Archivio mensile Aprile 20, 2023

DETRAZIONI 730/2023

Possono essere così delineate:

▶️spese sanitarie;

▶️spese sanitarie per le quali è stata richiesta la rateizzazione negli anni precedenti (spese sanitarie superiori a 15.493,71 euro);

▶️spese per minori o maggiorenni con Dsa ( Disturbi specifici dell’apprendimento);

▶️spese per acquisto e mantenimento cane guida;

▶️spese per veicoli per persone con disabilità;

spese sostenute per servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordi;

▶️spese per assistenza personale ( solo nel caso in cui sia in favore di persone non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana, tra cui anche persone che hanno bisogno di sorveglianza);

▶️interessi per mutui e prestiti;

▶️spese per compensi a intermediari nel settore immobiliare per l’acquisto di un immobile a titolo di abitazione principale;

▶️spese di istruzione (universitaria, non universitaria, asili nido);

▶️spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede

▶️spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale;

▶️spese per iscrizione annuale o abbonamento AFAM per ragazzi (Alta Formazione Artistica e Musicale, come i Conservatori);

▶️spese per attività sportive per ragazzi (palestre, piscine e altre strutture sportive);

▶️spese relative ai contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico;

▶️spese veterinarie;

▶️spese funebri;

▶️detrazione canone di locazione;

▶️Erogazioni liberali in favore di:

a) istituti scolastici di ogni ordine e grado;

b) popolazioni colpite da calamità;

c) società e associazioni sportive dilettantistiche;

d) società di cultura Biennale di Venezia;

e) attività culturali e artistiche;

f) enti operanti nello spettacolo;

g) fondazioni nel settore musicale;

h) fondi per l’ammortamento Titoli di Stato;

i) partiti politici ( in questo caso la detrazione è al 26% e non al 19% come nei casi precedenti);

l) Onlus, APS, Enti del Terzo Settore, associazioni di volontariato;

▶️contributi associativi alle società di mutuo soccorso;

▶️premi assicurativi, in questo caso non tutti sono detraibili, ma solo assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, in favore di persone con grave disabilità, a tutela di persone a rischio non autosufficienza, rischio di eventi calamitosi;

▶️spese per canoni di leasing di immobili da adibire ad abitazione principale;

▶️spese relative ai beni soggetti a regime vincolistico, la detrazione viene riconosciuta solo in favore di soggetti obbligati a porre in essere interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni stessi.

Un capitolo a parte deve essere dedicato alle detrazioni riconosciute per gli interventi in edilizia.

In questa sezione devono essere segnalati:

▶️ecobonus;

▶️bonus ristrutturazioni;

▶️superbonus;

▶️bonus mobili;

▶️bonus verde;

▶️bonus sicurezza

▶️sismabonus;

▶️bonus barriere architettoniche.

Chi in 4 anni non ha sufficiente capienza fiscale, potrà optare per la detrazione in 10 anni, ma in questo caso potrà avvalersene solo dal periodo di imposta 2023, con la dichiarazione del 2024.

LA SCADENZA SLITTA A MAGGIO?

Rottamazione cartelle esattoriali 2023, la data di scadenza per la presentazione dell’istanza di adesione scade il 30 aprile.

Chi non presenta domanda entro questa data è tagliato fuori dalla sanatoria di quest’anno.

Pertanto. molti adempimenti e scadenze che cadono in un giorno festivo, solitamente, slittano al primo giorno lavorativo successivo.

Ma la scadenza della presentazione non slitta perché non è legata a giorni di apertura degli uffici dell’Agenzia stessa. L’istanza, infatti, si presenta esclusivamente in via telematica ed è possibile presentarla anche di domenica e proprio per questo motivo la data ultima di presentazione, ad oggi, rimane fissata al 30 aprile 2023.

L’Agenzia delle Entrate mette in guardia i contribuenti dal presentare la propria istanza gli ultimi giorni perché i sistemi, sovraccarichi, potrebbero risultare intasati. Proprio per questo, per chi non lo avesse già fatto, fare presto, ormai è diventata una necessità nel presentare la domanda di adesione alla rottamazione.

PENSIONI PIU’ ALTE NEL 2024

Il 2023 verrà accertato un tasso d’inflazione medio del 5,4%, il quale contribuirà ad aumentare le pensioni di qualche decina di euro, arrivando in alcuni casi anche a incrementi a due zeri.

Aumento a cui bisognerà aggiungere il conguaglio dovuto alla rivalutazione del 2023. A inizio 2024, quindi, si provvederà ad aggiungere lo 0,8% mancante, anche per le mensilità pregresse, visto che l’inflazione definitiva registrata è stata pari all’8,1%.

