Il nuovo Governo sta pensando di adottare delle misure per un’uscita dal mondo lavorativo a 61 o 63 anni, grazie al Bonus pensione anticipata.
Si parla infatti di un trattamento previdenziale che, oltre a stabilire l’uscita anticipata dal lavoro tra i 61 ed i 66 anni, riconosce, allo stesso tempo, a coloro che decidono di continuare a lavorare, un incremento dello stipendio.
Dunque chi deciderà, se possibile, di andare in pensione all’età di 61 anni riceverà un importo nettamente inferiore rispetto a chi, invece, deciderà di abbandonare il lavoro a 66 anni.
È prevista una busta paga più alta dal 63 anni in poi in quanto questa risulta esonerata dal costo dei contributi da versare.
Il bonus in questione potrebbe andare in vigore già nel 2023. Per ottenerlo saranno necessari dei requisiti specifici. Si parla, infatti della necessità di avere di 35 anni di contribuzione, anche se la proposta prevede di estenderla a tutti coloro che possiedono almeno 20 anni di versamenti.
Con il Bonus pensione anticipata si mette a disposizione dei contribuenti uno strumento simile a Opzione Uomo (uscita a 61 anni, invece che a 58 o 59 e 35 anni di anzianità contributiva), ma con la facoltà di aumentare la cifra della retribuzione per ogni anno lavorativo in più.
Bisognerà fare un’analisi accurata che aiuti a capire quanto il bonus in questione possa essere un valido meccanismo di flessibilità. Affinché ciò accada sarà necessario un dialogo con i sindacati per valutare nel dettaglio tutti gli aspetti di questa eventuale misura.
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