In caso di verifiche, accessi e ispezioni il contribuente spesso non sa come agire.
È necessario che ciascuno di noi conosca i propri diritti al fine di poter esercitare una difesa efficace nei confronti dell’agenzia delle entrate.
Lo Statuto del contribuente sancisce i diritti che il contribuente possiede e come devono essere tutelati.
Se ci troviamo di fronte ad accessi da parte dell’agenzia delle entrate, della Guardia di Finanza, o di qualsiasi altro ispettore o funzionario è necessario, prima di tutto, accertare l’identità di coloro che vengono ad effettuare il controllo.
Essi devono essere muniti di apposito tesserino che deve essere mostrato al momento dell’accesso.
I funzionari, inoltre sono tenuti a fornire una lettera di incarico che deve essere rilasciata dal direttore dell’ufficio competente.
Per alcune tipologie di accertamenti o verifiche ispettive è necessario, inoltre, una specifica autorizzazione da parte del procuratore della Repubblica.
Ciascun contribuente ha, inoltre, la facoltà di farsi assistere da un libero professionista che possa essere un dottore commercialista oppure un avvocato tributarista.
Altro diritto molto importante è quello di chiedere sempre le ragioni alla base della verifica.
Il contribuente ha diritto di sapere fin da principio lo specifico motivo e quindi l’oggetto specifico della verifica che si richiede di effettuare.
È inoltre necessario che la verifica avvenga durante il normale orario di lavoro se non nel caso di gravi motivi quindi che abbiano una connotazione che sconfina nel penale.
L’attività di verifica deve essere svolta in modo tale da non arrecare alcun danno e in modo da fornire il minore disagio possibile alla prosecuzione dell’attività aziendale. Il contribuente potrebbe richiedere i danni all’agenzia delle entrate qualora non sia in grado di continuare a svolgere la propria attività in piena libertà.
Altro elemento importante: il funzionario ha l’obbligo e il contribuente ha diritto di ricevere giornalmente il verbale redatto dall’agenzia delle entrate che ripercorre le attività effettuate durante la giornata, i documenti prodotti, le domande formulate e le risposte fornite dal contribuente.
Un errore in cui incombe spesso il contribuente quando viene accertato è quello di correre a rispondere al funzionario anche con eccessiva fretta senza verificare il contenuto della documentazione redatta all’agenzia delle entrate.
Altro diritto del contribuente e che, per evitare di compromettere in normale svolgimento della propria attività, egli ha la facoltà di chiedere che i documenti forniti siano esaminati presso l’ufficio dell’agenzia delle entrate e non in sede.
La verifica da parte dell’agenzia delle entrate o della Guardia di Finanza non può eccedere i 30 giorni lavorativi eccetto alcuni casi più gravi di evasione.
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