ISEE 2023

ISEE 2023

L’Isee va richiesto per accedere a tutta una serie di agevolazioni fiscali e prestazioni, per esempio dal reddito di cittadinanza al bonus prima casa per gli under 36. Tra le novità va ricordato poi l’assegno unico, il cui importo viene stabilito su vari parametri, compreso l’Isee.

La differenza tra Isee corrente e ordinario sta nel periodo preso in considerazione: il valore dell’Isee corrente riguarda gli ultimi 12 mesi, mentre quello ordinario riguarda gli ultimi due anni.

Per accedere all’Isee corrente deve verificarsi una delle seguenti situazioni:

  • una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente;
  • una variazione nei trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti Irpef;
  • un cambiamento del reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25%;
  • una diminuzione del patrimonio del nucleo familiare di oltre il 20% rispetto a quello indicato nell’Isee ordinario (di 2 anni prima).

L’Isee corrente è legato alle variazioni di redditi e patrimoni, può essere richiesto nel momento in cui:

  • si perde il lavoro;
  • il rapporto lavorativo viene ridotto o subisce una sospensione;
  • il contribuente membro del nucleo familiare trova lavoro dipendente a tempo indeterminato;
  • se si verifica un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef;
  • se, durante il periodo di validità di un Isee corrente, inizia la fruizione di trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef;
  • se si cambia lavoro.

Documenti necessari per il modello Isee corrente:

  • l’Isee ordinario;
  • la Dsu;
  • la certificazione attestante la variazione della condizione lavorativa (per esempio la lettera di licenziamento, o la chiusura partita Iva), oppure la comunicazione della variazione del trattamento, attestante la data e il tipo di variazione;
  • l’indicazione di quanto percepito nell’anno precedente (quindi 12 mesi) alla presentazione dell’Isee corrente (quindi buste paga, certificazione lavoro autonomo) compresi i trattamenti assistenziali previdenziali e indennitari a qualunque titolo, percepiti da amministrazioni pubbliche, incluse le carte di debito assistenziali (ovvero tutti i bonus, il reddito di cittadinanza, gli assegni familiari, ecc.);
  • in caso di perdita del patrimonio mobiliare e/o immobiliare va prodotta la documentazione del patrimonio riferita al 31 dicembre dell’anno precedente, infine va comunicato saldo e giacenza per i conti correnti.

L’Isee corrente è quindi un Isee aggiornato dei redditi e trattamenti degli ultimi 12 mesi o degli ultimi 2 mesi, per il calcolo ci si basa sui dati aggiornati dei redditi di ciascun componente del nucleo familiare, che per esempio ha perso il lavoro, o rientra in una delle situazioni viste nel paragrafo precedente.

Ed in cooperazione con l’Agenzia delle Entrate, sarà verificata la corrispondenza tra i dati autodichiarati nella Dsu integrativa e quelli presenti nelle banche dati pubbliche, anche le giacenze medie dei conti correnti, non solo per il dichiarante ma anche per il nucleo familiare di appartenenza.

In caso di difformità, sarà possibile presentare un nuovo modulo per la Dsu ai fini dell’Isee corrente ovvero richiedere la prestazione mediante l’attestazione già presentata. nel caso di indebita fruizione di prestazioni agevolate riconosciute con omissioni o difformità, oltre all’applicazione delle sanzioni amministrative e penali, non sarà possibile richiedere il rilascio dell’attestazione corrente per due anni.

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