Un anno di tempo per fissare il tasso del mutuo ipotecario, fino alla fine del 2023 sarà possibile rinegoziare il mutuo per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione.
Lo prevede l’articolo 1, comma 322, della legge di bilancio per il 2023, introdotto nel corso dei lavori parlamentari.
L’operazione, dunque, riapre i battenti ed è nuovamente consentito di rinegoziare i mutui ipotecari stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di bilancio 2023.
L’obiettivo è di assicurare a chi lo desideri, di passare da un mutuo a tasso variabile a un mutuo a tasso annuo nominale fisso con limiti quantitativi prefissati.
Per beneficiare dell’opzione, i requisiti sono i seguenti: importo originario non superiore a 200 mila euro; scopo di acquisto o ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione; tasso e a rata variabile per tutta la durata del contratto.
L’applicazione del tasso fisso di interesse può coprire tutta la durata residua del finanziamento o, con l’accordo con il cliente, un periodo inferiore.
Peraltro, è anche possibile concordare, ai fini della rinegoziazione, l’allungamento del piano di rimborso del mutuo per un periodo massimo di cinque anni, purché la durata residua del mutuo all’atto della rinegoziazione non diventi superiore a venticinque anni.
In ogni caso le garanzie ipotecarie già prestate continuano ad assistere il rimborso, a fronte del mutuo rinegoziato.
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