L’aumento complessivo sarà così del 6,2%, non molto distante dal 7,3% di quest’anno.

Pertanto, si tratta pur sempre di una previsione quindi non è da escludere che il tasso di rivalutazione medio che verrà effettivamente utilizzato a inizio 2024 risulti differente da quello indicato nel Def. Si applicano delle percentuali di rivalutazione ridotte, quali:

  • 85% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo;
  • 53% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 5 e le 6 volte il trattamento minimo;
  • 47% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 6 e le 8 volte il trattamento minimo;
  • 37% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 8 e le 10 volte il trattamento minimo;
  • 32% del tasso di rivalutazione per gli assegni superiori alle 10 volte il trattamento minimo.

Quindi, per chi guadagna fino a 2.100 euro (lordi) o poco più verrebbe applicata interamente la percentuale suddetta, per gli altri se ne prenderà solamente una parte, tanto più bassa quanto più aumenta il valore dell’assegno.

Ciò significa, che una pensione di 1.000 euro godrebbe di un incremento lordo di 54 euro al mese, mentre con 1.500 euro l’aumento sarebbe di 81 euro al mese. Ancora meglio per chi prende 2.000 euro di pensione, visto che l’aumento mensile sarebbe di 108 euro.

Per una pensione di 2.500 euro, invece, la rivalutazione è all’85% del tasso, quindi del 4,59% laddove dovesse essere confermata un’inflazione media del 5,4%: ne risulterà così un aumento di 114,75 euro.

ROTTAMAZIONE 2023

Sasà necessario presentare domanda di adesione entro il 30 aprile (salvo proroghe e slittamenti dell’ultimo momento), infatti, è la data ultima comunicata dall’Agenzia delle Entrate per poter presentare istanza di adesione alla rottamazione.

L’Agenzia delle Entrate ha già chiarito che nella risposta che fornirà al contribuente entro il 30 giugno terrà presente anche eventuali cartelle che sono state oggetto di stralcio automatico.

Già presentando domanda di adesione, il contribuente ha diversi vantaggi, come quello di veder sospeso il pignoramento presso terzi e di non essere più oggetto di procedimenti esecutivi. La sola adesione, quindi, anche senza pagamento, ha grosso vantaggio, dopo la domanda è possibile anche ottenere una Durc regolare senza provvedere al pagamento.

Altri fattori, invece, che si regolarizzano solo con il perfezionamento della sanatoria, ovvero il 31 luglio 2023 quando il contribuente versa la prima o unica.

Se, quindi, vogliamo rispondere alla domanda Quando verrà fatta la rottamazione quater? la risposta potrebbe essere anche il 31 luglio 2023, ovvero con il primo o unico pagamento del dovuto quando la sanatoria si perfeziona dando a pieno i suoi frutti.

RISARCIMENTI INAIL PIU’ PESANTI

Ad esempio, se un quarantenne subisce una lesione di grado del 10% ha diritto a 16.200 euro una tantum di risarcimento, al posto di 14.767 euro (infortuni avvenuti fino al 31 dicembre 2022): 1.433 euro in più, un aumento di circa il 10%. Se la lesione comporta un’invalidità permanente al 100% il ristoro diventa una rendita che, da gennaio, sale a 26 mila euro annui al posto dei 17.976.

La bozza di decreto Lavoro, aggiorna le tabelle per l’indennizzo del danno biologico.

La rivalutazione riguarda la prestazione erogata dall’Inail per ristorare le conseguenze subite dal lavoratore, a seguito di infortuni o malattie professionali, alla propria integrità psicofisica, c.d. danno biologico. La prestazione, tecnicamente, è chiamata «indennizzo».

L’indennizzo è di due tipi in base al grado di lesione:

– capitale: per infortuni o malattie professionali con invalidità dal 6 al 15%;

– rendita: per infortuni o malattie professionali con invalidità da 16 al 100%.

L’adeguamento dal 2023.

La novità è prevista all’art. 21: indennizzi del danno biologico, in capitale e in rendita, attraverso la sostituzione delle relative tabelle oggi in vigore.

L’assegno sociale nel 1999 era pari a 500.000 delle vecchie lire, circa 258 euro; nel 2022 è 469,03 euro (quasi il doppio). Poiché nonostante tutte le rivalutazioni nel tempo il Punto Inail risulta oggi ancora disallineato rispetto all’assegno sociale, il decreto Lavoro provvede ad aggiornarlo parametrandolo a tre volte l’assegno sociale del 2022 e usando basi tecnico-demografiche attuariali più recenti (dm 22 novembre 2016). Una particolarità emerge osservando la rivalutazione della tabella degli indennizzi in rendita (lesioni a partire dal 16%): i nuovi importi, rispetto ai valori in vigore (dal 1° luglio 2022), vengono rivalutati in maniera non lineare: l’aumento è calante dal 17% (lesione al 16%) al 6% (lesione al 52%), per poi risalire al 45% (lesioni al 100%).

