RITO UNICO SEPARAZIONE E DIVORZIO, PERCHE’ CONVIENE?

RITO UNICO SEPARAZIONE E DIVORZIO, PERCHE’ CONVIENE?

Dal 1° marzo entrano in vigore le riforme che riguardano il rito unico in tema di separazione e divorzio.

La nuova procedura, in particolare, riguarderà tutti i procedimenti di separazione e divorzio istituiti dal 28 febbraio 2023. 

Una delle novità riguarda le dedizioni scritte, ovvero le parti dovranno produrre autonomamente degli scritti difensivi entro la prima udienza. Questo cambiamento riguarda la difesa dei coniugi o partner in fase di separazione o divorzio e i genitori in causa per l’affidamento dei figli.

Si tratta di una modifica per ridurre i tempi dei procedimenti legali, con benefici per le parti coinvolte, ma anche per l’ottimizzazione dell’intero sistema procedurale. 

Uno dei requisiti è la completezza, importante per raggiungere la soluzione più efficace e consona.

Allo stesso tempo, scrivere preventivamente ogni piccolo motivo di contrasto potrebbe influire negativamente sulle soluzioni consensuali.

Gli avvocati temono proprio che le cause più pacifiche, e dunque più brevi, diminuiranno sempre di più in vista di questo metodo, provocando perciò un allungamento medio delle tempistiche.

L’innovazione raggiungerà la piena funzionalità nel 2025, con l’introduzione di un tribunale unico per le famiglie, il quale si occuperà di tutti i procedimenti altrimenti affidati ai tribunali per i minori e di tutte le cause riguardanti le famiglie e lo stato delle persone.

Il tribunale della famiglia sarà composto da una sezione distrettuale in ciascuna sede di corte d’appello, oltre alle sezioni circondariali costituite presso ogni sede di tribunale ordinario.

Le sezioni circondariali si occuperanno delle competenze affidate al tribunale dei minorenni o al giudice cautelare, tra cui:

  • Decadenza della potestà genitoriale.
  • Riconoscimento dei figli.
  • Azioni promosse dai nonni per avere rapporti con i nipoti.
  • Affido temporaneo dei minori.
  • Autorizzazione al matrimonio dei minori.
  • Amministrazione del patrimonio del minore.
  • Procedimenti con oggetto richiesta di danni endofamiliari.
  • Appello per le decisioni della sezione circondariale.

Dunque, non verrà più applicato il limite dell’assegnazione decennale.

Verranno eliminate tutte le differenze di rito, al fine di ottenere un procedimento unico introdotto con ricorso. L’udienza presidenziale è dunque abolita. 

Nel dettaglio, il procedimento per la separazione, il divorzio e l’affidamento dei figli nati fuori dal matrimonio sarà delineato dall’articolo 711 del Codice di procedura civile. Le parti saranno quindi tenute a indicare preventivamene le condizioni patrimoniali e reddituali, oltre al piano genitoriale, e deve contenere gli impegni e le attività svolte dai minori, in particolare:

  • Scuola.
  • Percorso educativo.
  • Attività extrascolastiche.
  • Sport.
  • Attività culturali e ricreative.
  • Frequentazioni parentali e amicali.
  • Luoghi frequentati.
  • Vacanze abituali.

L’obiettivo è quello di individuare l’interesse dei minori, motivo per cui la disciplina riguardo all’ascolto del minore sarà riformata. Il giudice può in ogni caso procedere alla nomina di un curatore speciale, laddove necessario.

 Importanti vantaggi, sia per i cittadini che per l’intero sistema processuale.

Le persone potranno beneficiare di azioni più brevi per far valere i propri diritti, con una importante riduzione delle spese legali.

La riforma Cartabia nella delega sul processo civile, infatti, dovrebbe rispondere all’obbiettivo del Pnrr, ossia la riduzione del 40% delle tempistiche previste per la giustizia civile.

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