Nel momento in cui l’Agenzia della Riscossione ha inviato al contribuente una cartella per il pagamento di un debito tributario e non si è provveduto né al saldo, né a presentare istanza di rateizzazione e nemmeno a presentare istanza di ricorso nei 60 giorni seguenti, l’Ente in questione può decidere di procedere con azioni cautelative nei confronti del contribuente.
Una di queste è appunto il fermo amministrativo che ha la funzione di ‘bloccare’ il bene sul quale ci si intenda soddisfare. Dal momento in cui ciò avviene, è vietato guidare, rottamare, esportare, lasciare su suolo pubblico e ovviamente vendere la macchina oggetto di fermo amministrativo.
È compito dell’Agenzia della riscossione, prima di procedere con l’iscrizione del fermo amministrativo, di avvisare il contribuente attraverso l’invio di un preavviso.
In virtù di ciò, il contribuente potrà decidere di procedere nei seguenti modi:
- pagare il debito;
- dimostrare di aver già correttamente adempiuto all’obbligazione oggetto della cartella esattoriale nei 30 giorni seguenti.
Ma cosa succede a chi decide di mettersi alla guida di una macchina con fermo amministrativo?
Questo dovrà rispondere personalmente dei danni provocati in caso di incidente, inoltre si provvederà alla confisca del veicolo oltre che all’applicazione di una sanzione da un minimo di 2 mila euro circa a 8 mila euro circa, alla quale si aggiungono ulteriori responsabilità penali nel caso concreto.
Ci sono tuttavia dei casi in cui si può chiedere la revoca del fermo amministrativo
La legge stessa prevede che, in determinate circostanze che tengano conto dell’importanza che l’auto ha nella vita quotidiana, professionale e familiare oltre che personale del contribuente, il fermo amministrativo non si possa iscrivere e, se già iscritto, vada rimosso da parte della Pubblica Amministrazione, ma su richiesta dell’interessato.
I diversi casi in cui può essere revocato un fermo amministrativo sono:
- la macchina oggetto di fermo amministrativo è l’unica con la quale il contribuente esercita il proprio lavoro;
- il veicolo è l’unico utilizzabile per la cura o l’assistenza a una persona disabile;
- chiedere la rateizzazione del debito o la definizione agevolata dello stesso: già effettuando il pagamento della prima rata l’iscrizione del fermo amministrativo verrà sospesa e quindi l’indisponibilità verrà prorogata di mese in mese, finché l’eventuale non pagamento di una successiva rata non farà decadere dai benefici della rateizzazione.
Bisogna comunque fare attenzione: per poter chiedere la rateizzazione è necessario procedere entro 60 giorni dalla notifica della cartella.
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