La cartella non è solo un titolo esecutivo, è anche un atto di precetto, ovvero è l’ultimo avviso, dopo la cartella esattoriale non riceverai alcun ulteriore preavviso prima di subire le azioni di recupero del credito da parte dell’esattore.
Pertanto non si va in carcere se non si possono pagare i debiti, la responsabilità è solo di carattere civile.
Ci sono due possibili conseguenze, di cui l’esattore potrà prendere atto nei confronti dei morosi, può disporre dunque:
- il fermo amministrativo dell’auto: tale misura impedisce al debitore di utilizzare il veicolo, pena una sanzione economica di carattere amministrativo compresa tra i 1.988 e i 7.593 euro cui si potrebbe aggiungere (anche se non avviene spesso) la confisca del mezzo.
- l’ipoteca su uno o più immobili del contribuente. L’ipoteca è ammessa solo se il debito supera 20.000 euro.
La seconda conseguenza è il pignoramento dei beni, l’esattore sceglie quali beni del debitore pignorare.
Si può procedere con il pignoramento del conto corrente in banca:
- se su questo viene accreditato lo stipendio da lavoro dipendente o la pensione, e può avvenire solo entro determinati limiti
Col pignorare lo stipendio:
- con il limite di un decimo se l’importo dello stipendio non supera 2.500 euro; di un settimo se l’importo non supera 5.000 euro; di un quinto se l’importo supera 5.000 euro.
Può pignorare la pensione, detratto prima il minimo vitale pari al doppio l’assegno sociale.
L’esattore può poi pignorare uno o più immobili del debitore, mettendoli all’asta, ma solo a patto che:
- il debito complessivo sia superiore a 120mila euro.
- il valore di tutti i beni immobili del debitore, sommati tra loro, non superi 120mila euro.
Importante è sapere che l’esattore non può pignorare la casa se è l’unico immobile di proprietà del contribuente, adibito a civile abitazione, vi può però iscrivere ipoteca, a patto che il debito sia superiore a 20.000 euro.
Info sull'autore