Per capire la soglia della musica che può essere sopportata e si può intervenire legalmente bisogna far riferimento al concetto di normale tollerabilità.
Si tratta di una convenzione giuridica, che definisce i limiti entro cui il rumore, ma anche le altre immissioni, possono essere sopportate.
Le libertà dei vicini devono coesistere in un rapporto equilibrato, per questo è implicita una certa sopportazione reciproca, che si potrebbe definire come il semplice quieto vivere.
In sostanza, si possono adire le vie legali soltanto quando la musica proveniente dall’abitazione del vicino è così alta da superare la soglia di normale tollerabilità.
I parametri che influiscono sulla soglia, nello specifico in relazione alla musica, sono pertanto:
- Intensità e durata della musica.
- Orario in cui il vicino ascolta la musica.
- Destinazione d’uso della proprietà del vicino e di quella del soggetto disturbato.
- Condizioni ambientali.
- Eventuali regolamenti e suddivisioni in zone acustiche determinati dal comune.
- Valutazione di tecnici competenti.
La musica alta di notte, è sicuramente più problematica rispetto a quella diurna.
Nella maggior parte dei casi la soluzione è rappresentata da una causa civile, può essere richiesta con l’assistenza legale, tramite cui è possibile ottenere la cessazione dell’abitudine del vicino e un eventuale risarcimento per i danni patiti.
Quando la musica è un livello tale da disturbare non solo il vicino ma l’intero condominio, in particolare il disturbo alla quiete pubblica, è possibile chiamare le forze dell’ordine per un intervento immediato, che, in caso le circostanze lo consentano, sarà seguito da un procedimento penale, nel quale i vicini disturbati possono costituirsi parte civile per chiedere il risarcimento.
Un’ulteriore possibilità è quella di contattare l’amministratore di condominio, che applicherà eventuali previsioni del regolamento condominiale in merito.
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