Archivio mensile Febbraio 22, 2023

REDDITO DI CITTADINANZA, AUMENTI E TAGLI

Si avvicina il pagamento del Reddito di cittadinanza di febbraio.

Non tutti però riceveranno il pagamento, le ragioni possono essere molteplici: ad esempio, i pagamenti risultano sospesi per coloro che non hanno richiesto il nuovo Isee entro la scadenza del 31 gennaio.

A tal proposito, chi non lo ha ancora richiesto è bene che si affretti, perché fino ad allora il pagamento non verrà sbloccato.

Reddito di cittadinanza, aumenti o tagli: una volta acquisito l’Isee 2023, l’Inps effettua un ricalcolo della rata del Reddito di cittadinanza tenendo conto della nuova situazione reddituale.

A tal proposito, un miglioramento nel nuovo Isee – quindi nell’anno solare 2021 rispetto al 2020 – potrebbe comportare la perdita del Reddito di cittadinanza, o nel migliore dei casi solamente un taglio dell’importo con il pagamento di febbraio che verrà regolarmente pagato ma in misura inferiore rispetto a gennaio.

Per chi invece tra il 2020 e il 2021 ha subito un peggioramento della situazione reddituale, l’importo del Reddito di cittadinanza beneficerà di un aumento: più bassa è la componente reddituale, infatti, e maggiore sarà l’integrazione riconosciuta mensilmente.

Pertanto anche i percettori di Reddito di cittadinanza hanno diritto agli aumenti dell’assegno unico, sia per quanto riguarda la rivalutazione che per il riconoscimento delle maggiorazioni per figli piccoli introdotte dalla legge di Bilancio.

Questi aumenti scatteranno solamente con la mensilità di febbraio, con gli arretrati attesi invece a marzo.

STATALI IN PENSIONE, NOVITA’ TFS

Anche i lavoratori della Pubblica amministrazioni potranno, se la norma dovesse passare, ricevere una parte del loro Tfs prima di andare in pensione, come avviene per i dipendenti privati attraverso il Tfr, il trattamento di fine rapporto.

Nel caso in cui dovesse passare questo emendamento, la liquidazione anticipata, diventerebbe così realtà per tutti i dipendenti pubblici: dagli insegnanti ai poliziotti, dai militari ai ministeriali.

Per loro ci sarà la possibilità di chiedere alle banche un anticipo con il Tfs a fare da garanzia: la restituzione della somma avvedrebbe al momento della liquidazione.

Ma sarà possibile solamente per una parte dei lavoratori della Pa. Nello specifico, si tratterebbe solamente di coloro i quali sono stati assunti da amministrazioni statali prima del 2001. 

Non ci sono però ancora certezze e potrebbe essere estesa anche ad altri lavoratori, assunti dopo il 2001.

Importante elemento da ricordare sono le modalità di accesso alla liquidazione anticipata, all’importo del Tfs, infatti, andrebbe sottratta la cifra ottenuta in prestito, a cui sommare anche gli interessi da versare alla banca.

ASSEGNO UNICO 2023, NUCLEI VEDOVILI  

L’INPS comunica una novità nell’applicazione dell’Assegno unico e universale per i figli a carico nel caso di nuclei vedovili, ovvero precisa che “tenuto conto della maggiore fragilità dei nuclei vedovili il bonus viene erogato d’ufficio per il secondo percettore di reddito ai nuclei vedovili per i decessi del genitore lavoratore che si sono verificati nell’anno di competenza in cui è riconosciuto l’Assegno.”  

Per cui non è necessario fare domanda.

Per gli eventi che si verificano durante quest’anno e per i prossimi, in caso di decesso del genitore lavoratore nel corso dell’annualità il bonus viene garantito fino alla conclusione dell’annualità della prestazione stessa.

Pertanto ricorda anche che per le famiglie con due genitori lavoratori è prevista una maggiorazione di 30 euro mensili per ogni figlio, con l’intento di favorire il lavoro femminile.

DETRAZIONI 730/2023, RINNOVO PATENTE

L’articolo 15 del TUIR stabilisce che le spese sostenute per le visite mediche generiche, specialistiche, chirurgiche danno diritto alla detrazione dall’Irpef, indipendentemente dal luogo o dal fine per il quale vengono effettuate.

Tra queste rientrano a pieno titolo anche le spese per la visita medica necessaria per il rinnovo della patente di guida, ovvero spetta una detrazione pari al 19% della spesa sostenuta, così come per tutte le altre spese sanitarie, e sempre per l’importo eccedente la franchigia di 129,11 euro.