BONUS ASSUNZIONI UNDER 30

Al datore di lavoro che assume, viene riconosciuto un incentivo per 12 mesi che va a coprire il 60% della retribuzione lorda del neo assunto ai fini previdenziali, quindi, il datore di lavoro non paga il 60% dello stipendio lordo del giovane dipendente per 12 mesi.

Il bonus si applica solo su nuove assunzioni che vengono effettuate a partire dal 1° giugno 2023 e fino alla fine dell’anno. Il contributo che spetta al datore di lavoro è riconosciuto per assunzione a tempo indeterminato e per apprendistato professionalizzante (II livello). Non è applicabile, invece, per i contratti di lavoro domestico.

Come riceverà il bonus il datore di lavoro? Sarà corrisposta tramite conguaglio sulle denunce contributive mensili. Per fruire dell’incentivo, la domanda deve essere trasmessa con procedura telematica all’Inps che comunicherà, entro 5 giorni, la disponibilità delle risorse per la copertura.

In caso di risposta positiva per il richiedente viene riservata una somma pari all’ammontare previsto per l’intero incentivo per i 12 mesi previsti. Ma il contratto incentivato andrà firmato entro 7 giorni dalla risposta dell’Inps e si dovrà, nuovamente, comunicare all’Inps l’avvenuta sottoscrizione del rapporto di lavoro.

Questo bonus under 30, è possibile cumularlo con il bonus assunzioni per under 36 che prevedere, per 36 mesi, l’esonero totale del versamento contributivo per chi assume, appunto, giovani con meno di 36 anni con contratto a tempo indeterminato. Ma in caso si cumulo con altre agevolazioni l’incentivo riconosciuto per l’assunzione degli under 30 è pari al 20% della retribuzione mensile lorda.

Assumendo, quindi, un giovane Neet e fruendo di entrambi i benefici si godrebbe:

  • per 12 mesi di un risparmio del 20% sullo stipendio lordo;
  • per 36 mesi di uno sgravio totale della contribuzione.

170 MLN DI CARTELLE

Il numero dei ruoli stipati, in maniera virtuale, presso il magazzino della Riscossione.  Inoltre, il 10% delle attività di riscossione servono a finanziare i costi delle attività di riscossione a carico della Pubblica Amministrazione. Più precisamente attualmente giacciono in gran parte irrecuperabili 1.153 mld di euro e riguardano oltre 20 mln di contribuenti.

Degli atti che annualmente vengono notificati solo il 20% è regolarizzato nel periodo successivo alla notifica. Il 25% nei successivi quattro o cinque anni e il restante 55% va ad accumulare il magazzino e è regolarizzato solo marginalmente per via dell’assenza di una normativa sulla cancellazione dei ruoli inesigibili. 

Il quadro disegnato della legge delega di riforma fiscale che tra i capitoli che affronterà non dimentica quello della riforma della riscossione. mIl documento evidenzia l’obiettivo di: miglioramento dei procedimenti di riscossione e di rimborso, attualmente caratterizzati da significative inefficienze.

Per l’aspetto legato all’impossibilità del discarico automatico dei ruoli interviene la legge delega di riforma fiscale, prevedendo tra le altre disposizioni: il discarico automatico al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento ad Agenzia delle entrate Riscossione delle quote non riscosse, con temporanea esclusione delle quote per le quali sono in corso procedure esecutive o concorsuali, accordi di ristrutturazione o transazioni fiscali o previdenziali, ovvero di quelle interessate da dilazioni di pagamento e con possibilità di discarico anticipato in assenza di cespiti utilmente aggredibili, ovvero di esperibilità di azioni fruttuose.

Si introduce la possibilità, per l’ente creditore, successivamente al discarico automatico, di riaffidare in riscossione le somme discaricate, qualora emergano nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali.

È fissato, inoltre, il principio in base al quale dovrà essere garantita la salvaguardia del diritto di credito, mediante il tempestivo tentativo di notifica della cartella di pagamento, non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico.

DETRAZIONE SPESE D’ISTRUZIONE 730/2023

Il rimborso Irpef per le spese scolastiche effettuate per tutto il ciclo di studi dei propri figli, dall’asilo fino all’università. Per quest’anno il limite massimo rimane invariato a 800 euro. Si ricorda, in ogni caso, che dal 2020 è entrato in vigore l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti per avere diritto alle detrazioni. La stagione della dichiarazione dei redditi prenderà il via dal 30 aprile, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione online il modello 730 precompilato.

