CAMBIO IMPROVVISO DELLA TARIFFA TELEFONICA: E’ POSSIBILE FARLO?

CAMBIO IMPROVVISO DELLA TARIFFA TELEFONICA: E’ POSSIBILE FARLO?

Sono diversi i messaggi che ci arrivano e che comunicano aumenti e cambiamenti del piano telefonico, ai quali corrispondono benefici tradotti con un aumento di giga per navigare in rete o in minuti di conversazione telefonica.

Non sempre però c’è molta chiarezza nelle tariffe telefoniche che sottoscriviamo.

Cosa può fare l’utente di fronte agli aumenti sempre più frequenti dei piani tariffari decisi dagli operatori telefonici?

Il modo più semplice per far fronte agli aumenti improvvisi delle tariffe è quello di cambiare operatore oppure avvalersi del diritto di recesso.

Un’attenzione particolare va posta verso le offerte commerciali scorrette, nei confronti delle quali si può ricorrere per diritto alle autorità competenti. Il più delle volte la strada intrapresa dai clienti non soddisfatti da queste variazioni di tariffe, di promozioni o di servizi attivi nel proprio piano telefonico, che in poche parole si traducono in aumenti, è semplicemente quella di cambiare operatore.

Le compagnie telefoniche si avvalgono del loro diritto di apportare delle modifiche ai piani tariffari degli utenti, che si traducono in un aumento delle tariffe. Qualsiasi sia la variazione apportata al piano telefonico, il cliente può non essere più soddisfatto del servizio offerto e di contro decidere di cambiare gestore.

Il consumatore deve essere a conoscenza del fatto che ogni volta in cui sceglie delle tariffe, le stesse sono valide solo per il periodo stabilito nell’offerta che può essere di sei mesi o di un anno dalla sottoscrizione. Alla scadenza, l’operatore è libero di aumentare il canone.

L’utente però non è obbligato ad accettare determinate condizioni de fa valere il proprio diritto di recesso gratuito o passando ad un altro operatore. Tra le clausole principali che la compagnia telefonica deve rispettare c’è l’obbligo di comunicare agli utenti ogni variazione delle condizioni contrattuali, con un preavviso di almeno 30 giorni. Prima di questo tempo le modifiche non possono diventare effettive ed il cliente può far valere il diritto di recesso senza dover pagare penali o costi di disattivazione.

Se il cliente non comunica il proprio recesso entro il termine di 30 giorni dalla ricezione della comunicazione della modifica delle condizioni contrattuali, esse si intendono accettate.

Info sull'autore

admin administrator