Nel dettaglio per:

  • prestazioni rese da un medico generico (comprese quelle di medicina omeopatica);
  • acquisto di medicinali da banco e con ricetta medica (anche omeopatici);
  • prestazioni specialistiche;
  • analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie;
  • prestazioni chirurgiche;
  • ricoveri per degenze o collegati ad interventi chirurgici;
  • trapianto di organi;
  • cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno);
  • acquisto o affitto di dispositivi medici/attrezzature sanitarie, comprese le protesi sanitarie;
  • assistenza infermieristica e riabilitativa (es: fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia, ecc.);
  • prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona;
  • prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo;
  • prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale;
  • prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.

PENSIONI

Lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura per il Superbonus dà spazio per la riforma delle pensioni. Più fondi, dal punto di vista previdenziale.

 Su Opzione donna c’è la possibilità di introdurre uno sconto di 4 mesi per ogni figlio sull’età pensionabile per la pensione di vecchiaia, fino a un massimo di 12 mesi, pertanto chi vuole potrebbe andare in pensione a 66 anni anziché 67.

Per i più giovani si attendono novità,

Per i contributivi puri, si prevede la possibilità di estendere il diritto all’integrazione al minimo, da poter tutelare chi andrà in pensione con un assegno d’importo non adeguato al costo della vita. 

Pensioni: il piano è di scendere a tre scaglioni Irpef, fino a 15.000 euro di reddito: 23%, quindi verrà mantenuta la stessa percentuale di oggi.

Mentre per i redditi superiori a 15.000 euro ed entro i 50.000 euro, per i quali oggi sono previste due distinte fasce (una per i primi 28.000 euro con aliquota del 25% e l’altra, con percentuale del 35%, per i successivi), si passerà a un’aliquota unica del 27%.

Sopra i 50.000 euro, dovrebbe essere mantenuta l’aliquota del 43%. A beneficio di pensionati con reddito compreso tra i 35 e i 40 mila euro.

SCADENZE FISCALI MARZO 2023

Entro il 3 marzo 2023 va effettuato il versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati il 1° febbraio o rinnovati tacitamente a partire dalla stessa data, pagamento da effettuare col modello F24 Elide.

Il 16 marzo 2023, il versamento delle ritenute alla fonte operate nel mese precedente, per cui l’adempimento, spetta ai sostituti d’imposta.

Altro appuntamento per il 16 marzo è quello con l’Iva per i contribuenti Iva mensili: il versamento va fatto in via telematica con modello F24, usando il codice tributo 6002 – Versamento Iva mensile febbraio.

Il 16 marzo è anche l’ultimo giorno utile per l’invio della certificazione unica 2023 all’Agenzia delle Entrate e per la consegna del documento al lavoratore.

Chi desidera opporsi all’utilizzazione dei dati delle erogazioni liberali effettuate nell’anno precedente per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi, può presentare domanda all’Agenzia delle Entrate entro il 20 marzo 2023.

Il 31 marzo 2023 dichiarazione Intrastat in scadenza, gli enti non commerciali e produttori agricoli sono tenuti alla dichiarazione mensile degli acquisti di beni e servizi da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato effettuati dagli enti non soggetti passivi Iva e dagli agricoltori esonerati.

DETRAZIONE AFFITTO GIOVANI NEL 730 2023

Il Bonus affitto giovani under 31”, previsto dalla Legge di Bilancio 2023, da diritto alla detrazione per i canoni di locazione sostenuti dai giovani che vivono in affitto.

Nello specifico, la detrazione affitto giovani nel 730 2023:

  • spetta ai giovani locatari fino ai 31 anni non compiuti;
  • viene applicata anche in riferimento a una singola porzione dell’appartamento, dunque, non all’intero immobile a condizione che il locatario stabilisca la residenza nello stesso;
  • viene concessa non più per i primi tre anni del contratto, ma per i primi quattro, nel rispetto delle condizioni reddituali e anagrafiche richieste;
  • ammonta nella somma di importo più alto tra 991,60 euro e il 20% del canone d’affitto annuo (nel limite di 2.000 euro annui).

E’ importante ricordare che il Bonus affitto under 31 deve essere indicato nel modello 730 2023 in un rigo appropriato e con un codice particolare, nello specifico, la detrazione affitto giovani nel 730 2023 va riportata nel rigo E71 (colonna 1), con codice 4. L’importo della detrazione non può eccedere i 2.000 euro, tanto meno essere inferiore a 991, 60 euro.

Per richiedere la detrazione l’interessato all’agevolazione deve comunicare all’Agenzia delle Entrate, tramite dichiarazione dei redditi, una serie di informazioni.

Oltre a quelle personali del richiedente, sono indispensabili:

  • i dati relativi alla tipologia di immobile destinato alla residenza,
  • il contratto d’affitto stipulato dal giovane con il proprietario della casa data in locazione;
  • tutta la documentazione dalla quale si possa accertare la tipologia di immobile nel rispetto dei requisiti fissati.

