Quando ci sono dei condomini morosi, il condominio può procedere con un decreto ingiuntivo che intimi l’immediato pagamento. Se quest’ultimo non avviene si può procedere al pignoramento dei relativi beni.
Ciò vuol dire che se non c’è il pagamento spontaneo del condomino moroso, il condominio può aggredire i beni personali dello stesso. Il condominio potrà anche decidere di pignorare e mettere all’asta l’appartamento facente parte del condominio, anche se questo potrebbe essere già ipotecato da un altro creditore .
Ma cosa rischia chi non riesce a pagare il condominio nei confronti dei terzi?
Ogni qualvolta il condominio non dispone delle risorse necessarie per pagare le fatture relative alle manutenzioni o alle utenza, l’amministratore è tenuto a fornire al creditore stesso la lista dei condomini morosi che hanno determinato l’ammanco di cassa che ha reso impossibile ottemperare ai propri doveri di pagamento.
In questo modo il creditore potrà decidere o di pignorare il conto corrente condominiale o di pignorare i beni dei singoli condomini, partendo da quelli dei condomini morosi.
Se l’amministratore si rifiutasse di fornisce l’elenco dei condomini morosi, il condominio potrebbe essere condannato al pagamento di una penale per ogni giorno di ritardo.
È necessario sapere che l’amministratore è tenuto, entro massimo sei mesi dalla chiusura del bilancio condominiale, ad avviare le azioni di recupero crediti contro i condomini debitori.
Ma quali sono le soluzioni per chi non può pagare le spese condominiali?
È sempre bene per il condomino moroso muoversi prima dell’avvio delle azioni giudiziarie che implicano sempre un aumento di spese che ricadono inevitabilmente sul debitore.
L’unico modo per cercare una via d’uscita è quella di trovare un accordo col previo consenso dell’assemblea, unica titolare dei bilanci condominiali e delle relative entrate. La maggioranza dell’assemblea deve approvare la transazione con i condomini morosi affinché l’accordo sia efficace.
L’amministratore non può firmare una transazione senza il consenso dell’assemblea in quanto questo si esporrebbe ad un’azione di responsabilità civile.
Si potrebbe optare anche per una rateazione del debito spalmato in più mensilità.
Un’ultima soluzione per risolvere i problemi dei debiti con il condominio, quanto questi sono affiancati da ulteriori debiti, è ricorrere alla procedura di sovraindebitamento. Si tratta di una richiesta, presentata al giudice attraverso un avvocato e un “Organismo di composizione della crisi” con cui si fa presente la propria incapacità a uscire fuori da una grave situazione debitoria e gli si chiede una decurtazione dei debiti stessi. Il giudice approva il piano di uscita dai debiti tenendo conto delle possibilità economiche del richiedente ed eventualmente chiedendo un rientro per una certa percentuale.
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