli in proprio favore. In ogni caso, il giudice è tenuto ad ascoltare il figlio per conoscere il suo parere se questi abbia almeno 12 anni o se più piccolo, qualora lo ritenga capace di discernimento. L’audizione del minore è richiesta a pena di nullità dell’eventuale sentenza. Alcuni tribunali, nel garantire l’interesse superiore del figlio, non hanno accolto la richiesta di modifica della collocazione di quest’ultimo. Il padre può anche agire per il risarcimento dei danni morali conseguenti la perdita del legame con i figli se la condotta ostruzionistica della madre si è protratta per molto tempo e ha generato una alienazione genitoriale o parentale. Analizzando un caso concreto, una madre è stata condannata per aver impedito di esercitare, per quattro mesi, al padre dei suoi figli il suo diritto di visita. Per la cassazione, la donna ha violato il provvedimento giudiziario che regolamentava le visite post-separazione e costei è stata condannata penalmente escludendo l’applicazione della causa di non punibilità della “particolare tenuità del fatto” come previsto dall’articolo 131 bis del codice penale.
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