QUANDO SI RISCHIA IL FERMO AMMINISTRATIVO?

QUANDO SI RISCHIA IL FERMO AMMINISTRATIVO?

Una delle misure che l’Agenzia della riscossione può adottare quando il contribuente non paga una cartella esattoriale è il fermo amministrativo.

Secondo la legge non esiste un debito minimo che il contribuente dovrebbe avere per essere sottoposto a fermo amministrativo. Mentre in realtà questo non avviene in caso di ipoteca o pignoramento, dove sono previsti specifici limiti .

Tuttavia, secondo l’ex Agente per la Riscossione, per debiti inferiori a 2.000 euro, il fermo poteva essere iscritto su una sola auto del debitore. Invece per debiti di valore compreso tra 2.000 e 10.000 euro, su un massimo di 10 veicoli. Infine per debiti di valore superiore a 10.000 euro, il fermo poteva essere iscritto su tutti i veicoli del debitore.

Trattandosi però di una regola che non costituiva una norma, l’eventuale violazione non poteva essere contestata dinanzi al giudice.

Ad oggi, la Corte di Cassazione ha decretato che il fermo amministrativo può essere disposto indipendentemente dall’ammontare del credito iscritto a ruolo e non pagato, trattandosi di misura afflittiva volta a indurre al pagamento il debitore.

Dunque, anche in presenza di importi modesti, può essere inscritto il fermo amministrativo. 

Questo vuol dire che l’Agenzia della riscossione non solo non impone un limite quantitativo del debito ma nemmeno impone limiti relativi al tipo di imposta o di sanzione. Il fermo infatti può derivare dall’omesso pagamento di una imposta erariale, locale o da una sanzione amministrativa. 

Ricordiamo che, affinché possa scattare il fermo auto è importante che il contribuente abbia ricevuto la notifica della cartella esattoriale e che 30 giorni prima del fermo, deve essere inviato un preavviso al contribuente.  

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