La liberalizzazione del mercato energetico ha dato la possibilità anche alle aziende private di poter proporre la loro offerta dando al cliente massima libertà di scelta.
Ritirando dal mercato le offerte fisse e avendo inserito le offerte indicizzate sono state le aziende stesse a creare confusione nel cliente che, adesso, sta ipotizzando un nuovo passaggio alla tariffa fissa.
Rispetto al 2022 i prezzi si sono stabilizzati tanto da poter pensare ad un nuovo passaggio alla tariffa fissa.
La differenza tra tariffa a prezzo fisso e tariffa a prezzo indicizzato sta nella componente variabile della bolletta. Nella tariffa a prezzo indicizzato il costo dell’energia varia mensilmente in base all’indice per l’energia elettrica (PUN) o del gas (PVS): per questo motivo le tariffe possono subire variazioni e sovrapprezzi. Le tariffe fisse non subiscono aumenti o diminuzioni per un periodo di tempo specifico che varia dai 12 ai 36 mesi. Sottoscrivere adesso una offerta a tariffa fissa bloccherebbe il costo della bolletta per almeno un anno ma precludersi anche eventuali diminuzioni su di essa mentre sottoscrivere una offerta a tariffa indicizzata significherebbe controllare costantemente il costo della componente della energia.
Al momento per la bolletta elettrica le offerte a prezzo fisso più convenienti del mercato sono in linea con quelle indicizzate (prezzo fisso 0.17€/kWh prezzo indicizzato 0.14€/kWh).
Per scegliere l’offerta conveniente sicuramente bisognerà tenere conto delle proprie esigenze.
La tariffa fissa sicuramente è più conveniente per chi è in difficoltà economiche soprattutto in prossimità dell’inverno e di conseguenza con il naturale aumento del gas. Inoltre la bolletta fissa consente di fare una stima delle spese annuali mentre la bolletta a tariffa indicizzata è sempre una incognita (anche se mediamente è sempre più bassa della bolletta a tariffa fissa).
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