Il regolamento di condominio, infatti, specifica con molta chiarezza gli orari oltre i quali non sono permessi i rumori forti e potenzialmente molesti, molto spesso indica anche sanzioni pecuniarie per le infrazioni.
Nel caso in cui non sia presente l’apposito regolamento condominiale, ogni comune, prevede degli orari specifici, stabiliti secondo l’attività dei cittadini e le condizioni ambientali.
Volendo individuare una media, gli orari in cui è consentito fare rumore nei giorni lavorativi sono i seguenti:
- Dalle ore 8 alle ore 13.
- Dalle ore 16 alle ore 21.
In ogni caso i singoli regolamenti specifici possono differire notevolmente, anche se si tratta in genere di regole facilmente intuibili con il buon senso.
I giorni lavorativi, ad esempio, permettono un maggior raggio di libertà durante la giornata, perché appunto è considerata operativa.
I comuni si occupano in genere anche di stabilire la soglia di decibel consentita, secondo una divisione in zone, necessaria a tutelare le diverse esigenze, anche in riferimento alla presenza di edifici come scuole e ospedali.
La soglia è un aspetto davvero importante per agire contro il vicino che fa festa fino a tardi. La legge, infatti, non può stabilire un criterio univoco poiché i fattori sono davvero variegati. Allo stesso tempo, l’articolo 844 del Codice civile vieta i rumori che superano la normale tollerabilità.
In alcuni casi, invece, fare festa fino a tardi può rappresentare anche un reato. Si tratta del disturbo della quiete pubblica, individuato dall’articolo 659 del Codice penale.
Questo reato si configura quando la molestia è subita da un vasto numero di persone, circostanza peraltro molto frequente in caso di festeggiamenti notturni. In questo caso, è sufficiente sporgere la querela così da avviare, se ne sussistono i presupposti, il procedimento penale.
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