Lo stralcio delle cartelle potrebbe essere un’arma a doppio taglio. Se l’aspetto positivo dello stralcio è sicuramente la cancellazione dei debiti fino a 1000 euro, l’aspetto negativo è che ha come effetto quello di allontanare il momento del pensionamento o di inibirlo del tutto. Questo riguarda categorie come: commercianti, artigiani, lavoratori autonomi dell’agricoltura, lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS (autonomi e parasubordinati). Ricordiamo che le legge di Bilancio 2023 ha previsto lo stralcio automatico dei debiti iscritti a ruolo tra i 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Rientrano nello stralcio i debiti affidati sia da amministrazioni statali che da enti privati, quindi, anche i debiti contributivi con l’Inps e l’Inail. Sia i datori di lavoro che i lavoratori autonomi con debiti fino a 1000 euro, si trovano dal 1° aprile 2023 senza debiti pendenti. I datori di lavoro, quindi, risparmieranno i contributi non versati e non saranno più tenuti al versamento. Non c’è nessuna conseguenza per il lavoratore dipendente poiché ai sensi dell’art 216 del codice civile, la pensione spetta anche per i periodi per i quali i contributi non sono stati versati effettivamente dal datore di lavoro. Lo stesso non si può dire per i lavoratori autonomi e parasubordinati. Per loro, la pensione spetta solo in virtù dell’effettivo versamento dei contributi. Ad esempio, nel caso dei lavoratori agricoli il mancato versamento di una rata di contributi porta al mancato accredito dell’intero anno di contributi anche se tutti gli altri sono stati versati. Lo stralcio di un mese di contributi non versati nel 2012, comporterà la perdita di tutto l’anno 2012. L’unica soluzione, in questo caso, è pagare i contributi mancanti. Per preservare il rischio che molti lavoratori si trovino, dopo lo stralcio automatico, con contributi in meno è stata prevista una sanatoria per salvare le pensioni grazie alla quale è possibile recuperare, pagano, i contributi cancellati dallo stralcio automatico. I contributi cancellati possono essere riattivati entro il 31 dicembre 2023 pagando i relativi importi.
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