L’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 19/E del 1° giugno 2012 chiarisce che gli adulti che si iscrivono in palestra per frequentare dei corsi non possono beneficiare della detrazione del 19% prevista per le spese sostenute per le attività sportive.
Neanche quelli che sono affetti da una patologia e che decidono di iscriversi in palestra possono beneficiare della detrazione Irpef del 19% anche se sono in possesso di una certificazione medica che prescriva loro una specifica attività motoria.
Solamente le spese sportive sostenute dai genitori per i propri figli possono essere portate in detrazione nel modello 730/2023.
Per ciascun figlio di età compresa tra i 5 e i 18 anni è possibile detrarre il 19% della quota di iscrizione alla palestra pagata nel 2022. Tale detrazione spetta entro il limite di spesa di 210 euro per ogni figlio (da ripartire tra i genitori).
Si può beneficiare della suddetta detrazione esclusivamente per le spese sostenute in favore di familiari a carico che esercitano attività sportiva dilettantistica e che non siano maggiorenni.
C’è però una novità del 730/2023 che permette di avere un incentivo utilizzabile sotto forma di credito di imposta utilizzabile, appunto, nella dichiarazione dei redditi di quest’anno, per le spese sostenute per svolgere programmi di attività fisica adattata per contrastare patologie croniche clinicamente controllate o disabilità fisiche.
Un incentivo che viene in aiuto soprattutto a persone anziane o a persone con disabilità croniche costrette a recarsi in palestre specializzate per attività di recupero fisico calibrate in base alle condizioni funzionali. Si tratta, quindi, di attività fisica da svolgere sotto la supervisione di personale specializzato in strutture non sanitarie.
Le spese, ovviamente, devono essere certificate e per accedere al beneficio era necessario presentare domanda online all’Agenzia delle Entrate tra il 15 febbraio ed il 15 marzo 2023. Non si tratta, quindi, di una detrazione che è possibile gestire direttamente all’interno della dichiarazione dei redditi.
Non tutte le strutture sportive danno diritto allo sconto Irpef. Sono previste le detrazioni se l’iscrizione avviene presso le strutture sportive individuate dal decreto Ministeriale del 28 marzo 2007:
A definire cosa si intende per palestre, piscine, altre attrezzature ed impianti sportivi destinati alla pratica sportiva dilettantistica è l’Agenzia delle Entrate:
La detrazione non spetta invece per le spese di iscrizione presso:
L’azienda che non mette a disposizione una mensa al proprio dipendente è obbligato a erogare i buoni pasto?
I buoni pasto in formato cartaceo o elettronico possono essere erogati dal datore di lavoro ai propri dipendenti, sia quelli assunti a tempo pieno che con contratto part-time.
Quello che in molti si chiedono è se i buoni pasti siano obbligatori o meno: chiariamo sin da subito che l’azienda non è obbligata all’erogazione, salvo diversa indicazione contenuta nel CCNL di categoria.
Al contrario, i buoni pasto vengono spesso utilizzati come forma di premialità riconosciuta dal datore di lavoro ai propri dipendenti.
Con la Legge di Bilancio 2020 sono apportate importanti modifiche alle esenzioni fiscali dei buoni pasto in favore dei dipendenti.
Per i buoni pasto cartacei i limite di esenzione fiscale passa da 5,29 euro a 4 euro, mentre per quelli elettronici sale da 7 a 8 euro. Il tutto, ovviamente, per favorire l’utilizzo dei buoni pasto elettronici, tracciabili, che rendono più difficile l’evasione fiscale.
vantaggi fiscali previsti per i buoni pasto elettronici non consistono soltanto nell’esenzione dalla tassazione fino al valore di 8 euro di ciascun buono pasto elettronico (mentre abbiamo visto che per i cartacei l’esenzione passa a 4 euro).
Ecco tutti i vantaggi fiscali e le novità sulla tassazione dei buoni pasto elettronici:
Cosa fare se non è possibile utilizzare i buoni pasto?
’indennità sostitutiva di mensa: al lavoratore viene erogato in busta paga l’importo di denaro corrispondente al valore del buono pasto garantito dall’azienda.
Anche l’indennità sostitutiva di mensa è esente da tassazione, ma secondo le indicazioni dell’INPS solo ove ricorrano le seguenti condizioni:
Come nel caso dei buoni pasto cartacei, l’indennità sostitutiva non è soggetta a tassazione fino ad un valore pari a 5,29 euro per i ticket restaurant cartacei e di 8 euro per i buoni pasto elettronici.
Conti correnti dei contribuenti a rischio controlli con l’entrata in funzione dell’anonimometro dell’Agenzia delle Entrate, una serie di algoritmi con il compito di incrociare i dati dell’anagrafe tributaria con quella che sono all’interno degli archivi dei rapporti finanziari dei contribuenti.
L’analisi del rischio di evasione fiscale si snoderà attraverso un processo di dieci fasi che partiranno con l’individuazione della platea di coloro che potrebbero essere possibili evasori. A questo punto si sceglieranno i dati che dovranno essere utilizzati fino ad arrivare ai veri e propri controlli fiscali.
Lo strumento ha il compito di effettuare una analisi del rischio evasione fiscale e lo fa analizzando i dati contenuti proprio nell’Anagrafe dei Conti Corrente, un data base del Fisco in cui confluiscono i dati di ogni singolo conto corrente (estratti conto, movimentazioni, entrate, uscite, gestione dei titoli e anche eventuali cassette di sicurezza).
In questo modo, analizzando periodicamente i dati, si riesce a capire quali sono i soggetti più ad alto rischio di evasione fiscale.
Una delle caratteristiche dello strumento, è quella di analizzare i dati dei conti corrente ma in maniera anonima, senza alcun collegamento con il nome del proprio titolare. Al posto di nome e cognome saranno presenti dei codici. In questo modo i contribuenti che, alla fine del processo, non saranno sottoposti a controlli fiscali potranno contare sulla sicurezza della protezione dei propri dati personali e, appunto, sull’anonimato.