VISITE FISCALI

VISITE FISCALI

La visita fiscale è la verifica dello stato di malattia del dipendente e la compatibilità o meno di quest’ultima con l’attività lavorativa. Gli orari delle visite fiscali sono quelle fasce orarie durante la settimana, giorni festivi compresi, in cui il medico di controllo può passare durante il periodo di malattia per accertare lo stato di salute del lavoratore. Queste visite possono essere disposte dall’Inps sia autonomamente che su richiesta del datore di lavoro solo nei casi di assenza per malattia: l’obbligo di reperibilità non sussiste per chi ha subito un infortunio di lavoro o ha contratto una malattia professionale. Rispettare gli orari delle visite fiscali è importante per il lavoratore poiché in caso contrario c’è il rischio di perdere il posto di lavoro a seguito di un licenziamento per giusta causa. Al momento non si segnalano novità per le regole fiscali ma esse comunque potrebbero subire una variazione nel 2024. Rimane quindi invariato quanto stabilito dal decreto legislativo n. 206/2017. Alla luce degli ultimi dati Inps, non sono molte le probabilità di ricevere la visita fiscale, specialmente per i lavoratori nel settore privato. Gli orari delle visite fiscali 2023 rimangono invariati: la mattina, sabato e domenica compresi, dalle 10 alle 12 e il pomeriggio dalle 17 alle 19. Per i dipendenti pubblici la mattina dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 18. Gli orari valgono per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, per le forze dell’ordine e per gli insegnanti. Una recente sentenza del Tar del Lazio ha ritenuto illegittima questa disparità di trattamento tra pubblico e privato ma al momento gli orari rimangono quelli appena indicati. Le visite fiscali possono essere ripetute: ciò significa che potrà esserci più di un controllo nella stessa giornata. C’è la possibilità, per il lavoratore di non rispettare la reperibilità nelle fasce stabilite. La legge riconosce questa possibilità nel caso di patologie gravi che richiedono terapie salvavita e stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%. L’esonero può avvenire anche in caso di depressione o ansia del lavoratore laddove la vita sociale e attività all’aria aperta possono contribuire al suo miglioramento o benessere. Il diritto all’esonero spetta anche al lavoratore che ha necessità di uscire di casa per accertamenti specialistici, per recarsi dal medico curante, per andare in farmacia e per interventi dentistici urgenti. La giurisprudenza ammette, tra le motivazioni di esonero, anche le attività di volontariato non legate al lavoro e visite ai parenti in ospedale qualora ci sia sovrapposizione delle fasce orarie. Sono previste sanzioni per le visite fiscali in caso in cui il lavoratore non sia reperibile presso il proprio domicilio e quando tale assenza non sia giustificata. Le sanzioni per il lavoratore assente prevedono una decurtazione del 100% dell’indennità di malattia per i primi 10 giorni e una decurtazione del 50% per le giornate successive. Il lavoratore ha 10 giorni di tempo dalla mancata visita fiscale per comunicare le motivazioni dell’assenza con una valida giustificazione. Il verbale viene inviato dal medico all’Inps e al datore di lavoro il quale potrebbe avviare un procedimento disciplinare contro il lavoratore. Lo svolgimento della visita è molto semplice: il medico deve accertare la presenza del lavoratore all’indirizzo indicato per la malattia e verificare se c’è concordanza tra la durata della malattia indicata nel certificato medico e lo stato del lavoratore al momento del controllo. Il medico può anche stabilire la guarigione anticipata e quindi il rientro a lavoro. Le possibilità di ricevere un controllo durante una malattia sono basse: nel primo trimestre del 2022 solamente per il 2,47% delle volte è stata prevista una visita fiscale.  Nel settore pubblico la percentuale è del 6,47% mentre nel privato si attesta intorno all’1,26%.

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