COME IMPUGNARE UNA MULTA IN DIVIETO DI SOSTA

COME IMPUGNARE UNA MULTA IN DIVIETO DI SOSTA

Una multa avutasi a seguito di un divieto di sosta può essere oggetto di svariati vizi o può non aver colto alcune circostanze. È pertanto possibile, in questi casi, un ricorso al Giudice di Pace o un ricorso al Prefetto.

Conviene comunque e sempre valutare attentamente le spese da sostenere: l’impegno nel cimentarsi in un ricorso vale l’importo della sanzione?

Vediamo insieme i più comuni motivi per cui può essere impugnata una multa in divieto di sosta.

Le sanzioni vanno infatti da un minimo di € 41 a importi più significativi nel caso in cui si intralcino i mezzi pubblici (solitamente da € 85 a € 338) o altre attività private, come altri veicoli in sosta oppure passi carrabili (in questo caso la sanzione va da un minimo di € 41 ad un massimo di € 168) . Nei casi più gravi si arriva anche alla decurtazione di 2 soli punti della patente. Esiste, in tutti i casi sopra citati, sempre la possibilità di riduzione del 30% qualora il pagamento avviene entro 5 giorni.

Cosa è opportuno verificare per impugnare una multa in divieto di sosta?

Innanzitutto bisogna verificare il numero di targa che spesso potrebbe incombere in un errore d’ufficio, oppure l’errore potrebbe essere fatto nell’indicare la marca o il modello dell’auto che non coincide con quella posseduta dal cittadino.

Altra verifica da effettuare è quella relativa ai giorni: della presunta infrazione al momento in cui il verbale è arrivato a casa non devono essere trascorsi più di 90 giorni.

Anche se a volte si è ritenuto di non imputare all’Ente la colpa per il ritardo nella notifica da parte dell’Ufficiale o del servizio postale, questo è uno dei più validi motivi per impugnare una multa.

A volte accade che la segnaletica che impone i divieti non è approvata in una delibera i cui estremi dovrebbero essere riportati sul dorso del cartello. Se sul su quest’ultimo non è scritto nulla, il suggerimento è quello di chiedere alla Polizia locale gli estremi della delibera che abbia disposto il divieto di sosta in quella specifica zona. Se questa manca, potrebbe essere oggetto di uno dei motivi per l’impugnazione.

Da verificare sono anche i poteri del soggetto che ha contestato l’infrazione. Infatti, non ogni divisa è autorizzata a lasciare una multa di divieto di sosta sul veicolo.

Può però accadere che la multa sia perfettamente lecita, ossia che il veicolo sia effettivamente in divieto di sosta e che chi ha accertato l’infrazione sia munito dei legali poteri. Tuttavia le circostanze del caso possono rendere il trasgressore non responsabile.

Infatti, se consideriamo il principio dello stato di necessità come motivo di non punibilità, l’art. 4 della Legge n. 669 ci dice che: “non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima, ovvero in stato di necessità o di legittima difesa”.

In caso in cui si lascia un veicolo in divieto di sosta per mettere sé stessi o altri al riparo da un pericolo, è possibile impugnare il verbale ricevuto.

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