È POSSIBILE LA CESSIONE DEL CREDITO SE I LAVORI SONO STATI EFFETTUATI IN DUE DIVERSI ANNI?

È POSSIBILE LA CESSIONE DEL CREDITO SE I LAVORI SONO STATI EFFETTUATI IN DUE DIVERSI ANNI?

Se un committente dopo aver consegnato un SAL (stato avanzamento lavori) nel 2022 ne consegna un altro agli inizi del 2023, è probabile che quest’ultimo riguardi spese che sono state sostenute anche nell’anno di imposta precedente. Ricordiamo che la cessione del credito e lo sconto in fattura richiedono l’asseverazione almeno del 30% dei lavori per ogni SAL. La risposta a Interpello 56 del 2022 precisa che è possibile esercitare l’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura corrispondente alla detrazione per il Superbonus, solo se il SAL si riferisce ad almeno il 30% complessivo dei lavori non specificando la circostanza che detta percentuale si riferisca ad interventi realizzati in periodi d’imposti diversi. La cessione del credito o lo sconto in fattura possono essere esercitati solo alla soglia del 30%. Si ritiene, però, che il contribuente che nel 2022 abbia presentato un Sal del 30% a inizio anno comprendente lavori eseguiti e pagati nel 2021 possa anche portare in detrazione le spese. È possibile, quindi, avvalersi del beneficio fiscale nella dichiarazione 2022 riferita all’anno di imposta 2021. Stesso discorso vale per un Sal del 2023 con le spese del 2022. Per le rate non fruite con la detrazione, si può invece effettuare la cessione del credito. Questa tesi è confermata dalla circolare 23/E del 2022 che afferma che qualora il SAL emesso non si riferisca almeno al 30% degli interventi realizzati fino a quel momento, è possibile fruire per i corrispondenti importi fatturati, solo della detrazione nella dichiarazione dei redditi. Per le successive rate, una volta raggiunto un Sal del 30%, si potrà esercitare l’opzione della cessione o lo sconto in fattura.

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