Negli ultimi anni l’Agenzia delle Entrate ha attuato diversi provvedimenti per rispondere alle difficoltà dei contribuenti e permettere a questi ultimi di saldare i debiti con l’Erario.
Uno dei provvedimenti più importanti è stato quello della rottamazione di alcune cartelle e della cancellazione di altre. Nonostante queste misure però, risultano comunque molti gli italiani indebitati che a malapena riescono a far fronte ai pagamenti.
Non è facile fare i conti con l’aumento del costo della vita, e molti contribuenti restano indietro con i pagamenti relativi alle tasse, all’imposta sul valore aggiunto o ai contributi Inps.
L’Agenzia della Riscossione si trova quindi a dover fare i conti con la grande quantità di insoluti, ma deve allo stesso tempo permettere che i contribuenti riescano a saldare quanto dovuto per far quadrare i suoi conti. Ragion per cui potrebbe essere in arrivo una nuova rottamazione.
Moltissimi contribuenti hanno approfittato delle sanatorie passate per alleggerire il carico di pagamenti, così da riuscire anche a chiudere le pratiche insolute. Nonostante ciò, molti di loro ultimamente si sono visti recapitare nuove richieste di pagamenti relativi a debiti non rottamabili, questo poiché anche le precedenti sanatorie erano relative a specifiche situazioni in essere o non coprivano l’arco di tempo specifico.
L’Agenzia della Riscossione sta lavorando a un nuovo provvedimento che dovrebbe estendere la possibilità di sanare anche i debiti più recenti.
Nulla ancora di definito ma ciò che è certo è che ulteriori facilitazioni potrebbero essere prese in considerazione, in quanto oltre ad alleggerire il carico dei cittadini permettendo loro di pagare comodamente, faciliterebbe lo Stato al recupero dei crediti.
Senza considerare che l’Agenzia delle Entrate Riscossione si troverebbe con meno pratiche da gestire, visto soprattutto che molte pratiche fanno riferimento a debiti impossibili da riscuotere, sia per decesso del debitore o per fallimenti.
Si attende la prossima Legge di Bilancio per vedere cosa il Governo deciderà di fare.
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