L’OMESSA NOTIFICA DELLA CARTELLA: COME PROCEDERE?

L’OMESSA NOTIFICA DELLA CARTELLA: COME PROCEDERE?

La notifica di una cartella di pagamento può essere eseguita a mezzo posta elettronica certificata, all’indirizzo risultante dagli elenchi previsti dalla legge e consultabili, anche in via telematica, dagli agenti della riscossione.

Ma come si fa a dimostrare che una cartella non ci è mai stata notificata?

L’onere della prova, ai sensi dell’articolo 26 del D.P.R. n. 602 del 1973, grava sul mittente. Quest’ultimo deve dimostrare che la notifica della cartella di pagamento è giunta a destinazione.

Se, quindi, ci viene consegnato un atto riferito a tributi piuttosto datati il consiglio è quello di farci fare un estratto ottico della notifica del precedente atto in modo da verificare come si è comportato l’ente riscossore in passato e se si è sbagliato. Infatti, se quest’ultimo non ha notificato l’atto allora possiamo chiedere l’annullamento della cartella per difetto di notifica.

Può capitare che le cartelle siano indirizzate a precedenti indirizzi di residenza del contribuente ma ai fini dell’accertamento fiscale e del difetto di notifica nulla cambia in quanto il precedente indirizzo non può essere considerato né domicilio, né residenza legale

In questo caso si configura ugualmente un vizio di notifica dell’atto. È infatti stata legittimata dalla Corte di Cassazione la nullità della cartella notificata con vizio procedimentale come questo. Importante è che questo vizio sia fatto valere dal contribuente che dovrà preoccuparsi di impugnare l’accertamento fiscale.

La cartella potrebbe comunque essere nuovamente notificata in quanto, se i periodi di accertamento sono ancora aperti l’agenzia delle entrate potrebbe notificare un nuovo atto entro i termini. Tuttavia sappiamo che i tempi di reazione dell’amministrazione finanziaria non sono proprio velocissimi.

Quando si impugna una cartella di pagamento per omessa notifica bisogna però fare attenzione: il ricorso sana la nullità se si impugna la cartella stessa. Attraverso l’impugnazione di una cartella per omessa notifica  il contribuente tacitamente ammette di aver ricevuto l’atto (altrimenti non potrebbe impugnarlo) e quindi dimostra che la notifica ha raggiunto il suo scopo.

Il consiglio, quindi, è quello di attendere il successivo atto dell’esattore (ad esempio un pignoramento) e poi, solo allora, contestare quest’ultimo deducendo l’omessa notifica della cartella.

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