Spese universitarie, per gli importi sostenuti per la frequenza di corsi di istruzione come:

  • corsi di istruzione universitaria presso università statali e non statali;
  • corsi di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria;
  • tenuti presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri.

Si possono portare in detrazione anche le spese sostenute per:

  • tasse di immatricolazione e iscrizione (è valida anche per gli studenti fuori corso);
  • soprattasse per esami di profitto e laurea;
  • la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, se previsti dalla facoltà, poiché la prova di preselezione è propedeutica per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria;
  • la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti.

È possibile detrarre le spese per la frequenza di:

  • scuole dell’infanzia;
  • del primo ciclo di istruzione, ovvero la scuola elementare;
  • della scuola secondaria di secondo grado del sistema nazionale di istruzione.
    La detrazione spetta sia per le spese sostenute per i familiari a carico sia per il contribuente stesso.

Elenco delle spese scolastiche detraibili:

  • tasse;
  • i contributi obbligatori;
  • l’importo sostenuto per l’ampliamento dell’offerta formativa;
  • il servizio di mensa scolastica;
  • le gite.

Per la detrazione delle spese d’istruzione, così come per molte altre spese, dal 1° gennaio 2020 è diventato obbligatorio pagare con mezzi tracciabili. Occorre conservare le fatture relative a:

  • tasse di immatricolazione ed iscrizione (anche per gli studenti fuori corso);
  • soprattasse per esami di profitto e laurea;
  • la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà, in quanto lo svolgimento della prova di preselezione costituisce una condizione indispensabile per l’accesso ai corsi di istruzione universitaria;
  • la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA) per la formazione iniziale dei docenti istituiti presso le facoltà universitarie o le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Per tutte le spese sostenute nel 2022 si consiglia di conservare sia la copia della fattura o dello scontrino, così come la copia del pagamento pos o altro giustificativo di spesa.

BORSE DI STUDIO

I valori delle borse di studio, tengono il passo dell’inflazione. 

Per l’anno accademico 2023-2024, aumenteranno gli importi, secondo quanto stabilito dal decreto del ministero dell’università e della ricerca.

 Cresceranno sia gli importi minimi delle borse di studio che, i limiti massimi Isee o Ispe per l’accesso ai benefici relativi al diritto allo studio.

Nel dettaglio, l’importo delle borse di studio per gli studenti fuorisede sarà di 6.656,52 euro (+ 498,78 euro), quelle per gli studenti pendolari 3.889,99 euro (+ 291,48), mentre per gli studenti in sede l’ammontare sarà pari a 2.682,77 euro (+ 201,02). 

 I nuovi limiti massimi Isee e Ispe sono stati definiti in 26.306,25 per il primo, pari a un aumento di 1.971,14 euro, e 57.187,53 per il secondo, corrispondente a un incremento di 4.285,10 euro.

RATEIZZARE IL COSTO DELLE BOLLETTE

La rateizzazione può essere richiesta anche nel 2023, ma non molti ne sono a conoscenza, dato che il beneficio previsto dalla Legge di Bilancio 2022 non è stato prorogato.

L’iniziativa è stata attivata dallo scorso 1° febbraio da Plenitude (Eni), permette alle famiglie, ai condomini e alle piccole imprese di poter pagare a rate le fatture emesse nel primo semestre 2023, l’applicazione di rate variabili e senza interessi.

Il piano di rateizzazione degli importi deve prevedere:

  • una periodicità pari alla periodicità di fatturazione ordinariamente applicata al cliente finale;
  • un numero di rate successive non cumulabili pari almeno al numero di bollette normalmente emesse in 10 mesi

Il piano di rateizzazione, prevedere che l’importo della prima rata sia pari al 50% dell’importo totale, mentre il restante 50% viene recuperato in rate successive di ammontare costante.

Se l’importo di ciascuna rata dovesse risultare inferiore a 50 euro, il numero delle rate potrà essere ridotto, ma bisognerà rispettare la periodicità di fatturazione.

In ogni caso il numero delle rate non potrà essere inferiore a due, anche derogando al valore dell’importo.

Cambio di fornitore? in questo caso, i venditori uscenti continuano a dare esecuzione al piano di rateizzazione.

Pertanto, il cliente dovrà manifestare la volontà di aderire alla rateizzazione con una comunicazione in cui vanno indicati:

  • il termine ultimo entro cui il cliente finale può contattare il venditore per richiedere la rateizzazione;
  • la modalità di adesione.