 Ed il reddito annuo del richiedente non deve superare la soglia di 15.493,71 euro.

Soddisfatti tutti i requisiti la detrazione affitto giovani nel 730 2023 opererà come sconto sulle imposte dovute.

CESSIONE DEL CREDITO E SCONTO IN FATTURA, ADDIO

Con l’entrata in vigore del decreto legge n. 11/2023, addio la cessione del credito e sconto in fattura del superbonus e delle altre tipologie di bonus edilizi (ecobonus, bonus ristrutturazioni, facciate, sismabonus, barriere architettoniche, colonnine di ricarica) resta possibile solo in presenza di determinate condizioni, ovvero, è possibile continuare a operare con lo sconto in fattura o con la cessione del credito soltanto per gli interventi già in atto o per i quali era già stato conseguito il relativo titolo abilitativo.

La prima regola introdotta dal decreto riguarda la cancellazione dell’esercizio delle opzioni previste dall’articolo 121, comma 1, lettere a) e b), del dl n. 34/2020. Ossia si tratta di un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso anticipato dai fornitori.

L’eccezione è che potranno ancora beneficiare dello sconto in fattura o della cessione del credito gli interventi edilizi, diversi da quelli che danno diritto alla detrazione maggiorata del superbonus, chi soddisferà le condizioni previste dal terzo comma dell’articolo 2 del dl n.11/2023.

Per altre tipologie di bonus edilizi invece, lo sconto in fattura o la cessione del credito potrà continuare a operare a patto che, sempre alla data del 16 febbraio 2023, risulti regolarmente registrato il contratto preliminare ovvero stipulato il contratto definitivo di compravendita dell’immobile, nello specifico, dei bonus collegati all’acquisto di unità immobiliari.

Sempre con decorrenza dalla data di entrata in vigore del decreto n. 11/2023, non è più consentita la prima cessione di tutta una serie di crediti d’imposta, si tratta delle prime cessioni dei bonus energia, dei crediti per il settore della ristorazione, del credito relativo alla cosiddetta super Ace, dei bonus concessi a favore delle imprese turistiche e per le agenzie di viaggio.

Restano fuori i crediti per i quali, prima del 16 febbraio 2023, sia stato stipulato un contratto di cessione avente data certa.

LIPE E DEFINIZIONE AGEVOLATA

Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sulla tregua fiscale, in particolare sulle Lipe, cioè le comunicazioni periodiche di liquidazione Iva, che non vengono esplicitamente nominate nell’ambito delle disposizioni della norma contenuta in legge di Bilancio 2023 che riguardano la definizione agevolata.

La definizione agevolata consiste nella riduzione al 3% delle sanzioni dovute sulle imposte non versate o versate in ritardo, previste dall’articolo 1, commi 153 e seguenti, della legge di Bilancio 2023.

L’Agenzia ritiene che anche i debiti così emersi relativi alle Lipe, possano essere definiti secondo le nuove misure agevolative, da considerare anche che l’Agenzia effettua controlli con riferimento alle Lipe, e nel caso in cui siano riscontrate incoerenze, mette a disposizione del contribuente le risultanze del controllo eseguito per favorire la compliance.

Le Lipe relative al quarto trimestre 2022 vanno inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio 2023.

Se si sceglie di provvedere all’adempimento insieme alla trasmissione della dichiarazione Iva: va compilato il quadro VP, e per chi opta per tale opzione è richiesto di anticipare l’invio della dichiarazione Iva al 28 febbraio, rispetto alla scadenza ordinaria del 1° aprile, e i dati delle Lipe dovranno essere indicati nel quadro VP del modello approvato dall’Agenzia delle Entrate.

SANATORIA CARTELLE 2023

L’Agenzia delle Entrate Riscossione mette a disposizione un nuovo servizio, quello del “Prospetto informativo”, che permetterà non solo di sapere quali sono i debiti che possono rientrare nella definizione agevolata, ma anche il costo che dovrebbe sanare queste pendenze con il Fisco tramite la rottamazione.

Il contribuente avrà diversi vantaggi, quello di avere un debito più basso, e l’annullamento degli interessi per la ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni e aggio.

Il contribuente potrà scegliere se pagare in un’unica soluzione entro il 31 luglio o in un numero di rate variabile entro un massimo di 18, con cadenza trimestrale.

Importante da tener conto, che prima e seconda rata, avranno un importo pari al 10% delle somme dovute complessivamente.

Pertanto l’Ader a questo proposito, mette a disposizione dei contribuenti il nuovo servizio del “Prospetto informativo”, come già ribadito, richiedendo questo documento il cittadino può conoscere a priori non solo le cartelle che rientrano nella rottamazione ma anche quando dovranno pagare per chiudere il debito in esse contenuto aderendo alla sanatoria.