Quando ci si separa può diventare complicato anche compilare la dichiarazione dei redditi. Il coniuge separato, infatti, se non ha un reddito che supera i 2840,51 euro, è ancora considerato a carico dell’altro, anche se ormai risultano legalmente separati (è da ricordare, però, che gli effetti del matrimonio ancora non risultano definitivamente sciolti).
Vediamo nello specifico a cosa devono fare attenzione i separati nella compilazione del 730/2023.
Se all’ex coniuge si versano assegni periodici di mantenimento questi vanno indicati nel modello 730/2023. Sia da chi li versa, sia da chi li riceve. Va sottolineato, in questo ambito, che non vanno, invece, indicati, nella dichiarazione dei redditi, gli eventuali assegni di mantenimento che si versano e che si ricevono per i figli (che invece vanno indicati nell’Isee).
Tra le diverse detrazioni di cui si può fruire con la dichiarazione dei redditi troviamo anche quella relativa agli interessi passivi del mutuo per l’acquisto della prima casa.
Se il coniuge che trasferisce la propria residenza ha ancora diritto alle detrazioni per gli interessi passivi del mutuo? Se nella casa di cui paga il mutuo hanno residenza i suoi familiari può ancora portare in detrazione la quota di interessi passivi di sua competenza, anche se non vive più nell’abitazione in questione.
Quando interviene una separazione legale o un divorzio la detrazione per i figli spetta nella misura del 50% (ovviamente ora ci si riferisce ai figli con età superiore ai 21 anni, visto che per tutti gli altri le detrazioni sono state assorbite dall’assegno unico).
Solo se in accordo i genitori possono decidere di destinare la detrazione al genitore con il reddito complessivo più elevato.
Per quel che riguarda, invece, le spese sostenute nell’interesse dei figli a carico la detrazione si divide in base all’effettivo onere che ciascun genitore ha sostenute per la spesa in questione.
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